Secondo alcuni dipendenti ed ex lavoratori di Tesla Motors, la compagnia avrebbe dei ritardi con la produzione delle batterie non ancora automatizzata.
Tesla Model 3 è ancora in ritardo: l’azienda di Elon Musk sta accumulando ritardi da mesi ed è stato rimandato al secondo semestre del 2018 l’obiettivo di produzione di 5000 auto a settimana.
Dopo le polemiche dei primi proprietari delusi, alcuni dipendenti e ex lavoratori di Tesla Motors hanno illustrato che i problemi di Tesla sulla produzione riguardano le batterie e per evitare ulteriori ritardi l’azienda è stata costretta a chiedere in prestito risorse dai suoi fornitori di componenti.
Tesla Model 3 in ritardo: ecco perché
I problemi di Tesla potrebbero essere molto più gravi di quello che la compagnia possa pensare o voglia far sapere: nella colossale Gigafactory a Sparks, Nevada, la produzione stenta a decollare a causa dell’assemblaggio non automatizzato dei pacchi batteria.
Il futuro mercato di massa di Tesla si basa sulla Model 3 e su un sistema di produzione molto rapido: il primo novembre scorso, il CEO Elon Musk, aveva rassicurato gli investitori sulle modalità di costruzione della berlina, ma un mese dopo le batterie dell’auto erano ancora montate parzialmente a mano: secondo quanto riferito da attuali ingegneri ed ex dipendenti della compagnia, che negli scorsi mesi hanno lavorato alla Gigafactory, Tesla ha dovuto chiedere in prestito risorse dal personale Panasonic, partner per la fornitura di litio, per velocizzare l’assemblaggio manuale.
Un portavoce di Tesla ha riferito che
Finché non sarà raggiunta la completa produzione automatizzata, alcuni processi saranno per forza ancora manuali, una cosa di cui già Musk e Straubel hanno discusso in precedenza e che non ha alcun impatto sulla qualità o sulla sicurezza delle batterie che produciamo.
Quanto rischia Tesla con i ritardi sulla Model 3?
Nel frattempo, per manodopera impiegata e tempi diluiti, Tesla sta spendendo all’incirca 40.000 dollari per fabbricare il modello base della Model 3, e le vendite non saliranno a 400.000 in un anno.
I ritardi alla Gigafactory potrebbero compromettere gli obiettivi aziendali e potrebbero affliggere il morale degli impiegati, mettere a dura prova la pazienza dei clienti, e favorire anche i concorrenti come Nissan, Chevrolet e la cinese BYD.
Perché ci vuole così tanto per assemblare le batterie? Ogni pacco di batterie contiene quattro moduli e ogni modulo contiene sette cartucce o valvole di raffreddamento con una fila di celle agli ioni di litio per ogni lato. Queste celle devono essere allineate precisamente e, oltre alla cautela necessaria, ci vuole una notevole pressione per assemblare le cartucce nel pacco batterie: per questo, un dipendente ha raccontato di quando presso la Gigafactory gli addetti prendevano a sberle i componenti per riuscire a infilarli il più velocemente possibile.
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