Roubini vs. Merkel: le cinque proposte del guru americano per uscire dalla crisi

Erika Di Dio

16 Aprile 2013 - 11:49

Roubini vs. Merkel: le cinque proposte del guru americano per uscire dalla crisi

Nouriel Roubini, prima di tornare a New York, in occasione del suo solito tour europeo, ha rilasciato un’intervista al quotidiano italiano La Repubblica, ponendosi in duro contrasto con le politiche tedesche della Merkel e proponendo cinque soluzioni alternative per salvare il vecchio continente. "Se attacchi frontalmente la crisi, finisci col peggiorarla. Le riforme strutturali sono necessarie ma la realtà dei fatti dimostra che deve essere rivisto il loro timing, altrimenti Paesi come l’Italia, la Spagna, la Grecia, dalla recessione non usciranno mai".

Le cinque proposte di Roubini

L’economista americano denuncia prima di tutto i danni causati dal Patto di bilancio europeo alle economie più fragili e come alternativa al fiscal compact, propone un growth compact, ossia un patto per la crescita che potrebbe svilupparsi nei cinque seguenti modi:

  • Pareggio di bilancio in stand-by.

Le scadenze di finanza pubblica vanno prorogate di almeno due-tre anni. Si è visto che il rigore non solo non basta, ma aggrava di giorno in giorno la situazione. Bisogna rovesciare l’impostazione voluta dalla Germania e puntare sulla più ampia circolazione di moneta per rilanciare la domanda aggregata, i consumi, la capacità di guadagno. Fare come gli Stati Uniti e adesso anche il Giappone. Altrimenti il pericolo ogni giorno più serio è quello di rivolte di piazza, violenza, nazionalismi. E sempre più spesso nelle elezioni vinceranno partiti di destra, antieuropei, populisti.

  • Svalutare l’euro. Prima di tutto, la BCE dovrebbe abbassare i tassi di riferimento, svalutando l’euro del 20% circa per dare nuovo fiato alle esportazioni e quindi immettere e fare circolare maggiore moneta, per stimolare i redditi e i consumi;
  • Programmi di "monetary easing". Ossia, l’estensione delle attuali Outright Monetary Transactions (OMT) lanciate da Draghi e a tal proposito, afferma,

Occorre cogliere qualsiasi opportunità per ampliare la massa di denaro circolante, senza paura dell’inflazione che è un pericolo lontanissimo né preoccupazioni di vincoli di statuto che possono essere rispettati pur ampliando la capacità operativa. Il tutto per sostenere la domanda, i consumi, i redditi, proprio quelle voci che l’austerity sta mortificando.

  • Programmi di "credit easing", verso le banche nazionali, ossia

Il credit easing invece è rivolto alle banche nazionali, che vanno incentivate a sbloccare la stretta creditizia che mortifica specialmente le piccole aziende. Serve creatività: per esempio, ricorrere allo strumento della cartolarizzazione impacchettando blocchi di crediti verso le piccole aziende, creare così nuovi titoli e presentarli alla Bce che li sconta.

  • Gli eurobond contro la disoccupazione, ormai "a livelli inaccettabili in Europa"; Roubini quindi dice,

Serve un progetto europeo di prestiti speciali a lungo termine e bassi tassi, alle aziende che assumono e formano i giovani. Penso a un progetto da 50 miliardi per prestiti da 10mila euro o da 100 miliardi per prestiti da 20mila: sarebbe possibile assumere 5 milioni di giovani. Vede, a queste iniziative l’Europa deve pensare, e invece ci si è ristretti all’aspetto fiscale. Altro che fiscal compact, qui serve un growth compact, un patto per la crescita.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it