Vivendi, primo azionista di Telecom Italia, scriverà al board per sollecitare la convocazione dell’assemblea degli azionisti. E l’Agcom potrebbe incrementare le tariffe di accesso alla rete.
Nel corso di questa settimana, Vivendi scriverà al board di Telecom Italia per sollecitare la convocazione dell’assemblea degli azionisti. È quanto si legge in una nota del gruppo francese.
La convocazione è legata all’esigenza “di nominare i revisori contabili, revocare i cinque componenti della lista dei dieci di Eliott, in particolare di quelli coinvolti nelle questioni riguardanti la governance, e proporne cinque nuovi”.
Attualmente il consiglio di Telecom Italia è formato da 15 componenti, di cui 5 nominati dalla lista Vivendi e gli altri 10 dalla lista del fondo attivista Elliott. Vivendi è il primo azionista di Tim con il 23,943%.
In avvio di seduta l’azione Telecom Italia segna un rialzo dello 0,40% portandosi a 0,5504 euro. Il saldo a una settimana segna un calo del 4,59% mentre sui tre mesi TIT avanza dello 0,74%. In 12 mesi l’azione Telecom Italia è scesa del 27%.
Mancata convocazione assemblea è fonte disorganizzazione
“Nonostante la recente, e forte, raccomandazione del Collegio Sindacale, il Consiglio di Telecom Italia, composto dalla maggioranza dei membri di Elliott, il 6 dicembre ha deciso di non convocare un’Assemblea Straordinaria per votare per la nomina di nuovi revisori finanziari”, continua la media company transalpina.
Si tratta di una decisione, ”come tante prima di questa, che va contro tutte le regole del buon governo societario ed è fonte di disorganizzazione”.
Agcom punta ad incrementare affitto rete?
Secondo quanto riportato dalla testata “Il Messaggero”, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sarebbe pronta a rivedere i prezzi di accesso alla rete Telecom.
Stando ai rumor, il garante avrebbe proposto un aumento delle tariffe per l’utilizzo della vecchia rete in rame (che resta quella più utilizzata), l’affitto dell’ultimo miglio salirebbe da 8,61 euro a 8,97 euro per linea al mese, e una contemporanea riduzione dei prezzi per il passaggio alla fibra.
Se l’indiscrezione venisse confermata, si registrerebbe una rivalutazione dell’infrastruttura legata alla tecnologia in rame.
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