TFA III ciclo: perché il bando non esce? Cause del ritardo

Chiara Ridolfi

9 Settembre 2016 - 11:18

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Il TFA III ciclo non accenna ad essere bandito e in molti attendono fiduciosi il momento in cui potranno abilitarsi. Quali sono le cause di questo ritardo? Vediamo insieme cosa sta succedendo.

TFA III ciclo: perché il bando non esce? Cause del ritardo

Il terzo ciclo di TFA non ha ancora nessuna data di pubblicazione stabilita e continuano i ritardi e le smentite. Il Miur sembra avere delle problematiche più imminenti e deve gestire delle situazioni che portano maggiori disagi.
Il bando del TFA III ciclo non è tra le principali preoccupazioni del Governo e per questo altri impegni hanno finito per frapporsi ancora una volta e cambiare la data di uscita.

Il terzo ciclo di TFA deve essere bandito in modo da dare la possibilità ai docenti di abilitarsi e di accedere alla II fascia di graduatoria o partecipare ai concorsi. Il bando doveva essere pubblicato entro e non oltre luglio, poi luglio è diventato agosto, ma adesso siamo a settembre e non c’è traccia del nuovo TFA.
Cosa sta succedendo nel settore scuola e cosa ha comportato tutti questi slittamenti non è ancora chiaro, ma noi abbiamo provato a identificare i problemi.

La disorganizzazione del Miur è una cosa nota a tutti e non serve stare a ribadire che le tempistiche non vengono mai rispettate. In questo caso però lo slittamento del terzo ciclo di TFA comporta delle problematiche molto serie e una fase di stallo che perdura da mesi nel settore scuola.
Vediamo insieme quali sono le problematiche del terzo ciclo di TFA e cosa blocca l’uscita del nuovo bando di concorso, del quale per di più conosciamo molti dettagli.

TFA III ciclo: perché il bando non esce?

Il terzo ciclo di TFA sembra ormai una barzelletta, dal momento che ogni scusa è buona per rinviarne la data di pubblicazione. Il settore scuola è ad un punto critico e la mancanza di personale comporta che anche per l’anno scolastico 2016/2017 ad avere la meglio saranno le supplenze.
Sebbene gli istituti italiani abbiano un forte bisogno di personale, che potrebbe essere tamponato con i docenti abilitati, il Miur non sembra accelerare i tempi.

L’ostacolo principale al momento è il concorso scuola e le sue problematiche non di poco conto. Il Concorsone è stato fin dai primi mesi il grave problema del TFA III ciclo, dato che le tempistiche per lo svolgimento delle prove e le problematiche hanno portato una mole di lavoro non indifferente al Miur.
I ritardi nelle correzioni hanno inoltre portato all’accavallamento del concorso scuola con l’inizio dell’anno scolastico e con le nomine dei docenti.

In sostanza ogni cosa sembra essere diventata più problematica con il concorso e il TFA sembra ormai caduto nel dimenticatoio. Da mesi non si hanno più notizie del bando e non si riesce a capire in che modo si dovranno abilitare i futuri docenti.
Si spera che con la fine del concorso, con l’avvio dell’anno scolastico e con la normativa ormai stabilita per i supplenti, il Miur riapra la questione del terzo ciclo di TFA e capisca l’urgenza della pubblicazione del bando.

TFA III ciclo: il bando uscirà mai?

In molti ormai si chiedono se il bando del terzo ciclo di TFA non sia ormai solo un ricordo e che il Ministero non abbia cambiato idea sulle modalità di abilitazione. In realtà la sperimentazione non si è conclusa e di conseguenza dovrebbe essere bandito un nuovo TFA.

Inoltre non sembra nelle intenzioni del Ministero prediligere altre strade e passare ad esempio ad un’abilitazione mediante PAS. Con la conclusione delle problematiche legate all’anno scolastico che sta per iniziare però si dovrebbero avere delle novità sul bando.
Del resto, se non verrà bandito al più presto, i professori abilitati non riusciranno a concludere il percorso in tempo per rientrare nell’aggiornamento delle graduatorie.

Il Miur non deve infatti sottovalutare che senza TFA molti docenti non possono lavorare e devono rinunciare ad insegnare nelle scuole statali e nelle private paritarie solo perché il Ministero dell’Istruzione non ha stabilito alcun tipo di abilitazione per la loro figura.
Una situazione che diventa sempre più problematica e che comporta non poche ripercussioni ai futuri docenti.

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