Donald Trump sarebbe indagato nella vicenda Russiagate, che potrebbe portare all’impeachment e alla fine della sua presidenza. Chi nel caso prenderebbe il suo posto?
Donald Trump secondo il Washington Post sarebbe indagato nella vicenda Russiagate, che potrebbe portarlo all’impeachment e alla fine della sua presidenza. Chi nel caso prenderebbe il suo posto?
Il Russiagate continua a mettere in difficoltà Donald Trump. Il Presidente degli Stati Uniti infatti, stando a quanto rivelato dal Washington Post, sarebbe ufficialmente indagato per ostruzione alla giustizia.
Se la notizia fosse vera, allora Trump per un capo d’accusa del genere rischierebbe molto seriamente di essere messo sotto impeachment, ovvero una sorta di rinvio a giudizio previsto negli Stati Uniti per i pubblici ufficiali.
A quel punto le strade per Trump sarebbero due: le dimissioni oppure l’accettare di essere sottoposto al giudizio e al voto del Senato sulla vicenda. Ma se il magnate dovesse terminare la sua esperienza presidenziale, chi prenderebbe il suo posto?
Donald Trump indagato?
Lo scoop pubblicato dal Washington Post è uno di quelli da far tremare i polsi alla Casa Bianca. Secondo il giornale infatti, il procuratore speciale sul Russiagate Robert Muller starebbe indagando su Donald Trump per capire se il Presidente si sia macchiato del reato di ostruzione alla giustizia.
Il procuratore speciale che sovrintende all’inchiesta sul ruolo della Russia nelle elezioni del 2016, interrogherà alti dirigenti dell’intelligence come parte di una più ampia indagine che ora include anche l’esame dell’ipotesi se il presidente abbia o meno tentato di ostruire la giustizia.
Una notizia questa che arriva dopo la deposizione al Senato da parte di James Comey, l’ex direttore dell’Fbi di recente licenziato proprio da Trump mentre stava indagando sulle interferenze della Russia durante le scorse elezioni.
Comey ascoltato dalla commissione d’inchiesta del Senato avrebbe parlato, sotto giuramento, di bugie da parte della Casa Bianca. La decisione della sua cacciata da parte di Trump sarebbe quindi al vaglio del procuratore Muller, che sta cercando di capire se il Presidente licenziando il capo dell’Fbi abbia compiuto il reato di ostruzione alla giustizia.
Se il procuratore speciale dovesse trovare riscontri nelle indagini che sta portando avanti, allora per Donald Trump l’accusa del reato di ostruzione alla giustizia farebbe scattare la procedura di impeachment dopo soltanto pochi mesi dalla sua elezione.
Che cos’è l’impeachment?
L’impeachment è un rinvio a giudizio di un pubblico ufficiale nel caso in cui si possa ritenere che abbia commesso comportamenti illeciti nell’adempimento ed esercizio delle proprie funzioni.
In tutta la storia degli Stati Uniti, finora solo due presidenti sono stati salvati una volta finiti sotto la procedura di impeachment dal Senato: Andrew Johnson nel 1868 e Bill Clinton nel 1998, quest’ultimo a seguito della nota vicenda a sfondo sessuale che per mesi ha riempito i giornali non solo di politica ma anche di gossip di tutto il mondo.
Tutti gli altri Presidenti invece si sono sempre dimessi prima, come fece per esempio Richard Nixon quando fu coinvolto nel famigerato caso Watergate scoppiato nel 1974.
Aspettando quindi di sapere se Donald Trump alla fine possa essere posto sotto impeachment, conoscendo comunque lo spirito battagliero del Presidente è molto difficile che anche nel caso di un giudizio possa dimettersi, abbandonando di fatto la Casa Bianca soltanto pochi mesi dopo la sua elezione.
Nel caso di un voto al Senato per la procedura di impeachment, sarebbero necessari i due terzi di voti favorevoli alla sua decadenza per far cadere Trump. I Repubblicani al momento hanno la maggioranza, ma la scarsa popolarità del Presidente potrebbe anche procurare l’effetto domino di una sua clamorosa cacciata.
Chi prenderebbe il posto di Trump?
La analogie tra il caso di Richard Nixon e questo di Donald Trump sono diverse. Per prima cosa di mezzo c’è sempre il Washington Post, che nel 1974 fece nascere da una propria inchiesta giornalistica lo scandalo Watergate mentre ora ha rivelato la notizia dell’indagine riguardante il tycoon.
Identico poi sarebbe il capo di accusa, ostacolo alla giustizia, visto che anche Nixon decise di licenziare chi all’epoca stava conducendo le indagini sul Watergate, con il chiaro intento di intralciare le indagini.
Alla fine poi Richard Nixon decise di dimettersi prima del giudizio dell’impeachment, ricevendo poi da Gerald Ford la grazia presidenziale che lo mise a riparo dal rischio di procedimenti giudiziari.
Questo perché a Nixon alla guida del paese succedette proprio Ford, che era da poco stato nominato vicepresidente dopo le dimissioni di Spiro Agnew, il primo numero due di quella legislatura ma che si era dimesso anche lui a seguito dello scandalo.
Se Donald Trump quindi dovesse dimettersi oppure ricevere una condanna per impeachment non si tornerebbe a votare. Il ruolo di Presidente degli Stati Uniti infatti verrebbe preso dal suo vice Mike Pence, con le elezioni che si terrebbero come da calendario nel 2020.
Mike Pence è l’ex governatore dell’Indiana noto anche lui per le sue posizioni molto dure su alcune tematiche delicate. Il vicepresidente infatti è considerato un convinto conservatore, viste le sue posizioni contro aborto, eutanasia e diritti degli omosessuali.
Se quindi da molti osservatori Donald Trump viene considerato un pericolo per le sue idee in tema dei diritti civili e anche ambientali, se il suo posto dovesse essere preso da Mike Pence non dovrebbe cambiare molto in questo senso, visto che tra i due c’è una sostanziale sintonia ideologica.
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