Secondo State Street Global Advisors, l’euro risulta sopravvalutato nei confronti di dollaro e sterlina
Il prolungato rally dell’euro sui mercati valutari, che dura ormai da quasi due anni, ha aperto da qualche tempo un acceso dibattito tra economisti, trader e analisti finanziari circa le reali potenzialità della moneta unica considerando i valori correnti. Sono in tanti a scommettere su un imminente crollo dell’euro, che a metà marzo scorso stava per sfondare quota 1,40 dollari. I rischi di deflazione sono troppo pericolosi per essere ignorati dalla BCE, così molti analisti prevedono nuove misure monetarie espansive dell’Eurotower per far lievitare i prezzi al consumo, ravvivare la crescita e far diminuire la quotazione della moneta unica allo scopo di rendere l’export continentale più competitivo.
Qualche settimana fa Goldman Sachs ha cambiato la sua view sul cambio euro/dollaro, portando il target da 1,40 a 1,30 per i prossimi dodici mesi. La banca d’affari statunitense si aspetta che il cambio inizierà la sua parabola discendente a partire dal terzo trimestre dell’anno, quando è attesa una manovra monetaria ultra-espansiva da parte della BCE. D’altronde lo stesso Mario Draghi non ha escluso la messa a punto di un piano di acquisto di asset, considerando la discesa dell’inflazione ai minimi dal 2009 e ampiamente sotto la soglia dell’1%. Secondo Bill Street, capo degli investimenti EMEA di State Street Global Advisors, “poiché una delle ragioni principali per i trend deflazionistici è stata il rafforzamento dell’euro, la situazione rischia di estremizzarsi maggiormente prima di stabilizzarsi”.
In base al suo modello di investimento di lungo termine basato sul fair value, Street ritiene che l’euro sia sopravvalutato del 7% nei confronti di dollaro americano e sterlina. La valuta di Sua Maestà resta quella preferita dagli esperti di State Street, mentre il dollaro risulta prezzato correttamente in base al suo fair value di lungo periodo. Gli esperti della casa di investimenti americana, partendo dal presupposto che al momento il forex mostra una bassa volatilità, ritengono che la sopravvalutazione dell’euro in questo attuale contesto appare ancor più esagerata su una base aggiusta per il rischio. La quotazione corrente del tasso di cambio euro/dollaro è di poco inferiore a 1,39: in caso di inazione della BCE nel meeting di giovedì 8 maggio, i prezzi potrebbero mettere il turbo e superare anche quota 1,40.
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