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Saldo IMU e Tasi 2014: per l’abitazione principale solo aumenti e rincari nel 2015

venerdì 12 dicembre 2014, di Simone Casavecchia

All’avvicinarsi della scadenza per il termine di pagamento del Saldo di IMU e Tasi 2014, fissato al 16 Dicembre, appare del tutto nebulosa la situazione relativa alle tasse sulla casa per il 2015. Non trova, infatti, ancora una chiara formulazione quella Service Tax che dovrebbe sostituire i tre differenti tributi attualmente previsti su abitazioni e altri immobili. Quel che più preoccupa per il prossimo anno è senz’altro il trattamento fiscale dell’abitazione principale, per la quale saranno chiamati al pagamento circa l’80% degli italiani.

Aliquote vecchie e nuove
L’aliquota in vigore quest’anno per l’abitazione principale è stata fissata al 2,5 per mille massimo, valore che però può essere ulteriormente elevato a soglia 3,3 per mille, dal Comune, qualora questo decida di prevedere detrazioni sull’IMU e sulla Tasi che necessitano di una copertura economica derivante, appunto, dall’aumento dell’aliquota oltre la soglia massima.
Quel che più preoccupa è però il 2015. Nell’anno alle porte sono, per ora, sicuri i tagli alle amministrazioni regionali e locali, dovuti alla Legge di Stabilità, che con ogni probabilità resterà su questo fronte invariata, mentre rimangono solo idee programmatiche quelle dell’accorpamento di IMU e Tasi in un’unica service tax.

La situazione dei Comuni
I finanziamenti agli locali, che garantivano servizi essenziali ai cittadini, sono stati sostenuti nel 2014 non solo dai proventi delle tasse sulla casa ma anche da un’aiuto statale di 625milioni di euro che sarà eliminato nel 2015.
Proprio per questo il presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha rilevato che una proroga dei limiti attuali delle aliquote su IMU e Tasi sarebbe sostenibile nel solo caso in cui, agli enti locali

"nel 2015 (fossero) garantite le stesse risorse di quest’anno"

Sul fronte del Governo è stata però già rilevata la scarsità di risorse economiche: nel 2015 non sarebbe possibile trovare altri 625 milioni da destinare ai comuni, per questo, il sottosegretario all’Economia Zanetti ha notato come

"un riassetto complessivo ha profili di difficoltà rilevanti con tempi così stretti, per cui bisogna almeno riprendere l’idea che avevo già presentato ad agosto di un puro riassetto normativo che accorpi Imu e Tasi: ritrovarci entrambe le imposte anche nel 2015 sarebbe una sconfitta"

Mentre la service tax rimane però solo un’ipotesi di lavoro, la permanenza di IMU e Tasi nel 2015 diviene sempre più probabile, con uno scenario ancor più preoccupante di quello di quest’anno. L’aliquota del 2,5 per mille sull’abitazione principale è, infatti, in vigore solo per il 2014, mentre nel 2015 potrebbe volare al 6 per mille. Che il rischio di aumenti sia molto diffuso lo conferma ad esempio un caso come quello del Comune di Bologna dove, dopo un’aliquota fissata al 3,3 per mille nel 2014, per il prossimo anno si è arrivati già a deliberare un’aliquota del 4,3 per mille.

Una simulazione per il 2015
Nel caso in cui un comune italiano fissasse l’aliquota Imu e Tasi al tetto massimo del 6 per mille per il 2015, un bilocale del valore fiscale di 60000 euro, potrebbe trovarsi a versare fino a 360 euro nel 2015 dopo aver pagato 40 euro di IMU nel 2012 e 150 di Tasi nel 2014.
Un’aliquota Tasi a questi livelli, anche se non sarebbe di certo utilizzata da tutti i Comuni italiani, potrebbe richiedere un’esborso di circa 10 miliardi per le sole abitazioni principali, contro ai 4 miliardi versati dai cittadini italiani per la vecchia IMU nel 2012 .

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