Trump ci ripensa e onora la Cina unica. Ma ecco il vero motivo del cambio di rotta

C. G.

12 Febbraio 2017 - 19:01

Trump-Cina: il presidente ci ripensa e decide di abbracciare la politica della Cina unica. Ecco le motivazioni del cambio di rotta.

Trump ci ripensa e onora la Cina unica. Ma ecco il vero motivo del cambio di rotta

Trump-Cina: il presidente cambia strategia e decide di abbracciare e onorare la politica della Cina unica. Qual è il vero motivo alla base di questo repentino cambio di rotta?

L’elezione di Trump ha fatto più volte temere lo scoppio di una guerra tra gli USA e la Cina, soprattutto a causa dei ripetuti proclami del presidente, che sin dall’inizio della sua campagna elettorale si è scagliato contro Pechino.

La Cina è stata più volte attaccata da Trump che ha promesso l’imposizione di pesanti tariffe sui beni importati dallo stato del dragone e ha accusato il governo di eccessiva e pericolosa svalutazione monetaria. I rapporti tra la Cina e Trump hanno subito un progressivo deterioramento, soprattutto dopo i contatti avuti tra il repubblicano e Taiwan, che hanno a dir poco oltraggiato Pechino.

Oggi, tuttavia, quei contrasti che avevano fatto temere lo scoppio di una guerra sembrano essersi appianati e, in una lunga telefonata a Xi Jinping, il presidente Trump si è detto pronto ad adottare e onorare la politica della Cina unica. Cosa è successo e quali i motivi alla base di questo repentino cambio di rotta?

Guerra Trump-Cina: diario di una crisi

I rapporti fra Trump e la Cina non sono mai stati rosei. Il presidente ha più volte minacciato il dragone di imporre delle tariffe sui beni importati e ha così tentato di boicottare l’export cinese. Trump ha poi messo a repentaglio la già citata politica della Cina unica e ha causato le ire del ministero degli esteri asiatico. Qualche tempo fa il presidente ha infatti intrattenuto una lunga conversazione telefonica con la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, che ha mandato su tutte le furie Pechino.

Questo perché, mentre Taiwan fa pressione per essere riconosciuto come stato indipendente, Pechino dall’altro lato ha sempre adottato, e spinto ad adottare, la politica della Cina unica, ossia quella volta al riconoscimento del solo governo centrale e volta a considerare Taiwan come una mera parte dello stato cinese. Se a tutto questo si aggiungono poi le tensioni relative alla politica monetaria, il quadro della crisi diventa completo. Alla luce di tutto ciò, cosa è cambiato adesso e perché Trump ha deciso di onorare la politica della Cina unica?

Trump: ok a politica della Cina unica. I motivi del cambio di rotta

La linea dura di Trump nei confronti della Cina non pare abbia fruttato alcun risultato fino ad ora. Come molti analisti hanno fatto notare, la strada migliore per raggiungere accordi commerciali ed economici non è certo quella della contrapposizione, ma è molto più delicata e si basa su compromessi e discussioni pacifiche. Nessun accordo nasce dallo scontro e per questo Trump potrebbe aver ripensato la propria visione della Cina unica.

Oltre alle necessità negoziali, un altro dei motivi alla base del cambio di rotta potrebbe essere un calcolo dei costi-opportunità. In poche parole Trump potrebbe essersi reso finalmente conto di come una guerra commerciale con Pechino non andrebbe ad indebolire soltanto il dragone ma anche gli stessi USA.

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Parlare, anziché minacciare la Cina, potrebbe essere per Trump la via migliore per portare a casa accordi vantaggiosi sulle tariffe all’importazione o sulle valute, due dei punti più discussi tra le due economie. Ecco, insomma, perché il presidente Trump ha fatto marcia indietro e si è detto pronto ad onorare la politica della Cina unica. Ma quanto durerà l’idillio?

Cina-Trump: quanto dureranno i buoni rapporti?

Nonostante il presidente Trump appaia molto più propositivo nei confronti della Cina unica, molti sono convinti che i motivi di attrito tra i due paesi torneranno a galla. Ad avvalorare questa ipotesi sono anche le scelte politiche di Trump che ha inserito nell’amministrazione sia Peter Navarro - economista che si è ripetutamente scagliato contro la Cina accusandola di aver intaccato le fondamenta manifatturiere degli USA - sia Robert Lighthizer, parte della squadra commerciale dell’amministrazione Reagan e fortemente incline all’introduzione di politiche protezionistiche.

Secondo Willy Lam, esperto di Cina dell’università di Hong Kong, se il dragone non scenderà a compromessi sullo yuan o sul commercio, Trump cambierà di nuovo idea e tornerà in contatto con Taiwan - una scelta, questa, considerata altamente rischiosa per il peso che Pechino attribuisce alla questione territoriale. Allora sì, che dovremmo temere una guerra tra Cina e USA a causa di Trump.

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