Stop all’IMU: dagli sconti su Ires e irpef alle modulazione in base al reddito. Ecco tutte le possibilità

Marta Panicucci

30 Luglio 2013 - 12:25

Stop all’IMU: dagli sconti su Ires e irpef alle modulazione in base al reddito. Ecco tutte le possibilità

IMU scontabile da Ires, Irpef e forse anche dalla tassa Irap. Questa deducibilità ridarebbe fiato alle imprese, garantendo un beneficio per il tessuto produttivo italiano pari a circa 1,5 miliardi di euro. Per i privati si va dall’ipotesi di esenzione totale dall’IMU che porterebbe un notevole risparmio per le famiglie ma avrebbe un impatto regressivo a vari tipi di sconti, esenzioni e benefici calcolati in base al reddito, alla rendita catastale o al numero dei figli.

Tutte queste possibilità e molte altre sono illustrate in un documento di lavoro predisposto dal Ministero dell’economia e della finanza su cui governo, tecnici, ragionieri dello stato, parti politiche si stanno confrontando in questi giorni cercando di risolvere il nodo IMU priva della pausa estiva. E così il Ministro Saccomanni ha redatto 90 pagine di dati e tabelle per illustrare tutte le vie percorribili, con pro e contro per trovare la quadratura del cerchio e decidere, in maniera condivisa, come rimodulare la tassa IMU.

L’obiettivo finale sarebbe quello di riuscire a scrivere le nuove norme sull’IMU prima di ferragosto o al massimo entro fine mese. Entro questi termini dovrà essere approvato un decreto che preveda la cancellazione dell’acconto di giugno e modifichi il saldo di dicembre. Successivamente, in sede di legge di stabilità sarà ridefinita la tassa vera e propria con la possibile introduzione della service tax e per le imprese, la deducibilità dell’IMU da Ires e Irpef e forse Irap a partire dal 2014.

Per imprese e società

Almeno 1,25 miliardi di euro di beneficio verrebbero dalla deducibilità dell’IMU dall’imponibile per il calcolo di Ires e Irpef. Secondo il dossier redatto dal Ministero i soggetti che otterranno benefici immediati in questo senso saranno circa 432mila tra società di capitali società di persone, persone ed enti non commerciali. Da questi soggetti non fisici l’IMU potenzialmente deducibile è pari a 7 miliardi di euro.

Secondo i calcoli del Ministero a beneficiare maggiormente sarebbero le società di capitali che si vedrebbero ridotto il carico Ires e Irpef di 980 milioni, seguite dalle società di persone con 267 milioni e gli enti non commerciali con 6 milioni.

Per raggiungere benefici da 1,5 miliardi di euro però il governo dovrebbe non solo accordare lo sconto da Ires e Irpef, ma anche dall’Irap. Oltre a questo allo studio del governo c’è anche la possibilità per i comuni di farsi restituire la riserva statale sugli immobili di categoria D, ovvero i capannoni. La copertura necessaria in questo senso sarebbe di 3,9 miliardi.

Per le persone fisiche

Nel sopracitato dossier allo studio del governo e del Ministero si profilano anche doverse possibilità per l’IMU pagata dalle persone fisiche. Tra queste l’esenzione totale, con un risparmio medio di 227 euro, e dei benefici calcolati sulla base del reddito. Chi guadagna oltre i 120 mila euro avrebbe uno sconto di 629 euro che si riduce a 187 euro per i contribuenti che ne guadagnano fino a 10mila. Altri tipi di modulazione in misura fissa o selettiva potrebbero essere la condizione economica del proprietario parametrata al suo reddito, o ancora alla condizione economica dell’intero nucleo familiare misurata con il ricorso all’Isee e il calcolo dei figli a carico.

In ballo c’è anche l’eliminazione totale dell’IMU grazie alla service tax che interessa anche la Tares, la nuova tassa sui rifiuti o la restituzione dell’Imu sull’abitazione principale parziale o integrale con un credito d’imposta o una detrazione da spendere ai fini Irpef. Le possibili strade messe sul tavolo dal Ministero dell’economia sono diverse, ognuna con pro e contro, ora tocca al governo decidere quale intraprendere prima della fine di agosto.

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