Incubo guerra nucleare: l’Ue stanzia 540 milioni per vaccini e farmaci

Alessandro Cipolla

07/04/2022

07/04/2022 - 21:36

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Le ultime notizie della guerra in Ucraina. L’Ue ha stanziato 540 milioni per fare scorta di vaccini, medicinali e attrezzature: l’obiettivo è aumentare le difese in caso di incidenti chimici o nucleari.

Incubo guerra nucleare: l’Ue stanzia 540 milioni per vaccini e farmaci

La guerra in Ucraina continua a spaventare l’Unione europea, tanto che a Bruxelles negli ultimi giorni non si è discusso soltanto del nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia che a breve verrà ufficializzato.

Nella giornata di ieri infatti fonti comunitarie hanno confermato l’indiscrezione, lanciata alcuni giorni fa dall’agenzia di stampa Reuters, di un accumulo in atto di scorte di iodio da utilizzare in caso di un incidente nucleare o chimico: per vaccini, medicinali e attrezzature, è stato stanziato un fondo da 540 milioni.

La Commissione europea - fa sapere Reuters - Ha reso noto di aver avviato un’operazione di accumulo di riserve per aumentare le difese contro incidenti chimici, nucleari e biologici che potrebbero verificarsi a causa del conflitto in Ucraina”.

Stando alle parole del commissario europeo Janez Lenarcic riportate dalla agenzia di stampa Askanews, le scorte “sono costituite da vaccini, attrezzature e medicinali per curare i pazienti feriti durante attacchi chimici, biologici, radiologici e nucleari”.

Il primo obiettivo di Bruxelles di conseguenza sarebbe quello di fare scorta di “ compresse di ioduro di potassio che possono essere utilizzate per proteggere le persone dagli effetti nocivi delle radiazioni”. Da quanto si apprende, al momento 3 milioni di pillole sarebbero già state inviate in Ucraina.

Anche l’Italia nelle scorse settimane ha messo in atto una verifica delle scorte di iodio in dotazione alle Regioni, visto che la iodoprofilassi è contenuta nel Piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche.

Si tratta dunque di misure preventive: in caso di un incidente nucleare, nelle aree interessate a tutti gli under 18 (o under 40) verrebbero distribuite due pasticche di iodio da assumere entro 6-8 ore dalla esposizione. Vista la guerra in corso, almeno questa volta (Covid docet) l’Europa e l’Italia non vogliono farsi trovare impreparate.

Le ultime notizie della guerra tra Ucraina e Russia

Draghi e il possibile embargo al gas

Nel corso della conferenza stampa successiva all’approvazione del Def da parte del Consiglio dei ministri, Mario Draghi ha fatto intendere che l’Italia potrebbe appoggiare un possibile embargo al gas della Russia in caso di una scelta compatta da parte dell’Unione europea, anche se l’argomento secondo l’ex numero uno della Bce non sarebbe al momento in discussione.

Noi siamo con l’Unione europea, se ci propone l’embargo sul gas, siamo contenti di seguire - ha dichiarato Draghi - Vogliamo lo strumento più adeguato per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace, preferiamo la pace o il termosifone, anzi il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre”.

Quando Kiev ha denunciato dei crimini di guerra commessi dai russi a Bucha, in Italia il primo a chiedere uno stop al gas e al petrolio di Mosca è stato il leader del Pd Enrico Letta. Al tempo stesso, anche a Bruxelles questa ipotesi ha preso sempre più piede visto il pressing di Washington a riguardo.

Oltre al forte scetticismo da parte di Germania e Austria, due dei principali importatori al pari del nostro Paese, in sede comunitaria non sarà facile convincere l’Ungheria specie ora che Viktor Orban ha stravinto per la quarta volta consecutiva le elezioni parlamentari.

I russi si ritirano da Kiev

La guerra in Ucraina starebbe entrando in una nuova fase. Stando a quanto riferito dal Pentagono, le truppe di Mosca “si sono completamente ritirate dalle aree di Kiev e Chernihiv per consolidarsi in Bielorussia e Russia”.

Un riposizionamento per aumentare la pressione militare a Est e al Sud del Paese, con duri combattimenti che si sono registrati nelle scorse ore nella regione del Lugansk, una delle due Repubbliche indipendentiste del Donbass.

Per Joe Biden comunque la guerra sarebbe “tutt’altro che finita”, visto che la Russia potrebbe puntare a conquistare ulteriori territori nel Donbass e sulle sponde del Mar Nero per poi far pesare queste occupazioni durante le trattative di pace.

L’emergenza profughi

Stando all’ultimo bollettino del Viminale, da quando è iniziata la guerra sono oltre 85.057 i rifugiati ucraini arrivati in Italia: nel dettaglio si tratta di 43.888 donne, 8.949 uomini e 32.220 minori.

Rispetto al giorno precedente l’incremento è stato di 879 persone arrivate nel nostro Paese: per l’Onu al momento sarebbero già oltre 4 milioni i profughi generati dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa, la Protezione civile ha illustrato come funzioneranno i rimborsi per chi ospita i profughi: 300 euro al mese (150 euro per i minori) per ogni profugo per un massimo di tre mesi.

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