Soffri di Workaholism? Ecco di che si tratta

Valentina Pennacchio

20 Novembre 2013 - 15:48

Soffri di Workaholism? Ecco di che si tratta

La disoccupazione è diventata ormai un habitué dell’informazione quotidiana. I numeri di questo dramma sono quelli di un Paese in agonia: abbiamo raggiunto il triste record storico dal 1977. Il lavoro è diventato un miraggio e chi ce l’ha fa di tutto per tenerselo ben stretto, ma attenzione.

Lavorare troppo infatti fa male, non solo fisicamente, ma anche alla carriera.

Un’indagine condotta dall’Università di Padova accende i riflettori sul workaholism: il workaholic lavora tanto, ma la qualità delle performance si riduce a causa dello stress, che lo porta ad assentarsi di più dal lavoro per malattia. Ne vale la pena?

Questo studio è stato condotto su 322 dipendenti di un’azienda privata per un periodo di 15 mesi (dal dicembre 2010 al febbraio 2012).

Che cos’è il workaholism?

Il workaholism è una vera e propria dipendenza dal lavoro ed il workaholic è sostanzialmente uno stakanovista. Il lavoro, per individui affetti da questa dipendenza, diventa un’ossessione maniacale, il centro del proprio mondo. Il workaholic allora, sempre più assorbito dai suoi doveri, comincia a perdere lucidità ed accusare vere e proprie crisi di astinenza (ansia, irascibilità).

Come capire se soffri di workaholism? I sintomi allarmanti sono:

  • dedicarsi al lavoro per un tempo esagerato (più di 12 ore) e con un eccessivo attaccamento emotivo;
  • sacrificare il proprio tempo libro (week end inclusi);
  • soffrire di deficit di memoria o disturbi fisici e/o psicofisici, come le emicranie o le gastriti;
  • avere sbalzi di umore e reazioni aggressive;
  • abusare di sostanze stimolanti (caffeina, farmaci).

Perchè si soffre di workaholism?

Perchè si assumono questi atteggiamenti? Spesso si tratta di "un’impostazione culturale", dall’educazione ricevuta, perchè "bisogna lavorare duro", ce lo hanno insegnato i nostri genitori e i nostri nonni.

Attualmente, i motivi che portano a sviluppare questa dipendenza dal lavoro possono essere ricercati anche altrove.

Durante il Congresso delle sezioni di Psicologia per le organizzazioni e Psicologia sociale tenutosi a Padova (25-28 Settembre 2013) sul tema "Abitare zone di confine: incontri possibili tra la psicologia sociale, psicologia del lavoro e delle organizzazioni, tra accademia e realtà sociale" è emerso come:

"I cambiamenti che hanno caratterizzato nel periodo recente il mondo del lavoro hanno portato alla ribalta nuovi fenomeni psicosociali in grado di influenzare in maniera avversa le condizioni di salute dei lavoratori. Tra essi il fenomeno della dipendenza da lavoro (workaholism), definibile come una spinta interna irresistibile a lavorare intensamente"

.

Perchè? Perchè si teme di perdere il lavoro e, consapevoli della difficoltà di entrare, e restare, in un certo ambiente, si fa di tutto per non deludere le aspettative di chi è chiamato a giudicare il nostro lavoro. Quindi

"una cultura organizzativa che supporta e premia i comportamenti overwork a scapito di una buona conciliazione lavoro-famiglia può costituire terreno fertile per l’emergere del workaholism".

Senza contare che lavorare troppo in alcuni casi è una vera e propria necessità: le aziende chiudono, il lavoro scarseggia, gli stipendi si abbassano, come "campare" la propria famiglia allora? Lavorando, lavorando troppo. Purtroppo.

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