Nell’elenco delle nuove tasse 2013 c’è la TARES, la nuova tassa sui rifiuti introdotta dal decreto Salva Italia, in sostituzione di TARSU e TIA. Dopo il rincorrersi di diverse voci circa la possibile proroga e l’allarme delle parti sociali, il Consiglio dei ministri boccia il rinvio della tassa sui rifiuti: TARES confermata a luglio.
TARES: stangata a luglio
Nessuno scampo. A luglio i contribuenti italiani dovranno versare la prima rata della TARES, con un aggravio pari a 1,8 miliardi rispetto al 2012. In particolare secondo la UIL la TARES sarà ancora più onerosa dell’IMU 2012: lo stesso appartamento costerà al contribuente circa € 305 contro € 218 pagati per l’IMU lo scorso anno.
L’aggravio della TARES rispetto alla TARSU e alla TIA è motivato da due fattori:
- il pagamento dell’80% della superficie calpestabile, non di quella dichiarata;
- il pagamento di 30 centesimi al metro quadro, che i Comuni possono decidere di aumentare a 40.
Un mix di stangate in piena crisi? Una “miscela esplosiva” secondo la Camusso (Cgil), che aggiunge: “Il Paese scenderà ad una velocità tale da non potere più risalire”.
Crisi di liquidità
La TARES preoccupa i contribuenti, vittime di un vero ingorgo fiscale, a causa di scadenze concentrate in giorni troppi vicini. Come faranno? E come faranno le aziende? Il problema è serio, perché c’è il rischio di bloccare il sistema di smaltimento dei rifiuti su tutto il territorio nazionale.
Leimprese non possono incassare prima di settembre/ottobre le entrate per il servizio e corrono il rischio di non poter pagare i fornitori, cadendo nel baratro della crisi di liquidità.
Le reazioni
I sindacati e il PD si dicono pronti a “forme di mobilitazione e di sensibilizzazione della pubblica opinione”, nonché “azioni eclatanti” per sostenere la tesi della proroga della TARES.
Il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, ha dichiarato che ” è molto grave non risolvere un problema urgente che rischia di determinare un’emergenza di liquidità e di raccolta dei rifiuti” in tutta Italia.
Gli fa eco il presidente di Federambiente Daniele Fortini:
“E’ sbalorditivo il fatto che di fronte a un mondo ampio che implora un intervento urgente il Governo dilazioni pur avendo coscienza del problema. A oggi gli operatori avrebbero già dovuto incassare la copertura economica del primo trimestre, mentre con le regole attuali dovremo lavorare gratis per mesi”.
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