Sigarette elettroniche e maxi tassa, la partita non si è definitivamente conclusa con lo stop sancito dal Tar del Lazio lo scorso 2 aprile. A decidere sarà la Corte Costituzionale: ecco perché e cosa potrebbe succedere.
Sigarette elettroniche e maxi tassa: anche se il punto segnato dal settore delle e-cig lo scorso 2 aprile, con la sospensione del decreto ministeriale sull’imposizione al 58,5 per cento, è sicuramente importante, la battaglia portata avanti dagli “svapatori” non può ancora dirsi conclusa.
La decisione del Tar e le sue conseguenze
Innanzitutto è bene chiarire che, proprio grazie alla pronuncia del Tribunale amministrativo laziale, i produttori e i venditori di sigarette elettroniche potranno continuare a fare i loro affari senza sottostare alla batosta della super tassa . Questo almeno per ora: la vicenda finisce, infatti, direttamente sul tavolo della Consulta, e saranno gli ermellini a dover decidere in merito. Un bel rischio, quindi, non solo per la potente lobby dei tabaccai – che comprensibilmente guarda con sospetto all’intero comparto delle e-cig – ma anche per le casse dell’Erario italiano.
Lo Stato perde 117 mln di euro nel solo 2014
Il Governo, infatti, aveva cercato di correre ai ripari modificando in extremis il decreto ministeriale sul regime autorizzatorio (forse presagendo la malaparata) ma questa mossa non è servita a evitare la sonora bocciatura del Tar. Di fatto, quindi, a essere in discussione adesso non è solo la maxi tassa in sé, quanto i 117 milioni di euro che lo Stato avrebbe dovuto incassare nel 2014. La tutela cautelare disposta dal Tribunale, infatti, ha come scopo preciso quello di tutelare un settore che avrebbe potuto subire un autentico crollo economico nel tempo necessario agli ermellini per pronunciarsi, con buona pace dei bilanci di un esecutivo che su quei soldi credeva di poter contare.
Cosa deciderà la Consulta?
Cosa deciderà la Corte Costituzionale è impossibile prevederlo con certezza. Certo è che i giudici amministrativi laziali, nel rimandare la questione alla Consulta, non hanno esitato a tacciare la norma di “irragionevolezza”, alimentando così le speranze del settore delle e-cig di vedere la tassa cancellata del tutto.
La palla passa alla delega fiscale?
Il braccio di ferro tra l’Anafe (Associazione nazionale fumo elettronico) e la Fit (Federazione italiana tabaccai) difficilmente si concluderà a breve, considerando l’entità degli interessi in gioco. Certo è che, al momento, il comparto delle e-cig intende chiedere al nuovo Governo di dare un segnale di forte discontinuità con l’esecutivo di Letta, rimettendo mano a tutta la normativa già in sede di attuazione della delega fiscale, cercando così una soluzione che possa essere considerata davvero equa da entrambe le parti.
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