Sblocca cantieri, cosa prevede l’accordo Lega - M5Stelle

Elisabetta Scuncio Carnevale

4 Giugno 2019 - 18:11

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Sullo Sbocca Cantieri arriva l’intesa tra Lega e 5 Stelle, sospensione di alcune parti del Codice degli appalti

Sblocca cantieri, cosa prevede l’accordo Lega - M5Stelle

Dopo una telefonata chiarificatrice dai toni cordiali, partita dal telefonino di Luigi Di Maio al collega Matteo Salvini, Lega e Movimento 5 Stelle trovano la quadra sul dl Sblocca cantieri.

Il testo, che sarà discusso già domani in Senato, prevede la sospensione di alcune parti del Codice degli appalti e la modifica di altre, nel rispetto delle norme e del lavoro portato avanti dalle Commissioni parlamentari. L’intesa esclude la sospensione integrale del Codice, come inizialmente preteso dalla Lega.

Sblocca cantieri, cosa prevede l’accordo Lega – Movimento 5 Stelle

Sono stati i due capigruppo di Lega e M5S al Senato, Massimiliano Romeo e Stefano Patuanelli, ad annunciare con soddisfazione la ritrovata intesa sul dl Sblocca cantieri, dopo che ieri la riunione sull’argomento si era arenata al niet della Lega.

Il Carroccio si sarebbe rifiutato di ritirare il maxi-emendamento che sospendeva per due anni il Codice. Oggi, dopo una notte di trattative, l’accordo è arrivato. Un segnale positivo in un momento delicato per il governo, dopo l’ultimatum di Conte ai vicepremier e l’appello a Salvini di velocizzare l’iter. Il dl Sblocca cantieri deve essere convertito in legge entro il 17 giugno prossimo e manca ancora il passaggio alla Camera.

L’emendamento, che sarà portato in Aula, stabilisce la sospensione, per due anni, di alcuni punti del Codice degli appalti. Nel frattempo si continuerà a lavorare per una nuova definizione delle regole volte a combattere la burocrazia.

“Saranno garantite le soglie già in vigore per i subappalti e salvaguardati gli obblighi di sicurezza per le imprese. Abbiamo svolto un normale lavoro parlamentare che porteremo come maggioranza in commissione e poi in Aula al Senato”,

fanno sapere i capigruppo. Il testo, che avrebbe già ottenuto l’ok del MEF, sarà in parte modificato da sub emendamenti.

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