Russia: rublo sarà più stabile, ma recessione durerà ancora due anni

Nicola D’Antuono

22 Giugno 2015 - 09:00

A un recente Forum, tenutosi a San Pietroburgo, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la crisi è meno grave del previsto. La recessione, però, potrebbe durare ancora due anni

Russia: rublo sarà più stabile, ma recessione durerà ancora due anni

I numerosi incontri avvenuti al recente Forum economico di San Pietroburgo hanno portato alla luce una condizione economica in Russia ancora poco soddisfacente, ma anche la volontà dei policy makers russi di riuscire nel minor tempo possibile a riprendere in mano le redini dell’economia per rilanciarla come avvenuto fino a pochi anni fa. Lo stesso Vladimir Putin ha rassicurato un po’ tutti. Imprenditori, investitori ed economisti possono stare tranquilli: le sanzioni economiche inflitte dall’Occidente pesano sì come un macigno, ma la Russia resta sempre “aperta al business”.

In realtà Mosca sa bene che con tutta probabilità dovrà affrontare almeno altri due anni di recessione. Non pesano solo le sanzioni, scattate dopo l’annessione della Crimea e il caos in Ucraina, ma anche la caduta dei prezzi del petrolio, fonte primaria dalla quale le casse statali russe attingono liquidità. Il recupero degli ultimi mesi è stato una manna, ma ancora non basta. Il rovinoso crollo dei prezzi del greggio, avvenuto nella seconda parte del 2014 e fino al primo trimestre dell’anno in corso, continuerà a rappresentare la spada di Damocle dell’economia russa.

La stessa banca centrale di Mosca ha ammesso che l’economia russa rischia di restare in recessione fino al 2017, se la quotazione del petrolio dovesse mantenersi anche il prossimo anno intorno ai 60$ al barile. E’ chiaro che un’eventuale ricaduta verso i 50$ - 45$ complicherebbe quasi irrimediabilmente i piani di ripresa economica. Putin, però, ha voluto ricordare che la crisi è stata finora meno grave del previsto. Il presidente russo ha affermato che la sui mercati è tornata maggiore stabilità e che le fluttuazioni del cambio del rublo sono state normalizzate.

Putin ha ribadito che la collaborazione economica con l’Occidente andrà avanti, nonostante i forti contrasti e le tensioni degli ultimi mesi. Il presidente russo promette anche maggiore trasparenza agli investitori esteri e nel frattempo apprezza la stabilità del rublo sui mercati valutari. Il tasso di cambio USD/RUB ha chiuso l’ultima ottava poco sopra 54, non lontano dall’ampia area di supporto posta tra 50 e 49. Il cross EUR/RUB, invece, ha chiuso l’ultima sessione della scorsa settimana a quota 61,4, ma all’apice della crisi – intorno alla metà di dicembre 2014 – aveva superato quota 100.

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