La Turchia teme il peggio (anche per la guerra): l’inflazione è al 54%

Violetta Silvestri

3 Marzo 2022 - 13:13

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L’inflazione non si ferma in Turchia e avanza a ritmi senza precedenti negli ultimi 20 anni. Con la guerra a spingere i prezzi energetici, la nazione guidata da Erdogan teme il peggio.

La Turchia teme il peggio (anche per la guerra): l’inflazione è al 54%

Turchia: i prezzi sono aumentati al tasso più veloce degli ultimi 20 anni, con cibo ed energia che guidano l’impennata e la lira che aggrava la sua svalutazione.

La valuta nazionale ha perso quasi il 50% nell’ultimo anno e Erdogan scommette che la moneta più debole aumenterà le esportazioni e alimenterà la crescita economica in vista delle elezioni generali del prossimo anno.

Tuttavia, con i prezzi energetici alle stelle anche a causa del conflitto in Ucraina, la situazione economica della Turchia non può che peggiorare.

Turchia nel baratro con l’inflazione record

L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 54,4% su base annua a febbraio, ha affermato giovedì l’Istituto statistico turco, superando una previsione del 52,5% in un sondaggio di Bloomberg.

I prezzi dei generi alimentari sono balzati del 64,5% e i trasporti del 75,8% il mese scorso, spingendo l’indice al tasso più alto da marzo 2002.

L’inflazione riceverà un altro impulso dal lato della produzione, dove i costi sono schizzati al 105%, la peggiore lettura dal 1995. I prezzi sono stati guidati da una lira debole e da un aumento del costo del cibo e dell’energia.

La banca centrale turca prevede un’inflazione di fine anno al 23,2%, più di quattro volte il suo obiettivo, dopo che i tagli dei tassi nel 2021 hanno indebolito la lira.

Tuttavia quella stima era basata sul petrolio a 80,4 dollari al barile. Con i prezzi del greggio ai massimi da 8 anni che hanno superato i 115 dollari, il conto delle importazioni di energia della Turchia aumenterà ulteriormente.

Gli economisti hanno affermato che domare l’inflazione senza un aumento dei tassi di interesse si rivelerà un insuccesso, soprattutto perché la guerra in Ucraina provoca un aumento dei prezzi globali dell’energia.

La Turchia importa quasi tutto il suo petrolio, gas naturale e carbone, principalmente dalla Russia. Per la nazione di Erdogan, il peggio potrebbe non essere ancora stato provato.

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