Ridotte al minimo quelle che fino a poche settimane fa sembravano aspettative quasi certe di un aumento dei tassi di interesse della Bank of England. Gli investitori sono sfiduciati in attesa della riunione di giovedì.
La Bank of England , secondo le ultime aspettative del mercato, sembra intenzionata a mantenere fermi i tassi di interesse in occasione della riunione di questa settimana, un cambiamento rilevante nell’outlook della banca centrale britannica - a seguito della riunione dello scorso marzo un rialzo a maggio sembrava assicurato. Ora per la BoE si fa più difficile convincere gli investitori che aumenterà i costi del denaro almeno una volta entro la fine dell’anno.
I dati economici inaspettatamente deboli e le caute osservazioni del Governatore Mark Carney - “sono in programma altri incontri durante quest’anno in cui la Banca potrebbe alzare i tassi” - hanno cancellato quelle che sembravano aspettative quasi certe di un aumento dei tassi questo giovedì fino a poche settimane fa.
Da quando è entrato a far parte della BoE nel 2013, Carney ha segnalato più volte che i tassi sarebbero aumentati, ma i dati economici non hanno avuto la performance prevista.
Con le prospettive per l’economia della Gran Bretagna poco chiare e i termini dell’abbandono dell’Unione Europea tutt’altro che definiti, Carney mirerà probabilmente a proteggere la sua scommessa in occasione del meeting di giovedì 9 maggio.
La BoE alzerà i tassi nel 2018?
La sfida più grande sarà quella di mantenere credibile agli occhi degli investitori la prospettiva di un rialzo dei tassi quest’anno; al momento gli investitori sono presi in contropiede dal rallentamento dell’economia, che potrebbe rivelarsi temporaneo, e dal cambio della guidance della BoE.
La sterlina è in discesa contro il dollaro statunitense a partire dallo scorso venerdì perché i mercati stanno prezzando le diverse prospettive sul fronte della crescita e dei tassi di interesse sulle due sponde dell’Atlantico.
Secondo quanto segnalato in una nota ai clienti dagli economisti di Barclays, riadattare la retorica dopo aver parlato di un rialzo dei tassi sarà un “percorso in salita” per il Comitato di Politica Monetaria della Bank of England. La banca dovrà quindi convincere gli investitori del fatto che la debolezza nel primo trimestre sia un fatto transitorio. Ma i mercati - secondo Barclays - saranno probabilmente restii ad aderire alla nuova retorica dato il brusco cambiamento in corso visto poco prima della riunione di maggio.
Crescita debole e sempre più pressioni
La neve ha rallentato le economie di gran parte dell’Europa a marzo, ma la crescita in Gran Bretagna è stata la più debole, viste le pressioni legate alla Brexit che hanno ridotto il potere di spesa dei consumatori e influito sulla volontà delle imprese di sottoscrivere importanti investimenti.
La BoE ha alzato i tassi per la prima volta in più di un decennio a novembre, e a febbraio ha fatto sapere che avrebbe potuto aver bisogno di rialzarli più rapidamente di quanto i mercati si aspettassero, a causa dei problemi di produttività a lungo termine del paese.
A marzo, due membri della BoE hanno votato per un aumento e fino a poche settimane fa la maggior parte degli investitori giudicava la banca pronta a unirsi alla all’impostazione di politica monetaria della Fed degli Stati Uniti.
Ma alla fine del mese scorso i dati hanno iniziato a sollevare più di un dubbio. L’inflazione è diminuita più rapidamente di quanto la BoE avesse previsto e l’economia è cresciuta al ritmo annuale più lento in cinque anni all’inizio del 2018.
La banca centrale potrebbe scegliere di ignorare la recente crescita debole e adottare una visione più a lungo termine, mettendo in luce la disoccupazione al minimo dal 1975 e alcune misure di crescita salariale in aumento.
Gli economisti si aspettano che solo i due politici che hanno sostenuto un aumento dei tassi a marzo - ovvero Michael Saunders e Ian McCafferty - voteranno per un rialzo questo mese.
I mercati finanziari stanno prezzando a malapena il 50% di possibilità per un aumento dei tassi entro agosto, e hanno persino dubbi sul fatto che i tassi aumenteranno quest’anno.
La BoE potrebbe non sentirsi a proprio agio con questa riduzione delle aspettative del mercato sui tassi di interesse, che ha il potenziale per far lievitare l’inflazione attraverso una sterlina più debole e un costo del credito meno oneroso.
Diversi economisti credono che la banca centrale del Regno Unito ridurrà le previsioni di crescita e inflazione relativamente elevate per quest’anno, ma continuano a prevedere l’inflazione al di sopra del suo obiettivo del 2% nel medio termine, e la crescita economica di circa lo 0,4% al trimestre.
L’economista di Investec Philip Shaw crede che la BoE dovrebbe evitare di imputarsi le colpe. Secondo Shaw in questo frangente l’MPC “non deve prendere posizioni eroiche spiegando che l’attuale lentezza dell’economia è temporanea, o dicendo qualcosa di addirittura più nocivo, e Carney dovrà sottolineare le incertezze legate ai recenti dati”.
Ma altri pensano che Carney potrebbe avere ormai perso il treno nel caso avesse voluto aumentare i tassi ancora una volta prima di lasciare la BoE nel giugno del 2019, e che la crescita sarà sempre più incerta, così come la data - fissata al 29 marzo 2019 - in cui la Gran Bretagna lascerà l’UE.
Secondo molti ritardare ancora, adesso, potrebbe voler significare non riuscire più ad aumentare i tassi d’interesse.
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