Sorpresa (positiva) per i mercati emergenti

Marco Ciotola

20 Marzo 2018 - 19:39

Sorprende in positivo il rialzo dell’azionario di mercati emergenti come Cina, Tailandia e Russia, con i dati macro che confermano una crescita considerevole.

Sorpresa (positiva) per i mercati emergenti

Occhi puntati sui mercati emergenti. Le economie di paesi come Cina, Tailandia, Corea del Sud, Russia e Sud Africa, insieme alle rispettive piazze azionarie, stanno sorprendendo positivamente e sovraperformando, per il momento, i mercati sviluppati.

Simili risultati, affiancati alle buone valutazioni del mercato azionario, rendono le economie emergenti molto appetibili per gli investitori nel prossimo decennio. Tuttavia, si parla di aspettative alte e cambiamenti di non poco conto, quindi è utile monitorare e tenere conto di ogni modifica.

Esistono diversi strumenti per tenere sotto controllo le variazioni all’interno delle economie monitorate. Citigroup e Bloomberg pubblicano una lista degli "Economic Surprise Indices", Indici di sorpresa economica; sono prodotti sia a livello regionale che nazionale, e quantificano il grado in cui i dati economici pubblicati differiscono dalle aspettative del mercato. Un numero con indice positivo segnala che i dati più recenti hanno superato il consenso del mercato, mentre un indice negativo riflette la presenza di dati più deboli rispetto alle stime.

Ma così com’è utile sapere se i dati economici sono migliori o peggiori del previsto, è allo stesso tempo fondamentale sottolineare che la crescita dei dati fondamentali non si traduce necessariamente in un aumento dei prezzi delle azioni.

Il legame tra il PIL e i prezzi delle azioni non è molto forte, in particolare nel breve termine. Ad esempio, se i dati economici iniziassero a crescere eccessivamente, potrebbe arrivare una risposta inattesa in termini di politica monetaria da parte della banca centrale, capace di danneggiare il mercato azionario. Ma anche se la crescita dei dati non è un buon indicatore delle valutazioni azionarie, è in linea con i movimenti in altri mercati.

La suite di indici di Citigroup è stata sviluppata dal team di foreign exchange della banca, appositamente per cercare di prevedere i movimenti dei tassi di cambio, non quelli delle azioni. Certamente l’indice è maggiormente correlato con le variazioni della valuta di un paese e con i rendimenti obbligazionari rispetto a quanto lo sia con il mercato azionario.

Partendo dalla considerazione che i rendimenti in valuta sono fondamentali per chi investe nel dollari nei mercati emergenti, è opportuno avere a disposizione un segnale che possa aiutare a prevedere le oscillazioni.

La crescita dei dati economici

Il rialzo più inaspettato si è manifestato a febbraio. La crescita di questi mercati ha persino influito sulle previsioni del FMI sulla crescita globale, che dal 3,7% di gennaio sono passate all’attuale 3,9%. L’indice MSCI Emerging Markets - un indice sull’azionario internazionale che segue i titoli di 24 paesi emergenti - è aumentato di più del 37% nell’anno passato, grazie anche alla crescita degli utili pari al 23%.

Da inizio 2018 l’indice è salito di un altro 5%, superando nettamente la performance del MSCI All Country World - indice che comprende tutti i mercati dei paesi sviluppati - che segnalava un +3,2%.

In Cina il Caixin Manufacturing PMI - indicatore del settore manifatturiero a livello nazionale, che si concentra sulle piccole e medie imprese - ha superato le stime, così come le esportazioni e la produzione industriale. In Russia, vendite al deraglio, salari reali e dati sul reddito hanno mostrato un rialzo notevole. In Sud Africa, produzione mineraria e cifre del PIL hanno largamente superato le previsioni.

Tutti dati che hanno portato l’indice di Citigroup "Economic Surprise" dallo zero di metà febbraio al livello attuale vicino a 40 adesso. Un dato unico nella storia della crescita di paesi in via di sviluppo.

L’influenza del contesto di crescita globale odierno resta forte per le economie dei mercati emergenti, e i dati inaspettati che arrivano da questi paesi confermano uno sviluppo che non accenna a fermarsi.

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