I sondaggi negli Usa vedono Donald Trump andare a picco nell’approvazione del suo lavoro: a luglio minimo storico di popolarità, alle midterm il presidente può perdere il controllo del Congresso.
I sondaggi per Donald Trump sono pessimi. A turbare il presidente non ci sarebbe solo il caso della lista Epstein, le questioni economiche o i problemi geopolitici - per ultima si è aggiunta anche l’insufficienza venosa con tanto di comunicato stampa da parte della Casa Bianca -, ma anche il suo continuo calo di popolarità tra gli americani.
A differenza dell’Italia dove i vari sondaggi indicano la percentuale dei vari partiti in caso di voto, negli Stati Uniti invece le tante indagini si concentrano tutte sul livello di approvazione del lavoro del presidente, anche riguardante i singoli temi.
Donald Trump a gennaio 2025 - quando è tornato alla Casa Bianca - poteva contare su un tasso di approvazione medio del 50,5%; dopo sei mesi la media dei sondaggi di Real Clear Politics indica per lui un calo al 45,7%, il tutto mentre il livello di disapprovazione nei suoi confronti è schizzato al 51,2%.
Se prendiamo i singoli sondaggi la situazione è se possibile ancora peggiore. Un’indagine di Reuters/Ipsos vedrebbe il livello di approvazione di Trump crollato al 41% - un record negativo -, mentre per il duo Economist-YouGov sarebbe al 43%.
Sull’economia - cavallo di battaglia in campagna elettorale - il livello medio di approvazione è del 41,2% contro una disapprovazione del 54,3%; situazione simile anche per quanto riguarda la politica estera (42,3%) e l’inflazione dove il tasso di disapprovazione dell’operato del presidente è al 59,5%.
In questo scenario le midterm election di novembre 2026 potrebbero rivelarsi un incubo per Donald Trump.
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Sondaggi horror per Trump, nel 2026 sarà il caos?
Attualmente Donald Trump può contare sul pieno controllo del Congresso - cosa non scontata negli Stati Uniti -, anche se i numeri sia alla Camera sia al Senato non sono granitici per il presidente.
Alla Camera dei Rappresentanti infatti i Repubblicani possono contare su 220 deputati contro i 215 dei Democratici su un totale di 435 seggi. Al Senato invece il Gop ha 53 seggi mentre i dem 47.
Non tutti i deputati e senatori del Gop però di recente hanno votato in linea con le indicazioni di Trump. A inizio luglio infatti la riforma fiscale - quella contestata da Musk con tanto di rottura con il tycoon - è passata al Senato per un solo voto di scarto.
A novembre 2026 negli Usa si voterà per le midterm election. Queste elezioni sono importantissime visto che si voterà per tutti i 435 seggi della Camera e per 30 del Senato, tanto che Trump sarebbe già in campagna elettorale.
Per i sondaggi infatti i Democratici potrebbero conquistare la maggioranza in entrambi i rami del Congresso, specie se Elon Musk alla fine dovesse veramente presentarsi al voto con il suo American Party.
Per Donald Trump questo sarebbe un incubo: passare gli ultimi due anni alla Casa Bianca senza una maggioranza al Congresso vorrebbe dire perdere buona parte del proprio potere visto che le varie legge varate dal presidente verrebbero poi sistematicamente bocciate, con un sostanziale caos che si verrebbe a creare Oltreoceano.
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