Spotify costerà di più per iPhone? Società minaccia aumento dei prezzi

Matteo Novelli

15/03/2019

15/03/2019 - 16:41

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Spotify denuncia Apple all’Antitrust europeo per i costi eccessivi applicati dall’App Store e minaccia un aumento dei prezzi per gli utenti iOS: il servizio costerà di più per iPhone?

Spotify costerà di più per iPhone? Società minaccia aumento dei prezzi

Spotify costerà di più per iPhone: è questa la velata minaccia arrivata direttamente dai vertici del popolare servizio per ascoltare musica in streaming, che ha di recente denunciato Apple all’Antitrust europeo. L’ipotesi di un aumento dei prezzi di Spotify Premium per gli utenti iOS potrebbe presto trasformarsi in realtà a causa delle politiche applicate da Cupertino per le applicazioni presenti all’interno dell’App Store.

Secondo Spotify Apple contrasterebbe le app concorrenti, a favore del proprio servizio in streaming Apple Music, con costi eccessivi per la permanenza delle applicazioni sullo store digitale per iOS che potrebbero ben presto portare l’app a costare di più solo su iPhone e iPad. Una questione delicata ora al centro dell’Antitrust UE, a cui non è mancata la pronta risposta di Cupertino.

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Spotify contro Apple: aumento dei prezzi su iPhone?

Apple applica una quota del 30% sul totale degli acquisti effettuati attraverso l’App Store: da Netflix a Spotify, nessuno è immune ai dazi applicati da iOS, tranne proprio le app native della mela morsicata tra cui il competitor diretto Apple Music.

Daniel Ek, CEO di Spotify, è intervenuto direttamente sulla questione sottolineando che «le aziende come la nostra debbano operare in un ecosistema in cui la concorrenza leale non venga solo incoraggiata, ma garantita. Per evitare alcun tipo di discriminazioni, Spotify ha scelto di denunciare Apple alla Commissione europea dopo un’attenta valutazione. Negli scorsi anni Apple ha introdotto alcune regole nell’App Store che limitano volontariamente la scelta ostacolando l’innovazione a spede della user experience. Apple agisce sia come operatore che come arbitro per danneggiare altri sviluppatori di app. Abbiamo provato senza successo a risolvere i problemi direttamente con Apple, ora chiediamo un intervento diretto alla Commissione europea per assicurare la concorrenza leale».

È proprio in merito alla famigerata tassa del 30% che Ek parla per la prima volta di un aumento del costo mensile di Spotify Premium: «Continuando a pagare questa tassa, saremmo costretti a gonfiare il prezzo dell’abbonamento a Spotify Premium che diventerebbe più costo di Apple Music. Non possiamo permettercelo, nella volontà di mantenere un prezzo competitivo per i nostri clienti».

Spotify vs Apple: dura la risposta di Cupertino

Ek ha continuato il suo duro intervento contro Apple evidenziando come su iOS vengano applicate alcune restrizioni tecniche se si sceglie di non pagare la famosa tassa del 30%: «limitano la nostra comunicazione con gli utenti. Ci sono stati casi in cui non abbiamo potuto mandare email ai nostri clienti che utilizzano dispositivi Apple. Inoltre, i nostri aggiornamenti rivolti a migliorare la user experience vengono sistematicamente bloccati».

Apple ha duramente risposto alla denuncia di Spotify attraverso un lungo post sul proprio sito ufficiale: "Spotify ha utilizzato per anni i vantaggi dell’App Store e del nostro ecosistema, tra cui i notevoli introiti derivati dagli utenti iOS, per incrementare il proprio business. Ora sta tentando di mantenere tutti i vantaggi del nostro ecosistema senza portare alcun contributo al nostro store. Spotify senza l’App Store non sarebbe ai livelli economici attuali.

Le accuse di Cupertino sono andate anche oltre la questione, sottolineando il trattamento da parte della società svedese riguardo gli artisti presenti sulla popolare piattaforma: «Dietro la retorica, l’obiettivo di Spotify è quello di guadagnare di più dal lavoro di artisti, musicisti e cantautori. Non è solo l’App Store che sta cercando di spremere. Proprio questa settimana, Spotify ha citato numerosi creativi dopo una sentenza del Copyright Royalty Board degli Stati Uniti che ha deliberato un aumento dei pagamenti delle royalty da parte di Spotify. Un vero e proprio passo indietro per l’industria musicale».

Insomma, una vera e propria guerra per lo streaming musicale è iniziata e a rimetterci potrebbero essere proprio gli utenti. Attualmente, l’Antitrust europeo sta valutando attentamente la questione e l’eventuale decisione arriverà nel corso dei prossimi mesi.

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