La Russia ha usato armi chimiche? Per gli esperti sarebbero gas lacrimogeni

Alessandro Cipolla

13 Aprile 2022 - 13:51

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Il battaglione Azov ha accusato la Russia di aver usato armi chimiche a Mariupol, ma starebbe prendendo piede l’ipotesi che stando ai sintomi si potrebbe trattare invece di gas lacrimogeni.

La Russia ha usato armi chimiche? Per gli esperti sarebbero gas lacrimogeni

L’ultima accusa è da parte del battaglione Azov, che da settimane sta cercando d’impedire che la Russia possa conquistare la strategica città di Mariupol, diventata tristemente famosa da quando è scoppiata la guerra visto che ormai sarebbe stata praticamente rasa al suolo.

Gli occupanti russi hanno usato una sostanza velenosa di origine sconosciuta contro militari e civili ucraini a Mariupol - ha fatto sapere su Telegram il battaglione ultranazionalista - La sostanza è stata diffusa da un drone e le sue vittime riportano disturbi respiratori”.

A sostegno di questa accusa, in un video tre persone hanno dichiarato di avere avuto in conseguenza dell’attacco russo vomito, bruciore agli occhi, vertigini e insufficienza respiratoria.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky successivamente ha affermato di essere preoccupato per un “ possibile uso di armi chimiche a Mariupol ”, timori questi che sarebbero condivisi da Stati Uniti e Regno Unito.

Russia: armi chimiche o gas lacrimogeno?

Essendo sotto assedio fin da quando è iniziata la guerra in Ucraina, al momento non è facile sapere cosa stia esattamente accadendo a Mariupol. Basti pensare che ancora non sappiamo con precisione quale siano state le conseguenze del bombardamento del teatro cittadino dove si erano rifugiati centinaia di civili.

Washington ha ricevuto diversi rapporti in merito al possibile utilizzo di armi chimiche da parte della Russia, ma la Casa Bianca ha ammesso che al momento non ha elementi in mano per esprimere un parere certo.

Come riportato dal Corriere della Sera, secondo il fondatore del sito Bellingcat Eliot Higgins, i sintomi denunciati “non sarebbero compatibili con agenti nervini”. Più probabile invece l’utilizzo da parte delle forze russe di “ gas lacrimogeni molto potenti (Cs) che provocano bruciori, vomito e nausea”.

I sintomi quindi sarebbero simili a quelli denunciati dal battaglione Azov, con questi gas lacrimogeni che contengono alcuni elementi chimici “ma non sono armi letali come il gas nervino”.

Una possibile ricostruzione è che, per cercare di “stanare” il nemico che si nasconde nei tunnel, a Mariupol i russi possano aver utilizzato dei gas lacrimogeni. Questo non vuol dire che Mosca non abbia mai utilizzato armi chimiche da quando è iniziata la guerra, ma che al momento non ci sono delle prove tangibile per confermare queste accuse.

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