Sigarette elettroniche e maxi tassa, il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva del decreto del ministero dell’Economia. Che cosa succederà adesso? La svolta potrebbe arrivare con la Consulta? Scopriamolo insieme.
Sigarette elettroniche e maxi tassa, la telenovela sembra non avere mai fine. Ne abbiamo già parlato più volte, soprattutto da quando è iniziata la lunga sequela dell’iter presso il Tribunale amministrativo del Lazio, il quale aveva riacceso le speranze di un settore che vede nel balzello del 58,5 per cento una vera e propria scure che rischia di abbattersi sulle loro attività.
Il Tar: prossima tappa 2 aprile
La parabola del Tar, all’inizio, è sembrata tutta a favore delle associazioni di categoria che rappresentano il mondo delle sigarette elettroniche, ma appena due giorni fa è arrivata la prima doccia fredda. E’ stata infatti negata l’istanza di sospensiva del contestatissimo decreto del Ministero dell’Economia firmato il 16 novembre 2013 per dare attuazione alla normativa che imponeva proprio il super prelievo fiscale al 58,5 per cento. Una misura che l’intero comparto ha da subito contestato duramente, facendo arrivare la loro battaglia direttamente nelle aule parlamentari. Purtroppo nessuna delle proposte emendative ha superato lo scoglio dell’ammissibilità nelle commissioni predisposte al loro giudizio, e non è rimasta altra strada che quella delle aule giudiziarie.
La lotta tra tabaccai e rivenditori e-cig
Ma non è solo la maxi tassa il nodo gordiano sul quale i produttori di sigarette elettroniche si stanno scagliando in questo periodo: rappresentati da Anafe-Confindustria, Fiesel-Confesercenti e Federcontribuenti hanno messo in dicussione anche il nuovo regime di autorizzazione, a causa dei tempi – a loro avviso – troppo lunghi. Secondo la loro accusa si tratterebbe, infatti, di una strategia meramente dilatoria per tentare di ostacolare le attivite legate alle e-cig. Il tutto a vantaggio dei tabaccai, a quanto pare in prima linea nel tentativo di mettere i bastoni tra le ruote di un settore che rischierebbe di consolidare una rete distributiva in grado di affermarsi come pericolosamente concorrenziale.
Le mosse dei Monopoli: modifiche nel regime di autorizzazione
Una pura lotta tra lobby, quindi? I sospetti ci sono tutti, complice anche la fretta con la quale i Monopoli hanno scritto un nuovo decreto ministeriale lo scorso 12 febbraio, approvato dal Dipartimento delle Finanze il giorno successivo e bollinato dalla Ragioneria di Stato il 14. Tempi così celeri da far supporre che si siano voluti evitare inconvenienti davanti al tribunale amministrativo. Di fatto, i tempi burocratici sono stati alleggeriti eliminando l’autorizzazione preventiva da parte dei Monopoli permettendo ai rivenditori di sigarette elettroniche di cominciare a vender sin dalla presentazione dei documenti necessari.
La decisione del Tar di negare la sospensiva, rimandando la decisione al prossimo 2 aprile, getta forse un’ombra sinistra sulle future pronunce in merito, ma in ogni caso Anafe-Confindustria, Fiesel Confesercenti e Federcontribuenti tenteranno di convincere il Tribunale a rimandare la questione direttamente alla Consulta.
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