Settore Auto: conto miliardario da nuovi target su emissioni

Luca Fiore

16 Aprile 2019 - 10:43

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Una delle maggiori sfide che attendono il comparto automotive è rappresentata dai nuovi target sulle emissioni. Quello che è stato definito “un lavoro infernale” da Carlos Tavares potrebbe costare alle case europee 7,4 miliardi in termini di utili.

Settore Auto: conto miliardario da nuovi target su emissioni

Guerra commerciale, calo delle vendite e Brexit. Quando si parla di comparto auto sono queste le tre maggiori sfide cui si è abituati a pensare. Ce n’è un’altra, forse la più pericolosa, che spesso non viene citata: i nuovi target relativi le emissioni inquinanti.

“Sarà un lavoro infernale”, ha detto Carlos Tavares, presidente del Consiglio di amministrazione del gruppo PSA. “Ma rispetteremo i nuovi limiti, a qualsiasi costo”.

La nuova normativa, operativa dal 2021, impone una media di emissioni inferiore ai 95 grammi di Co2 per kilometro. La sanzione è di 95 euro per ogni grammo al di sopra del target, moltiplicato per il numero di auto vendute in un anno. “Stiamo parlando di 30 miliardi di euro potenziali per il comparto”, ha detto il chief executive di Volkswagen, Herbert Diess.

È di qualche giorno fa la notizia che Fiat Chrysler Automobiles pagherà centinaia di milioni di euro a Tesla per consentire il conteggio dei veicoli Tesla nella sua flotta al fine di evitare multe per violazione delle nuove norme europee sulle emissioni (qui il nostro articolo).

Nuovi target emissioni: UBS, cocktail tossico per i produttori

L’urgenza di mettere sul mercato veicoli con zero emissioni per abbassare i livelli medi di anidride carbonica potrebbe portare le case automobilistiche a vendere auto a forte sconto. “Si tratta di un cocktail tossico per i produttori di auto”, ha detto Patrick Hummel di UBS.

“Il ciclo di vendita ha raggiunto un picco, la conformità ai nuovi standard rappresenta una sfida e si registrano incrementi mai visti di investimenti in tecnologia”. Secondo UBS gli utili 2021 del comparto auto subiranno una decurtazione di 7,4 miliardi di euro a causa dei costi legati al raggiungimento dei nuovi target. Rispetto al 2018, la contrazione si attesta al 14%.

Ovviamente l’impatto non sarà uguale per tutti: UBS stima un -13% per Volkswagen, un -10% per Renault, un -9% per Daimler e un -7 per cento per BMW.

UBS consiglia di comprare Volkswagen, “neutral” per FCA

In attesa delle trimestrali, UBS ha rivisto le valutazioni sul comparto automotive. Iniziando dalla Germania, giudizio “comprare” su Volkswagen (prezzo obiettivo a 200 euro) e “neutrale” su BMW e Daimler (target rispettivamente fissato a 74 e 52 euro).

“Neutral” anche per le francesi Renault e PSA (58 e 21,5 euro) e per l’italo-statunitense FCA (13,3 euro).

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