Saldo IMU e TASI 2014: quanto guadagna lo Stato italiano e quanto spendono i contribuenti

Simone Casavecchia

15 Dicembre 2014 - 11:43

La resa dei conti per il pagamento del Saldo di IMU e Tasa 2014 è ormai alle porte: entro domani milioni di contribuenti sono chiamati al pagamento del tributo. Ecco quanto spenderanno gli italiani e quanto guadagnerà lo Stato.

Saldo IMU e TASI 2014: quanto guadagna lo Stato italiano e quanto spendono i contribuenti

Domani, 16 Dicembre 2014, arriva la tanto temuta scadenza per il pagamento del Saldo di IMU e Tasi 2014, i due tributi per la casa che, insieme alla Tari, la cui scadenza è decisa autonomamente da ogni comune italiano, porteranno alle casse di banche e uffici postali milioni di italiani. Dopo aver analizzato, nei giorni scorsi, le modalità di calcolo e di pagamento di IMU e Tasi 2014 e aver considerato i possibili scenari e i possibili aumenti per il 2015, è opportuno capire quanto lo Stato italiano incasserà dalla riscossione dei due tributi e a quanto ammonterà la spesa complessiva dei contribuenti italiani.

Quanto incassa lo Stato?
Alla scadenza di domani, la giornata che è stata tristemente rinominata il tax day, sono chiamati sia i contribuenti dei cosiddetti comuni virtuosi sia tutti gli altri. In altre parole il saldo per IMU e Tasi 2014 è dovuto sia dai cittadini che hanno deliberato le aliquote per i due tributi nei tempi previsti dalla legge, determinando così l’importo utile per il pagamento della prima rata (acconto) al 16 Giugno (circa 2200 comuni), sia i cittadini dei comuni che hanno approvato il loro bilancio e definito in quel contesto l’aliquota utile per IMU e Tasi alla data del 10 Settembre, con conseguente emissione della prima rata in vista della scadenza del 16 ottobre (circa 5200 comuni). Sono chiamati al pagamento del tributo anche i cittadini di quei comuni che non hanno ancora fornito specifiche indicazioni in materia e che, pertanto, saranno assoggettati a un’aliquota base dell’1 per mille.
L’imposta dovuta per i servizi indivisibili, ovvero le spese di manutenzione delle strade, di pulizia e illuminazione delle strade e di tutti gli altri spazi pubblici, sarà pagata sia dai proprietari delle abitazioni principali, sia, in misura minore dagli inquilini o da eventuali altri occupanti (come ad esempio i comodatari) delle abitazioni principali. La Tasi si paga, nella quasi totalità dei casi, anche sulle seconde case, su altre tipologie di immobili e di fabbricati e sulle aree edificabili. L’IMU è invece dovuta solo dai proprietari di seconde case e immobili di lusso; rimandato al 26 Gennaio l’appuntamento per il pagamento dell’IMU dovuta sui terreni agricoli e montani.
Molto esiguo il numero dei comuni dove non è richiesto il pagamento di uno dei due tributi o di entrambi, mentre nella gran parte dei comuni italiani saranno previste detrazioni e agevolazioni per particolari fasce di contribuenti, detrazioni che, però, potrebbero essere finanziate attraverso un’ulteriore aumento dell’aliquota massima che, solo in questi casi, potrebbe passare dal 2,5 per mille al 3,3 per mille.
In base a una recente stima di Confedilizia, grazie ai proventi di IMU e Tasi, i comuni italiani incasseranno quest’anno un importo variabile tra i 27 e i 28 miliardi di euro. Si tratta di una cifra che corrisponde al triplo di quella pagata solo tre anni fa per le tasse sulla casa, periodo in cui i proprietari di immobili sborsarono complessivamente 9,1 miliardi di euro. La somma dovuta quest’anno è lievemente inferiore (di circa 400 milioni di euro) all’importo complessivo pagato lo scorso anno per le tasse sulla casa. I proventi derivanti da questi tributi sono trattenuti solo in minima parte dai comuni italiani che sono stati pressoché obbligati all’aumento costante degli importi, a causa dei ripetuti tagli alla loro spesa, effettuati dalle amministrazioni centrali.
Ancora in discussione al Senato, una possibile sostituzione nel 2015 di Imu Tari e Tasi con un’unica local tax o un’eventuale tetto delle aliquote che altrimenti aumenteranno ulteriormente.

Quanto spendono gli italiani?
Gli importi che verranno incassati dai Comuni italiani, saranno compensati dalla tredicesima di gran parte degli italiani che, secondo un calcolo di Coldiretti porterà nelle casse dei contribuenti circa 39 miliardi di euro aggiuntivi, con un lieve aumento rispetto all’anno precedente. Saranno circa 30 milioni gli italiani che riceverranno dai loro datori di lavoro la tredicesima; di essi però più della metà (51%) la sacrificheranno per il pagamento delle tasse di domani o dei giorni successivi. Solo il 26% degli italiani potrà permettersi di utilizzare una parte della tredicesima per fare regali di Natale, mentre una parte ancora inferiore riuscirà ad accontonarne una parte per il risparmio.

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