Stati Uniti e effetto Cina: a settembre il rialzo dei tassi Fed è ancora possibile?

Flavia Provenzani

02/09/2015

Tra i forti ribassi e l’altra volatilità sui mercati azionari mondiali, la Federal Reserve può ancora iniziare l’aumento dei tassi di interesse a settembre?

Stati Uniti e effetto Cina: a settembre il rialzo dei tassi Fed è ancora possibile?

Fino a poche settimane fa, l’inizio del rialzo dei tassi di interesse della Federal Reserve sembrava ormai scontato dal mercato. Tuttavia, gli ultimi avvenimenti e tumulti sui mercati finanziari, alimentati dall’incertezza-Cina, hanno ridotto ai minimi la possibilità che la banca centrale rialzi i tassi di interesse questo mese.

Un fattore a sfavore di un rialzo dei tassi a settembre è che questo sarebbe proprio quella “mossa a sorpresa” che la Fed ha sperato a lungo di evitare.

Per mesi, i membri della Fed hanno riferito di voler essere trasparenti circa il piano strategico della stretta monetaria con la speranza che, diffusi i dettagli sul piano di aumento dei tassi per la prima volta in quasi un decennio, la banca centrale riuscisse a mitigare eventuali strappi sui mercati finanziari.

Ma le forti oscillazioni di agosto costringeranno con molta probabilità la banca centrale degli Stati Uniti ad attendere.

A maggio, William Dudley, presidente della Fed di New York, aveva definito le possibilità di un rialzo dei tassi così chiare che "i partecipanti al mercato dovrebbero essere in grado di vederci giusto insieme ai responsabili politici, modificando il proprio parere circa le prospettive di normalizzazione in risposta ai dati in uscita."

Ma, nel mese appena trascorso, gli investitori sono fuggiti dal mercato azionario, spaventati dai segnali economici deboli provenienti dalla Cina e dagli altri mercati emergenti, alimentando la preoccupazione che la Fed fosse in procinto di rialzare i tassi in un ambiente così sfavorevole a livello mondiale.

Data la forte volatilità e la preoccupazione in Cina, la parola d’ordine al simposio di Jackson Hole è stata “incertezza” in merito alla possibilità di un aumento dei tassi a settembre.

Evidenziando quest’incertezza, lanciando ai mercati un forte segnale contrastante, il presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart ha posto la possibiltà di un aumento dei tassi a settembre al 50-50.

"Se il mercato non ha scontato l’arrivo del rialzo dei tassi...la Fed avrà un grosso problema di comunicazione nel sollevare i tassi se i mercati finanziari non se l’aspettano",

ha detto Joe LaVorgna, economista alla Deutsche Bank.

I trader che hanno scommesso sul futuro movimento al rialzo sulla fed funds rate hanno posto una probabilità del 28% per un aumento di tasso a settembre, secondo lo strumento FedWatch del CME, che misura la probabilità di un rialzo dei tassi in un dato mese.

"E’ una situazione insolita, vi è un alto livello di incertezza",

ha detto Michael Moran, capo economista presso Daiwa Capital Markets America Inc., che pensa che la Fed attenderà fino ad ottobre.

Moran riferisce che i membri della Fed sembrano avvicinarsi alla riunione di settembre con "una mente aperta, piuttosto che in una posizione compromessa."

"Si confronteranno e prenderanno una decisione",

ha detto. Questo però esclude un qualsiasi pre-segnale per i mercati finanziari.

A Jackson Hole, i membri della Fed hanno detto che potrebbero alzare i tassi se i mercati finanziari si stabilizzano.

Ma una logica circolare, commenta Moran, indicando il fatto che la vaghezza della Fed circa un rialzo a settembre crea volatilità dei mercati, e, a sua volta, costringe la Fed a ripensare la sua tempistica dell’aumento.

Il vicepresidente drella Fed Stanley Fischer e il presidente della Fed di New York William Dudley, due membri molto vicini alla presidente della Fed Janet Yellen, stanno appoggiando due direzioni opposte.

Dudley vede un aumento dei tassi a settembre ormai fuori questione, ma Fischer non ha escluso una mossa a settembre nel suo intervento a Jackson Hole, il che ha portato ad una rinnovata volatilità.

La Yellen è tra due fuochi.

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