Terza Guerra Mondiale: i cinque posti dove potrebbe scoppiare nel 2022

Alessandro Cipolla

03/03/2022

Dall’Ucraina alla Libia passando per l’Afghanistan e il Pakistan: i cinque luoghi dove in questo 2022 potrebbe scoppiare una Terza Guerra Mondiale a causa anche della pandemia in corso.

Terza Guerra Mondiale: i cinque posti dove potrebbe scoppiare nel 2022

Torna la paura di una Terza Guerra Mondiale, con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha fatto ripiombare il mondo intero nell’incubo di un possibile conflitto di dimensioni planetarie.

I motivi di fondo potrebbero essere diversi, con la pandemia nelle vesti del fattore scatenante di un conflitto militare di grosse proporzioni visto che, come la storia tristemente ci ha insegnato, ogni grande guerra è stata sempre la “soluzione” alle grandi crisi economiche.

La crisi del gas con il conseguente aumento delle bollette che sta minando la ripresa in Europa, è poi un altro motivo di forte tensione internazionale vista la necessità del Vecchio Continente di garantirsi ulteriori forniture.

L’irrigidimento poi dei rapporti prima tra Stati Uniti e Cina e poi anche tra Washington e la Russia ora che è scoppiata la guerra in Ucraina, oltre al rinnovato attivismo militare della Turchia in Nord Africa e in Medio Oriente, sono tutti ulteriori elementi di grande destabilizzazione geopolitica.

Ma dove potrebbe scoppiare una possibile Terza Guerra Mondiale? Secondo diversi analisti internazionali, sarebbero cinque le situazioni che in questo 2022 potrebbero generare una pericolosa escalation bellica sulla scia di quanto sta avvenendo in Ucraina.

Terza Guerra Mondiale: le cinque situazioni a rischio

Quando si parla di una possibile Terza Guerra Mondiale fino a poco tempo fa si pensava che, a differenza dei due grandi conflitti dello scorso secolo, difficilmente le grandi potenze mondiali sarebbero disposte ad avviare operazioni militari che possano coinvolgere direttamente il proprio territorio.

La guerra scoppiata in Ucraina però ha dimostato come anche l’Europa, oltre all’Asia e all’Africa, potrebbe essere lo scenario di un nuovo conflitto di vaste proporzioni. In particolare quello che sta succedendo a Kiev potrebbe essere una pericolosa miccia capace di infiammare lo scenario internazionale.

Vediamo allora quali sono le cinque situazioni più calde che potrebbero dare luogo in questo 2022 a una Terza Guerra Mondiale.

Ucraina

Non si può che iniziare dall’Ucraina, che è il classico esempio del perché una Terza Guerra Mondiale potrebbe di nuovo scoppiare nel cuore dell’Europa. Dopo aver annesso la Crimea, la Russia infatti ha invaso il territorio ucraino con l’intento di riportare Kiev sotto la propria sfera di influenza.

Al momento la Nato ha deciso di non intervenire militarmente a sostegno dell’Ucraina, con l’Ue e gli Stati Uniti che però hanno deciso di inviare a Kiev aiuti economici e soprattutto forniture militari.

Una decisione che, unita a quella di approvare nuove durissime sanzioni nei confronti di Mosca, ha provocato la dura reazione della Russia tanto che, in una mail inviata al nostro Parlamento, il Cremlino è arrivata a minacciare direttamente anche l’Italia.

I cittadini e le strutture della Ue coinvolti nella fornitura di armi letali e di carburante e lubrificanti alle forze armate ucraine - si legge nella mail - Saranno ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza di tali azioni nel contesto dell’operazione militare speciale in corso. Non possono non capire il grado di pericolo delle conseguenze”.

A complicare di più le cose ci sono i retroscena economici, a cominciare dalla crisi del gas e delle materie prime alimentari che hanno portato a una forte aumento dell’inflazione in Europa. Mentre la guerra in Ucraina va avanti tra minacce anche nucleari, il timore è che il conflitto si possa allargare se mai anche la Nato dovesse scendere in campo militarmente.

Afghanistan

Da diversi mesi l’Afghanistan è un Paese di nuovo nel caos con il ritorno al potere dei Talebani, visto che potrebbe dare vita a una guerra civile considerando i recenti attentati rivendicati dall’Isis.

Joe Biden ha promesso che saranno vendicati i soldati americani uccisi all’aeroporto di Kabul, ma la contesa potrebbe essere tutta incentrata sullo sfruttamento delle ingenti risorse di terre rare: la Cina avrebbe già un accordo con i Talebani, con gli USA che di conseguenza sarebbero tagliati fuori dalla corsa all’accaparrarsi questo nuovo oro.

Dopo aver quasi completato il ritiro delle truppe in Afghanistan, appare improbabile però che gli Stati Uniti possano tornare sui propri passi, a meno di una nuova “guerra al terrorismo” che Biden potrebbe lanciare anche per cercare di limitare l’espansione di Pechino.

Libia

Altro fronte caldo è quello libico, dove le elezioni che erano in programma a dicembre sono state annullate, con i due governi di Tripoli e Bengasi che ancora non hanno deposto le proprie armi.

Anche in questo caso a fare da sfondo alla guerra civile ci sono le risorse del sottosuolo libico, con la presenza conclamata di mercenari turchi e russi che di certo non sta favorendo il raggiungimento di un’intesa politica.

Gli schieramenti ormai sono risaputi. Con Tripoli ci sono Stati Uniti, buona parte dell’UE, Regno Unito, Turchia, Qatar, Sudan, Algeria, Marocco e Tunisia; con Bengasi invece troviamo Russia, Egitto, Francia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Ciad, Siria e Bielorussia.

Vista la presenza militare in campo e i forti interessi in ballo, a lungo si è pensato che la Libia potesse essere la situazione più a rischio quando si parla di una possibile Terza Guerra Mondiale.

Corea del Nord

A differenza della Libia, le acque in Corea del Nord ultimamente si sarebbero calmate dopo la crisi degli scorsi anni quando, dopo aver ammassato le proprie truppe in Corea del Sud, Donald Trump sembrava essere pronto a un attacco.

Alla fine però fortunatamente la diplomazia ha avuto la meglio, mentre di recente si è parlato della Corea del Nord soprattutto per le condizioni di salute del leader supremo Kim Jong-un.

In più il Covid avrebbe portato il Paese sull’orlo di una nuova crisi alimentare, anche se Pyongyang lo scorso anno non ha rinunciato a lanciare due missili balistici verso il Mar del Giappone, a mo’ di monito verso la nuova amministrazione Biden.

Pakistan

Il conflitto del Kashmir va avanti dal 1947 e vede coinvolte India, Pakistan e Cina. Una guerra che ha provocato negli anni decine di migliaia di morti, con una soluzione per questo territorio conteso che ancora appare lontana.

Visto che stiamo parlando di potenze nucleari, il grande rischio è di una escalation dagli esiti inimmaginabili. La situazione in Afghanistan poi, che vede il Pakistan come uno dei principali attori in campo, potrebbe essere la miccia per un riacutizzarsi del conflitto che a quel punto potrebbe coinvolgere anche le altre potenze mondiali.

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