Come Salvini ha perso oltre il 10% nei sondaggi dal Papeete a oggi

Alessandro Cipolla

08/05/2020

20/05/2021 - 10:23

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A fine luglio 2019 la Lega era data dai sondaggi di Swg al 38%, mentre adesso sempre lo stesso istituto la indica al 27,3%: ecco come avrebbe fatto Matteo Salvini in otto mesi a perdere oltre tre milioni di elettori.

Come Salvini ha perso oltre il 10% nei sondaggi dal Papeete a oggi

Matteo Salvini con ogni probabilità starà facendo tutti gli scongiuri del caso, ma la sua parabola politica sembrerebbe aver imboccato una tendenza al ribasso un po’ come è stato in tempi recenti per Matteo Renzi e Luigi Di Maio.

Basta andare a vedere cosa diceva il sondaggio politico realizzato da Swg per il Tg La7 il 29 luglio 2019, prima ovvero della crisi di governo annunciata dalla spiaggia del Papeete, con la Lega indicata al 38%.

L’ultimo sondaggio in ordine di tempo sempre dello stesso istituto, diramato lo scorso 4 maggio, indica invece il Carroccio al 27,3%, quindi oltre dieci punti percentuale in meno rispetto a otto mesi fa.

Contando che prendere l’1% alle elezioni politiche in Italia vuol dire portare a casa circa 315.000 voti, in questo lasso di tempo Matteo Salvini avrebbe visto più di 3 milioni di elettori voltargli le spalle passando in buona parte a sostenere Giorgia Meloni.

Fratelli d’Italia infatti al contrario sarebbe passata dal 6,6% del 29 luglio 2019 al 14,9% del 4 maggio 2020, tutti voti questi che sarebbero stati sottratti al Carroccio tanto che ora le leadership di Salvini nel centrodestra comincia a essere in discussione.

Come Salvini è crollato nei sondaggi

A inizio agosto 2019 come abbiamo visto i sondaggi indicavano la Lega vicina al 38%, suo picco massimo nonostante le polemiche della vicenda Savoini, dopo che alle elezioni europee di fine maggio aveva sbancato alle urne raccogliendo il 34% dei consensi.

Dopo aver incassato il voto di fiducia al suo decreto Sicurezza bis e dato il via libera alla Tav nonostante il voto contrario dei 5 Stelle, dalla spiaggia del Papeete Matteo Salvini apriva la crisi di governo con il Carroccio che il 9 agosto ha presentato una mozione di sfiducia al Senato nei confronti del primo governo Conte.

Una mossa che oltre a quella di governo si può dire abbia aperto la crisi anche per la Lega, visto che da quel momento per il partito di Salvini è stata una continua discesa nei sondaggi lasciando per strada dieci punti percentuale da allora a oggi.

I motivi di questo calo potrebbero essere diversi. Per prima cosa lo scontro frontale di fine estate con il premier Conte, particolarmente apprezzato dagli italiani, ha senza dubbio indebolito l’ex ministro.

Con ogni probabilità Salvini pensava a un rapido ritorno alle urne, si vocifera anche rassicurato dalle intenzioni di Zingaretti di non formare una maggioranza alternativa. Poi la mossa di Renzi, all’epoca ancora nel PD, di aprire ai 5 Stelle ha cambiato tutto portando alla nascita del Conte bis sostenuto dai giallorossi.

I più maligni dicono che il leader del Carroccio abbia rotto con i pentastellati per non dover affrontare con loro la legge di Bilancio, visto che sarebbe stato irreale disinnescare l’aumento dell’Iva e diminuire drasticamente le tasse come da lui promesso più volte.

La concorrenza della Meloni

Finito all’opposizione Matteo Salvini ha così iniziato a subire la spietata concorrenza di Giorgia Meloni, con la leader di Fratelli d’Italia che ha messo in campo una martellante campagna social e televisiva quasi copiando la strategia del proprio alleato.

L’emergenza coronavirus avrebbe poi fatto il resto, visto che il leghista prendendo diverse cantonate ed esasperando probabilmente troppo i toni starebbe perdendo lo scontro sul gradimento con il suo grande nemico il premier Conte.

In generale il sentore è che, di fronte alla grande volatilità dell’elettorato negli ultimi anni in Italia, molti cittadini seguendo la logica del puntare sul cavallo vincente abbiano intuito il declino dell’ex ministro e quindi sarebbero scesi dal suo carro.

Così come avvenuto con Matteo Renzi che alle europee del 2014 prese il 40% e con Luigi Di Maio passato dal 32% delle politiche 2018 al 17% delle europee 2019, appena un leader viene visto in difficoltà gli italiani tendono a mollarlo.

Un po’ come Salvini in passato ha vampirizzato Berlusconi e i 5 Stelle, adesso la Meloni starebbe facendo con lui. C’è da dire che la Lega comunque stando ai sondaggi rimane sempre il primo partito del Paese, ma l’aurea del Capitano ormai sembrerebbe essere offuscata e questo non ha mai portato niente di buono ai leader nostrani negli ultimi tempi.

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