Scuola: i 5 problemi non ancora risolti prima dell’inizio dell’a.s. 2016/2017

Simone Micocci

31 Agosto 2016 - 12:22

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Scuola, ultime notizie: secondo l’Anief quello che sta per iniziare sarà un anno difficile per insegnanti e alunni. Ecco quali sono le 5 questioni non risolte dal MIUR.

Scuola: i 5 problemi non ancora risolti prima dell’inizio dell’a.s. 2016/2017

Scuola: manca poco all’inizio dell’a.s. 2016/2017, ma secondo l’Anief, Associazione Sindacale Professionale, si tratterà di un anno scolastico ricco di problemi.

Infatti, a causa delle novità introdotte dalla Buona Scuola e alle politiche sbagliate messe in atto dal MIUR e dal Ministro Giannini, con l’inizio dell’anno scolastico 2016/2017 si riproporranno alcuni spinosi problemi per cui non è stata trovata ancora una soluzione.

Attraverso un comunicato apparso sul proprio sito, quindi, l’Anief ha confermato il fallimento della legge 107/2015 che anziché risolvere ha incrementato i problemi presenti nella scuola.

Per gli insegnanti e per gli alunni, quindi, quello che sta per iniziare si preannuncia un anno scolastico ricco di difficoltà, almeno stando a quanto dichiarato dal famoso sindacato. Ecco perché.

1) Scuola, questioni non risolte: sottodimensionamento degli organici

Anche quest’anno sia al Nord che al Sud ci sarà un alta richiesta di cattedre a cui però il Governo non sarà in grado di rispondere. Non verrà risolto quindi il problema delle cosìdette “classi pollaio”, caratterizzate da un alto numero di alunni. Lo stesso vale per il personale ATA, che si preannuncia inferiore a quelle che sono le necessità della scuola. Infatti, complessivamente c’è stato un taglio di circa 2.020 unità tra amministrativi, tecnici e ausiliari.

2) Scuola, questioni non risolte: resta alta la percentuale di supplenti

L’anno scolastico 2016/2017 comincerà senza un professore di ruolo su sei. Di conseguenza, più di 100mila insegnanti verranno assunti ancora una volta a tempo determinato, così come accaduto lo scorso anno. Eppure, secondo l’Anief, il MIUR aveva la soluzione a portata di mano, poiché bastava adeguare i posti dell’organico di fatto in organico di diritto. Invece questo non è stato reso possibile e neppure il concorso a cattedra bandito nei mesi scorsi riuscirà a risolvere questo problema. Infatti, come sappiamo la percentuale di bocciati è altissima (ad oggi su 71.488 candidati esaminati solo 32.036 sono stati promossi), ed è impossibile che alla fine si raggiunga il numero di 63.000 vincitori, come invece previsto dal bando.

A tal proposito, il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, ha dichiarato:

“Si tratta di circa 75mila posti che sarebbero potuti essere tranquillamente essere assegnati da subito per le immissioni in ruolo e che se si considerano i pensionamenti diventano quasi 100mila. Che fa, invece, il Miur? Ci dice che continua l’azione straordinaria di stabilizzazioni, approvando la miseria di 32mila immissioni in ruolo, che infatti coprono solo il turn over. Un altro paradosso deriva poi dal conferimento di tanti posti vacanti curricolari a docenti senza titolo. Mentre chi era titolato non è stato ammesso a partecipare al concorso a cattedra”.

3) Scuola, questioni non risolte: precarietà nel sostegno

Un altro elemento che potrebbe destare non pochi problemi nel corso dell’a.s. 2016/2017 riguarda il conferimento di circa 40mila contratti annuali per il sostegno. Quindi, anche in questo settore la percentuali di precari resta altissima, con circa un insegnante su tre.

Nonostante questo problema vada avanti da diversi anni il MIUR non sembra intenzionato a trovare una giusta soluzione; lo dimostrano gli appena 5mila posti messi a concorso e la mancata attuazione della sentenza n°80 della Consulta che ha chiesto al Parlamento di superare il vincolo del 70% di posti di diritto.

4) Scuola, questioni non risolte: caos mobilità

Non bisogna dimenticare che ad una situazione già difficile si aggiungono i problemi derivati dalle procedure di mobilità per l’anno scolastico che sta per iniziare. Infatti, come rilevato dall’Anief, i trasferimenti sono stati utilizzati solamente per il personale non specializzato in assegnazione provvisoria, “con l’assurdo dei posti vacanti negati agli specializzati che hanno chiesto trasferimento”.

5) Scuola, questioni non risolte: le falle della Buona Scuola

Nel complesso, secondo il sindacato, è tutto l’impianto della legge 107/2015 a non funzionare. Ad esempio, l’Anief si chiede perché invece di stabilizzare i precari storici che “vantano” più di tre anni di supplenze (come richiesto tra l’altro dalla Corte Europea) il Miur si ostina a tenerne circa 80.000 “in naftalina” nelle graduatorie d’istituto senza alcuna prospettiva di diventare di ruolo. Senza dimenticare che questi sono obbligati a lavorare su posti vacanti ma non possono assolutamente sottoscrivere contratti sino al 31 agosto.

Infine, l’Anief ha dichiarato che secondo i loro calcoli ci saranno tantissime reggenze nelle scuole (almeno 1.500 dirigenti e DSGA), in quanto in attesa dell’uscita del bando di concorso per dirigenti scolastici, si è venuto a creare un buco in quanto i pensionamenti saranno superiori alle 200 assunzioni.

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