Delude il lavoro USA, che ad agosto sperimenta una sorprendente battuta d’arresto. Sul forex gli investitori prendono profitto sulle transazioni long di dollaro
Il dato odierno dei non-farm payrolls, ovvero i nuovi occupati nel settore non agricolo negli Stati Uniti, ha deluso non poco le aspettative degli investitori che si aspettavano certamente molto di più dal mercato del lavoro a stelle e strisce. Ad agosto la prima economia mondiale ha creato molti meno posti di lavoro di quanto previsto dagli esperti e addirittura è stato riscontrato un ritmo di crescita occupazionale più lento rispetto al mese precedente.
I non-farm payrolls si sono attestati a +142mila unità, in netto calo dai 212mila di luglio (dato rivisto da 209mila unità). Gli analisti finanziari si aspettavano un miglioramento a 230mila unità. Per quanto riguarda, invece, il settore privato, i nuovi occupati negli USA sono stati 134mila.
Il crollo dei nuovi occupati dovrebbe essere solo temporaneo, anche se si tratta della prima flessione sotto le 200mila unità degli ultimi sei mesi. Secondo gli esperti questo dato dovrebbe spingere la Federal Reserve a rallentare il ritmo del tapering, che dovrebbe concludersi nelle prossime settimane. Inoltre, il rialzo dei tassi di interesse appare sempre più probabile solo a partire dal primo trimestre del 2015.
Il tasso di disoccupazione, invece, è diminuito al 6,1% dal 6,2% del mese precedente. Il dato è in linea con le stime degli analisti. Sul mercato forex il dollaro americano è stato subito interessato da improvvise prese di beneficio, che comunque appaiono decisamente fisiologiche dopo la lunga ascesa registrata nelle ultime settimane. Il tasso di cambio euro/dollaro è rimbalzato fino a 1,2980, mentre il cambio dollaro/yen è sceso vistosamente in area 104,70 dai top intraday di 105,70.
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