La riunione di questa sera è orfana della consueta conferenza stampa di Janet Yellen. Il focus è tutto sulla nomina del prossimo presidente della banca centrale degli Stati Uniti.
La riunione della Fed si preannuncia come il non-evento della settimana. Il meeting che si conclude oggi, mercoledì 1 novembre, non sarà seguito dalla consueta conferenza stampa del presidente Janet Yellen e la quasi totalità degli esperti del settore non si aspetta alcuna novità da parte della banca centrale degli Stati Uniti.
La riunione della Fed è eclissata da Trump e dati macro
La riunione di politica monetaria, la penultima del 2017, deve competere con la pubblicazione di una serie dati macroeconomici chiave, compreso il report sull’occupazione statunitense di ottobre, in programma per venerdì sul Calendario Economico.
Inoltre, il mercato rimane in attesa della scelta di Donald Trump sul prossimo presidente della Federal Reserve, in carica allo scadere del mandato della Yellen a febbraio 2018. Giovedì l’annuncio del suo sostituto.
Il report del FOMC, organo decisionale di politica monetaria della Fed, verrà pubblicato occasionalmente alle 19:00 ora italiana e secondo le previsioni non dovrebbe presentare alcun cambiamento nell’orientamento monetario della banca centrale, ad eccezione di piccole variazione che potrebbero far fatica e prevalere nel flusso di notizie di questa settimana.
La strategia della Fed è dura a morire
La Fed continua a seguire la sua strategia, ben definita, che consiste nell’impostare la sua politica bilanciando l’andamento dell’occupazione contro un’inflazione debole. Al momento gli Stati Uniti sono molto vicini alla cosiddetta “piena occupazione”. Questa strategia fa affidamento a quanto presentato dalla curva di Phillips, che anticipa un intensificarsi delle pressioni inflazionistiche con la discesa del tasso di disoccupazione ad di sotto del tasso di lungo termine. La Fed sembra convinta che questo sia un approccio testato e concreto ed esita all’idea di abbandonarlo sulla base di ribassi inflazionistici nel breve termine.
Proprio a causa di questa strategia, la Fed sembra essere destinata a rimanere in pista sul suo percorso di politica monetaria finché la crescita dell’occupazione rimarrà forte abbastanza per spingere al ribasso il tasso di disoccupazione. In altre parole, la banca centrale statunitense continuerà a chiudere un occhio davanti ad un deludente andamento dell’inflazione a fronte di un ottimo andamento del mercato del lavoro.
Cosa aspettarsi concretamente
In termini pratici, ciò implica che l’enfasi sui prossimi rialzi dei tassi di interesse rimarrà intatta fino a quando l’economia sembrerà capace di supportare una crescita dell’occupazione di oltre 100.000 nuovi posti di lavoro al mese.
Il dato sul PIL statunitense del terzo trimestre confermerà o smentirà la capacità dell’economia USA di riuscirci veramente. Il Prodotto Interno Lordo è aumentato del 3,0% nel secondo trimestre, dopo aver registrato un rialzo del 3,1% nel trimestre precedente - la crescita consecutiva migliore dal 2014.
Guardando ai dati di un anno fa, la crescita degli Stati Uniti era al 2,3%, più bassa pur mantenendo un trend di miglioramento costante.
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