Scadenze fiscali 2016: ecco le 3 proposte di Longobardi (Cndcec)

Francesco Oliva

6 Dicembre 2015 - 10:32

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E’ già polemica per il calendario delle scadenze fiscali 2016: il presidente dei commercialisti rilancia tre proposte per migliorare il rapporto Fisco-Professionisti-Contribuenti. Ecco di cosa si tratta.

Scadenze fiscali 2016: ecco le 3 proposte di Longobardi (Cndcec)

Non è ancora finito il 2015 che già è polemica sul calendario delle scadenze fiscali 2016.
Il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Gerardo Longobardi, interviene con tre proposte finalizzate a migliorare il complesso rapporto tra Fisco, professionisti e contribuenti.

Ecco le tre proposte del presidente Longobardi per la riforma delle scadenze fiscali 2016.

Riforma scadenze fiscali 2016: ecco le 3 proposte di Longobardi

Mentre professionisti e contribuenti italiani si trovano ad affrontare un periodo di scadenze fiscali di fine 2015 molto intenso (IMU e TASI, Voluntary Disclosure, acconto IVA e non solo) è già polemica sul calendario delle scadenze fiscali del prossimo anno.

La goccia che ha fatto trabboccare il vaso sembra essere l’attuazione della riforma del sistema sanzionatorio tributario, ancora carente in diversi punti secondo le associazioni professionali.

In questo contesto si inserisce l’intervento di Gerardo Longobardi, presidente del Cndcec, che rilancia la sfida per la semplificazione fiscale con tre proposte di riforma del calendario delle scadenze fiscali e del sistema sanzionatorio:

1) proroga automatica di 60 giorni dei termini di dichiarazione e versamento, in presenza di ritardi nel rilascio dei software ufficiali dell’Agenzia delle Entrate;

2) sospensione feriale dal 1° al 31 agosto dei termini amministrativi a carico del contribuente per la definizione degli avvisi bonari e per le risposte di richieste da parte degli organi di controllo;

3) rivedere il sistema sanzionatorio su due aspetti in particolare:

  • estensione del ravvedimento operoso anche alla certificazione unica;
  • ulteriore riduzione delle sanzioni previste in caso di decadenza della rateazione delle imposte dovute in seguito all’applicazione degli istituti definitori dell’accertamento.

Riforma sistema sanzionatorio tributario ancora incompleta

Secondo il presidente Longobardi, quindi, la riforma del sistema sanzionatorio tributario è ancora incompleta, almeno su due punti particolari.
Innanzitutto sulla possibilità di avvalersi del ravvedimento operoso con riferimento alla certificazione unica.
Alla luce dell’attribuzione di valore dichiarativo alle certificazioni uniche (per effetto della Legge di Stabilità 2016) si rende opportuno estendere l’istituto del ravvedimento operoso anche a questo tipo di adempimento.

Un altro possibile intervento sul sistema sanzionatorio tributario è quello relativo alle sanzioni in caso di decadenza della rateazione delle imposte dovute in seguito all’applicazione degli istituti definitori dell’accertamento quali l’adesione, la conciliazione, la mediazione e la quiescenza.
La riforma, ad onor del vero, ha già ridotto tali sanzioni dal 60% al 45%; tuttavia, tale valore appare ancora sproporzionato rispetto alla gravità della violazione commessa (e comunque già comporta il versamento degli importi residui in un’unica soluzione).

Mediazione, la perplessità dei Consulenti del Lavoro

Anche Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, interviente denunciando alcune perplessità, con particolare riferimento all’estensione della mediazione.
Secondo De Luca, le istituzioni devono operare in due direzioni:

  • garantire l’imparzialità degli enti coinvolti;
  • monitorare la situazione dei piccoli enti locali non strutturati, che dovranno dotarsi di una struttura-ufficio in grado di gestire le istanze di reclamo.

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