Terza Guerra Mondiale: come proteggere il proprio portafoglio investimenti

Flavia Provenzani

7 Gennaio 2020 - 16:49

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Le probabilità di scoppio di una terza Guerra Mondiale stanno aumentando. Ecco cosa dovrebbe sapere ogni investitore per proteggere il proprio portafoglio.

Terza Guerra Mondiale: come proteggere il proprio portafoglio investimenti

Come proteggere il proprio portafoglio investimenti con il montare del rischio di una terza Guerra Mondiale? La risposta, a fronte del loro essere uno degli strumenti di hedging per eccellenza sui mercati, risiede nelle opzioni.

L’operato del presidente statunitense Donald Trump potrebbe portare presto allo scoppio di una guerra su vasta scala con l’Iran a seguito del raid statunitense che ha visto come vittima di Soleimani, noto generale iraniano, a Baghdad. Quanto accaduto si è tradotto in una forte ondata di volatilità sui mercati finanziari di tutto il mondo.

Ad oggi per gli investitori è impossibile determinare con certezza se l’attacco sia precursore di una terza Guerra Mondiale o se si tratta solamente di uno dei tanti eventi drammatici che alla fine vengono ben gestiti acquistando sui minimi, in vista del ritorno del rialzo sui mercati finanziari.

Forte volatilità per i timori di una terza Guerra Mondiale: un’opportunità?

L’attacco tramite drone che ha ucciso il generale Qassem Soleimani, che secondo quanto riferito stava pianificando di attaccare le forze statunitensi in Iraq, non ha fatto che accrescere le preoccupazioni in quel di Wall Street circa l’instabilità del mondo politico.

La guerra è difficile da prevedere, per ovvie ragioni, ma da tempo si ha la sensazione che questa era di nazionalismo stridente possa essere un fattore anticipatore di un conflitto militare.

Ora il giorno sembra essere arrivato e gli investitori stanno cercando di determinare se la turbolenza sul mercato azionario e petrolifero sia l’inizio di un nuovo regime di volatilità o solo un’altra possibilità di acquistare titoli interessanti a prezzi più bassi.

Come proteggere il proprio portafoglio investimenti

Invece di parlare del nulla e tentare di comprendere cosa succederà nel prossimo futuro in Medio Oriente, è più opportuno concentrarsi su fatti noti.

L’indice S&P 500 si muove ancora sui suoi massimi record. L’indice di volatilità VIX è aumentato del 17%, a circa 14,56, ma rimane molto al di sotto della media a lungo termine a quota 19.

Attenzione: quante segue non deve in alcun modo essere interpretato come una sollecitazione all’investimento, ai sensi del Testo Unico della Finanza, trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto.
Le eventuali raccomandazioni fornite tengono conto unicamente delle caratteristiche degli strumenti finanziari oggetto della raccomandazione e dell’andamento dei mercati e devono essere intese a titolo di esempio generale.

Opzioni put sull’S&P 500
Per proteggere i profitti del proprio portafoglio sul mercato statunitense, secondo Barron’s, gli investitori potrebbero acquistare opzioni put ribassiste sull’ETF SPDR S&P 500 (SPY).

Secondo il giornale pubblicato da Dow Jones & Company, ad un prezzo di $322,67, una buona strategia prevederebbe l’acquisto di opzioni put con scadenza marzo a $320 e la vendita delle stesse a $300. Per $4, gli investitori potrebbero ottenere un profitto massimo di $16 se l’ETF sarà a quota $300 al momento della scadenza. Qualora il mercato scendesse del 10%, questo trade compenserebbe circa l’80% delle perdite. Nelle ultime 52 settimane, l’ETF si è mosso in un range compreso tra $247,17 e $324,89.

Opzioni call sul WTI
Il mercato petrolifero, dal canto suo, è in salita. L’Iran è un membro fondatore dell’OPEC e un grande produttore di oro nero e, tipicamente, la prima reazione che gli investitori hanno a ogni fatto che possa avere un impatto sulla produzione di petrolio è quella di spingere i prezzi al rialzo.

Se si ritiene che il prezzo del petrolio rimarrà ad alti livelli, potrebbe essere una buona scelta quella di acquistare delle call rialziste sull’ETF United States Oil Fund (USO). Questo ETF - che traccia i futures sul greggio WTI (West Texas Intermediate) - è di quanto più vicino al mercato delle materie prime disponibile sul mercato azionario senza la necessità di avere futures in portafoglio.

Ad un prezzo di $13,27, gli investitori possono acquistare delle call a $13 con scadenza febbraio per 68 centesimi. La call è, detta in gergo, “in the money", il che significa che seguirà in gran parte i movimenti dell’investimento associato.
Per meno di un dollaro, gli investitori potrebbero - potenzialmente - trarre profitto da quello che potrebbe essere definito uno dei trade più volatili del pianeta. Se gli Stati Uniti entreranno in guerra con l’Iran, i prezzi del petrolio aumenteranno. Se l’ETF raggiunge quota $17, la call varrebbe $4, il che farebbe beneficiare di un rendimento del 388%. Nelle ultime 52 settimane, l’ETF si è mosso all’interno di un intervallo compreso tra $10,06 e $13,86.

ETF Energy SPD
Molti investitori si stanno concentrando sulle azioni delle compagnie petrolifere, tra tutte Exxon Mobil (XOM), Chevron (CVX) e Schlumberger (SLB). Questi titoli, insieme ad altri, sono compresi all’interno dell’ETF Energy Select Sector SPDR, insolitamente attivo prima dell’uscita della sull’attacco statunitense in Iran.

Lo scorso giovedì, qualcuno - che con ogni probabilità dovrà rispondere alle domande degli enti regolatori del mercato USA - ha acquistato 7.000 opzioni call sull’ETF Energy SPDR (scadenza a marzo, $61,21) a $1,94.

Sarà opportuno comprendere se l’investitore aveva informazioni privilegiate sull’attacco degli Stati Uniti. Sembra abbastanza sospetto, poiché l’ETF negli ultimi mesi ha faticato a salire sopra quota $62, il che significa che il trade può arrivare a breakeven anche a $63,15. La maggior parte degli investitori acquista opzioni per cercare di avere rendimenti del 100% o più. Nelle ultime 52 settimane, l’ETF si è mosso tra quota $55,55 e $68,81.

Sfruttare la paura di mercato o rimanere rialzisti?

Michael Schwartz, strategist capo sul mercato delle opzioni per Oppenheimer, consiglia agli investitori di considerare l’attuale crisi geopolitica come un’opportunità per rivedere i propri rischi di investimento aggiungendo che il mercato delle opzioni rimane a prezzi ragionevoli, nonostante la retorica politica tagliente degli ultimi giorni.

«Ci piace sempre sfruttare la paura sul mercato, e oggi ci sono molte ragioni e molte opportunità per farlo», ha dichiarato a Barron’s.

A onor del vero, tutto potrebbe cambiare in risposta a un altro attacco o a un altro tweet di Trump. Il consiglio principale è quello di tentare di comprendere il più possibile cosa sta succedendo accanto a noi, mantenendo una forte consapevolezza della situazione e cercando di evitare il più possibile rischi non calcolati.

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