Scuola: bonus stipendio insegnanti, ma non per tutti. A chi spetta

Teresa Maddonni

21/06/2022

24/06/2022 - 12:56

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Con la riforma della scuola in arrivo un bonus stipendio insegnanti che non riguarderà tutti, ma solo chi si forma. I dettagli nel decreto reclutamento modificato in fase di conversione in legge.

Scuola: bonus stipendio insegnanti, ma non per tutti. A chi spetta

Per la scuola, in attesa della riforma decisiva del reclutamento, sono in arrivo novità come il bonus stipendio insegnanti anche se non riguarderà tutti. Ma a chi spetta?

Il decreto per il reclutamento dei docentiUlteriori misure per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” del 30 aprile 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale che riscrive anche le regole per diventare insegnanti, è stato assegnato al Senato, Commissioni riunite Affari Costituzionali e Istruzione pubblica, beni culturali (1 e 7) per la conversione in legge.

Sono state apportate al testo originale alcune modifiche con gli emendamenti presentati e il testo oggi arriva in Aula del Senato e, dopo il via libera e il passaggio alla Camera, deve essere approvato in via definitiva entro il 29 giugno 2022 con la conversione in legge.

In quello che viene anche detto decreto Pnrr 2, quindi, trova spazio anche la riforma della scuola e del reclutamento sulla quale si è trovato un accordo con l’approvazione del bonus sullo stipendio degli insegnanti che completano la formazione su base volontaria, anche se non in tutti i casi è previsto l’aumento della retribuzione. Vediamo allora a chi spetta nel dettaglio, secondo le ultime novità, il bonus stipendio insegnanti.

Scuola, bonus stipendio insegnanti per la formazione: a chi spetta

Il bonus stipendio insegnanti riguarda la formazione incentivata, ma anche se i corsi sono rivolti a tutti nel limite delle risorse disponibili, alla fine il contributo non è garantito.

Il maxiemendamento sulla riforma reclutamento del decreto Pnrr che riprende l’iter parlamentare per la conversione in legge, contiene diverse novità tra cui un aumento sullo stipendio di chi supera la formazione incentivata, quindi l’incremento non sarà alla fine corrisposto nella busta paga di tutti coloro che seguiranno i corsi. Ma in cosa consiste nel dettaglio?

I docenti dovranno svolgere su base volontaria un percorso di formazione incentivata di 3 anni al termine del quale saranno valutati. La valutazione avverrebbe in verità ogni anno e poi alla fine del percorso completo triennale.

Solo in caso di valutazione positiva il docente avrebbe diritto al bonus sullo stipendio che consiste in un compenso una tantum, un elemento retributivo di tipo accessorio. Il bonus oscillerebbe tra il 10 e il 20 per cento, non di più, del trattamento stipendiale del lavoratore della scuola.

Scuola e bonus stipendio insegnanti: cos’è la formazione continua incentivata

Basta leggere il testo degli emendamenti approvati e approdati in Aula per capire cos’è la formazione continua incentivata che dà diritto al bonus stipendio insegnanti.

Si legge nel testo che il docente che scelga di accedere alla formazione continua incentivata, si immette in un percorso formativo di durata triennale che consta delle seguenti attività:

  • aggiornamento delle competenze negli ambiti della psicopedagogia, partecipazione e delle metodologie e tecnologie didattiche (in prosecuzione con le competenze e le conoscenze acquisite nel corso di formazione iniziale universitaria);
  • contributo al miglioramento dell’offerta formativa della istituzione scolastica presso cui il docente presta servizio;
  • acquisizione, secondo la scelta del docente, di specifici contenuti.

Per quanto riguarda l’ultimo punto sui contenuti questi sono:

  1. approfondimento dei contenuti specifici della disciplina di insegnamento;
  2. strumenti e tecniche di progettazione-partecipazione e gestione di bandi nazionali ed europei di natura pubblica e privata;
  3. governance della scuola: teoria e pratica;
  4. governance della rete territoriale e patti educativi di comunità, per una scuola inclusiva e aperta al territorio;
  5. individuazione precoce di segnali di disagio e gestione del referral;
  6. leadership educativa;
  7. staff e figure di sistema: formazione tecnico metodologica, socio-relazionale, strategica;
  8. l’inclusione scolastica nella classe con alunni disabili e quelli con Bisogni Educativi Speciali;
  9. continuità e strategie di orientamento formativo e lavorativo;
  10. potenziamento delle competenze in ordine alla valutazione degli alunni;
  11. profili applicativi del sistema nazionale di valutazione delle istituzioni scolastiche;
  12. competenze digitali e tecniche della didattica digitale;
  13. didattica in situazioni di emergenza;
  14. contrasto a ogni forma di violenza e discriminazione in ambito scolastico.

Specifica il testo che le attività dei primi tre punti:

sono svolte flessibilmente nell’ambito di ore aggiuntive. Nell’ambito del monte ore annuale complessivo di formazione incentivata, sono previste 15 ore per la scuola dell’infanzia e primaria e 30 ore per la scuola secondaria di primo e secondo grado, per percorsi formativi dedicati allo sviluppo della professionalità del docente. Le restanti ore sono dedicate ad attività di progettazione, mentoring, tutoring e coaching a supporto degli studenti nel raggiungimento di obiettivi scolastici specifici e di sperimentazione di nuove modalità didattiche.

Oltre al bonus stipendio insegnanti altre sono le novità del testo che arriva in parlamento, modificato per gli ultimi passaggi prima della conversione, e in particolare:

  • resta la carta del docente;
  • non avverrà il taglio delle cattedre;
  • stop ai concorsi a crocette;
  • via libera allo scorrimento delle graduatorie degli idonei dei concorsi docenti della secondaria.

Ad annunciare queste novità, alla fine di un duro scontro, sono stati i Cinque stelle in una nota. Per le conferme sulla riforma del reclutamento, il bonus stipendio insegnanti e altre novità occorre però attendere il testo definitivo della legge in Gazzetta Ufficiale.

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