Sciopero autotrasportatori dal 14 marzo: rischio supermercati vuoti?

Luna Luciano

10/03/2022

12/03/2022 - 15:59

condividi

Dal 14 marzo avrà inizio lo sciopero degli autotrasportatori. Ecco perché e quali potrebbero essere le conseguenze: davvero c’è il rischio dei supermercati vuoti?

Sciopero autotrasportatori dal 14 marzo: rischio supermercati vuoti?

Aggiornamento 12 marzo 2022 - Non si farà lo sciopero dell’autotrasporto italiano. Lo stop è stato deciso dalla Commissione di garanzia per lo sciopero, la quale ha bocciato la protesta “per causa di forza maggiore” in quanto vi è il mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni.

Il rincaro del carburante rischia di paralizzare l’Italia. Le aziende di autotrasporti sospenderanno i loro servizi a livello nazionale. Il motivo: “causa di forza maggiore”. La guerra russo-ucraina ha infatti comportato a una vera esplosione dei costi del carburante.

Una spesa che si fa sempre più insostenibile per gli autotrasportatori. Non si tratta di un semplice sciopero né di una rivendicazione specifica, come spiegato da Trasportounito, bensì si è difronte a un’iniziativa per coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.
E se in molti si preoccupano sulle possibili conseguenze, le prime ripercussioni si sono registrate in Sardegna dove supermercati sono stati presi d’assalto. Ecco, quindi, quali sono le cause e le conseguenze dello sciopero dal 14 marzo degli autotrasportatori.

Sciopero autotrasportatori dal 14 marzo: carburante alle stelle

La sospensione dei servizi degli autotrasportatori era inevitabile. A dichiararlo una lettera scritta dell’Associazione nazionale Trasportounito, inviata alla presidenza del Consiglio, al ministro e al viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi. L’esigenza di scioperare è data dall’esigenza di tutelare lavoratori e imprese dal rincaro del carburante. Il costo è diventato ormai insostenibile e ha generato situazioni ingestibili per le imprese dell’autotrasporto italiano, le quali non riescono a farsi riconoscere dalla committenza i maggiori costi dovuti agli stessi aumenti.

È questa una delle terribili conseguenze della guerra russo-ucraina sull’Eurozona: l’aumento dei costi di gas e petrolio. In Italia la media ormai si attesta intorno a 2,40-2,45 euro per litro sia per la benzina che per il gasolio; il record invece per il carburante più caro in Italia va all’isola di Ischia, dove il diesel ha raggiunto il costo di 2,608 euro per litro mentre la benzina a 2,518 euro a litro.

Se lo sciopero inizierà il 14 marzo non è stato detto quando si concluderà. Infatti, alla sospensione dei servizi, Unatras ha annunciato manifestazioni degli autotrasportatori in tutta Italia sabato 19: “La situazione è diventata drammatica – avverte in una nota l’Unione delle associazioni dell’autotrasporto in Italia – Continuando a tergiversare, il governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, nonché la responsabilità di lasciare committenze senza rifornimenti”.

Sciopero autotrasportatori: rischio supermercati vuoti?

Rischio di supermercati vuoti. È questa una delle possibili conseguenze che si temono per lo sciopero sciopero nazionale. La sospensione dei servizi nazionali, infatti, potrebbe avere preoccupanti ripercussioni. Le manifestazioni in programma il 19 marzo dell’associazione Unatras è solo il primo passo e se dovesse restare senza risposte potrebbe sfociare in “ulteriori e più incisive iniziative”.

Infatti, il rischio è che si protragga più del dovuto lo sciopero e che la situazione degeneri. Come minacciato in un audio di un autotrasportatore sardo, lo sciopero continuo bloccherebbe il trasporto e la diffusione dei generi alimentari nei negozi alimentari. Un rischio per adesso che rimane solo nel campo delle ipotesi, sperando infatti che le richieste vengano ascoltate dal Consiglio, a cui Trasportounito ha inviato la lettera con la spiegazione del problema.

Sciopero autotrasportatori: si rischia la paralisi in Sardegna?

Le prime ripercussioni dell’annuncio dello sciopero si sono registrate in Sardegna. Non tanto per la sospensione dei servizi nazionali degli autotrasportatori, tanto più per un messaggio audio di un trasportatore diventato virale in poche ore nella Regione. Nell’audio l’autotrasportatore sardo annunciava uno sciopero di 15 giorni che avrebbe “paralizzato” l’intera isola, bloccando l’arrivo dei generi alimentari. È scattata subito la corsa ai beni di prima necessità, che ha ricordato molto la corsa ai supermercati della pandemia. I cittadini sardi sono subito stati tranquillizzati dall’arrivo di una smentita dagli autotrasportatori stessi e dai sindacati.

Lo sciopero sarà volontario, ma il messaggio deve arrivare a tutti - ha spiegato Massimiliano Serra, uno degli organizzatori della riunione di Tramatza, a L’Unione Sarda - Siamo pronti a paralizzare l’Isola per attirare l’attenzione su una situazione insostenibile. Non solo il gasolio che è ormai arrivato a prezzi stellari, a pesare sulle nostre tasche ogni giorno ci sono anche l’aumento dei costi per i trasporti marittimi, quelli per la manutenzione del mezzo e la sostituzione degli pneumatici”. Si teme quindi la paralisi dell’isola, ma lo sciopero potrebbe essere evitato. Infatti, gli autotrasportatori hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore ai Trasporti della Regione Sardegna.

Argomenti

# Camion

Iscriviti a Money.it