Riunione BCE oggi, giovedì 19 gennaio: tutte le dichiarazioni di Draghi e i temi trattati in conferenza stampa. Quali novità su tassi di interesse, QE e tapering?
Riunione BCE oggi: temi e dichiarazioni di Draghi su QE, tassi e tapering - La prima riunione BCE del 2017 si è appena conclusa e le dichiarazioni di Mario Draghi non hanno sorpreso i mercati.
Il Consiglio Direttivo della BCE ha infatti deciso, come riportato dallo stesso Draghi in conferenza stampa, di non toccare né i tassi di interesse né il QE, ma ha comunque ribadito la possibilità di estensione dello stimolo oltre dicembre 2017, se necessario.
Tassi di interesse, QE, tapering, ma anche Trump e Brexit sono stati gli argomenti e i temi principali delle dichiarazioni di Mario Draghi in sede di conferenza stampa.
La riunione BCE di oggi, 19 gennaio, ha avuto un impatto sui mercati finanziari, nonostante le previsioni degli analisti siano state pienamente confermate dai temi trattati.
Forexinfo.it ha seguito in tempo reale tutti gli aggiornamenti, i temi e le dichiarazioni della conferenza stampa di Draghi iniziata alle ore 14:30 e conclusasi alle ore 15:18. Come già accennato, la riunione di oggi della BCE non ha rivelato grandi sorprese ma ha comunque fornito numerosi spunti di riflessione.
Mario Draghi ha parlato, insomma: nel meeting di politica monetaria la BCE ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse ed il QE. Quali sono state le dichiarazioni di Mario Draghi in conferenza stampa e quali i temi affrontati? Ecco di seguito tutte le novità e i commenti su Quantitative Easing, inflazione, tassi di interesse e tapering.
Riunione BCE oggi (19 gennaio): temi dichiarazioni di Mario Draghi
Ecco di seguito gli aggiornamenti di Forexinfo.it tradotti in italiano in tempo reale della riunione BCE seguita in diretta streaming. Quali sono stati i temi trattati e quali invece le dichiarazioni di Mario Draghi?
| 15:18 - Fine della conferenza stampa |
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Si conclude una conferenza stampa che non ha riservato particolari sorprese. Il prossimo appuntamento di politica monetaria con la BCE di Mario Draghi è previsto per il 9 marzo.
| 15:10 - Draghi ancora sul successo della politica monetaria |
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D: “Lei ha parlato di 4,5 milioni di posti di lavoro creati. Attribuisce queste cifre alla vostra politica monetaria?”
R: “La politica monetaria ha giocato un ruolo cruciale negli ultimi 3-4 anni”.
| 15:05 - Dichiarazioni di Draghi su inflazione |
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Ancora un’altra domanda sulla differenza di inflazione tra Europa centrale e periferica.
D: “Arriverà il momento in cui la BCE deciderà di agire?”
R: “No. Qual è la probabilità che queste differenze diventino ingestibili?”
| 15:00 - Draghi su banche italiane |
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D: “Pensa che la procedura di bail in sia morta?”
R: “Preferisco non rispondere a questa domanda”.
| 14:57 - Draghi tuona su tapering |
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D: “Se quello di dicembre non è stato tapering, allora come sarà comunicato questo quando avverrà?”
R: “Non avevamo parlato di tapering nell’ultima riunione e non ne abbiamo parlato neanche oggi”, tuona Draghi. “Questo non è tapering”, aggiunge.
| 14: 56 - Draghi ancora su Trump |
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D: “Cosa significherà avere un presidente USA che non crede nella riuscita della moneta unica? ”
R: “Ripeto, è troppo presto per commentare. Bisogna basarsi sulle politiche attuate e non sulle dichiarazioni effettuate.”
| 14:54 - Draghi: dichiarazioni sui tassi |
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Draghi ripete ancora che i tassi saliranno quando il recupero dell’Eurozona sarà più marcato.
Draghi: Low interest rates are necessary now to get higher rates in the future
— ECB (@ecb) 19 gennaio 2017
| 14:50 - Draghi sulla Brexit |
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È troppo presto anche per commentare in merito ad una hard Brexit, specifica Draghi. Tutto dipenderà dall’esito delle negoziazioni con il Regno Unito.
| 14:45 - Draghi interrogato su Trump |
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D: “È spaventato dalle dichiarazioni di Trump sul dollaro statunitense?”
R: “È troppo presto per chiedermi di commentare le dichiarazioni di Trump”.
Il presidente BCE sottolinea comunque il grande consenso internazionale contro la svalutazione competitiva.
| 14:42 - Draghi su prestiti e mutui |
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La politica monetaria continua a supportare le condizioni di prestito per le aziende e le famiglie. La domanda è cresciuta ad un ritmo abbastanza robusto, fa notare il presidente BCE in conferenza stampa.
| 14:38 - Draghi sull’economia dell’Eurozona |
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Il Pil dell’Eurozona è cresciuto dello 0,3% nel terzo trimestre del 2016. La BCE si dice convinta che l’espansione economica continuerà.
| 14:35 - Draghi parla di inflazione e del successo della politica monetaria |
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Se l’outlook diverrà negativo, soprattutto in termini di inflazione, siamo pronti ad estendere il QE oltre dicembre. L’inflazione non mostra ancora un trend convincente, nonostante il rialzo generato soprattutto grazie al prezzo del petrolio, cosa che giustifica un elevato grado di accomodamento monetario. L’inflazione di fondo resta sottotono, secondo quanto riportato da Draghi in conferenza stampa.
Le decisioni prese a dicembre hanno avuto successo da molteplici punti di vista. La fiducia dei consumatori è aumentata, la disoccupazione è scesa. La disparità di crescita è ai livelli più bassi dal 1997. Il consiglio continuerà a monitorare la situazione.
| 14:32 - Draghi ribadisce quanto sancito dal comunicato |
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La conferenza stampa inizia con un Mario Draghi che ribadisce quanto già affermato nel comunicato stampa rilasciato alle 13:45.
| 14:30 - Conferenza stampa BCE al via |
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Mario Draghi arriva in sede di conferenza. Si parte con le dichiarazioni ufficiali.
| 14:15 - La reazione dell’euro alle decisioni BCE |
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Ecco qual è stata la reazione dell’euro alla decisione della BCE di mantenere invariati tassi e QE.
| 13:56 - Occhi puntati alla conferenza stampa |
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Ora che i dati sui tassi di interesse e sul QE sono stati rilasciati, gli occhi sono tutti puntati sulle dichiarazioni della conferenza stampa, nella quale Draghi spiegherà i motivi delle odierne decisioni della BCE.
| 13:52 - BCE: QE oltre dicembre se necessario |
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Confermato l’attuale ritmo mensile di 80 miliardi di euro fino a fine marzo 2017; confermato il ritmo di 60 miliardi a partire da aprile e fino a dicembre 2017 o oltre, se necessario. È ancora fondamentale osservare un aggiustamento durevole dei prezzi in modo da incontrare i propri obiettivi di inflazione. Il QE potrebbe dunque essere esteso anche oltre dicembre.
| 13:51 - BCE rilascia comunicato stampa. I dettagli sui tassi |
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Tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0%; tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25%; tassi sui depositi al -0,40%. È quanto conferma il comunicato stampa della BCE appena rilasciato. Per il futuro la BCE si aspetta che i tassi di interesse rimarranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali.
| 13:48 - BCE: QE fisso a €80 miliardi |
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Invariato anche lo stimolo monetario, secondo quanto si apprende dalla BCE. Confermata la cifra di 80 miliardi di euro.
| 13:45 - Draghi non tocca i tassi di interesse e sui depositi |
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È ufficiale. La BCE ha deciso di non toccare i tassi di interesse che rimangono dunque fermi allo 0%. Tutte le attese sono state confermate. Pubblicato anche il dato relativo ai tassi sui depositi che rimangono fermo a -0,40%, come previsto dagli analisti.
| 12:44 - Le attese per le dichiarazioni di Draghi |
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Cosa ci si aspetta che faccia la BCE in occasione della riunione di oggi?
Giocherà sul sicuro. Nessun cambiamento di politica è atteso, è troppo presto rispetto alla decisione della BCE annunciata a dicembre di estendere il QE fino a tutto il 2017.
Draghi vorrà essere noioso, dicono gli economisti, e spiegherà la necessità di attendere ancora per valutare l’impatto delle novità di politica monetaria annunciate solo un mese fa.
Potrebbe ripetere ancora che l’economia sta migliorando, ma ha ancora bisogno di stimolo, e che la dose corrente di sostegno potrebbe essere aumentata qualora le prospettive peggiorassero.
| 12:42 - Un’ora alle dichiarazioni BCE |
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Manca poco più di un’ora alla divulgazione sul Calendario Economico della decisione sui tassi di interesse a seguito del meeting di gennaio.
Riunione BCE: mercati in focus sul tapering
| Di seguito un approfondimento pubblicato il 18/01/2017 |
Durante la riunione BCE di gennaio il mercato farà estrema attenzione ad ogni minimo aspetto che faccia riferimento a qualcosa che somiglia anche solo lontanamente al tapering.
Nessuna novità particolare, invece, è attesa in materia di politica monetaria dalla riunione della BCE in programma domani.
Il Consiglio direttivo della BCE annuncerà la sua decisione di politica monetaria in una dichiarazione nel primo pomeriggio di domani alle ore 13:45.
Riunione BCE: il quadro macroeconomico
L’inflazione della zona euro è salita all’1.1% a dicembre, ma la maggior parte della ripresa deriva dal rialzo del prezzo del petrolio e non da una sana salita dell’indicatore armonizzato.
L’offerta monetaria M3 è salita del 4,8% a novembre e i prestiti alle società non finanziarie sono aumentati del 2,2%. Sebbene il trend sia positivo, i numeri di crescita rimangono bassi rispetto agli standard storici - il che è preoccupante dato il forte stimolo monetario portato avanti dalla BCE e attualmente in corso.
L’indice PMI composito di Markit è a livelli record da maggio 2011 e il sentiment sull’economia monitorato dalla Commissione europea indice è ai livelli massimi da marzo 2011.
Riunione BCE: l’euro è ancora troppo forte
Nonostante il rafforzamento del dollaro, potenziato dalla vittoria di Donald Trump dello scorso 8 novembre, non si è ancora tradotto in un vero indebolimento della moneta unica - elemento negativo per i progetti della BCE.
Il cambio euro-dollaro è sceso ai minimi del 2008 nel mese di dicembre ma il merito è da attribuire principalmente al rally del dollaro - i tassi di cambio nominali sono invece vicini ai massimi di due anni. Ciò implica che l’euro non è deprezzato poi molto contro il biglietto verde.
Il surplus delle partite correnti dell’area dell’euro è molto alto, il che implica che euro è abbastanza debole per l’area dell’euro. Sebbene una valuta più debole possa aiutare a raggiungere il target di inflazione della BCE, la connessione tra i fattori è molto debole ed è meglio puntare su un aumento della domanda aggregata e sulla crescita del credito. In pratica, prima che l’occupazione migliori, i salari aumentino, le aziende investino di più e le banche aumentino i prestiti, il target di inflazione si rivelerà difficile da raggiungere.
Riunione BCE, cosa aspettarsi? Cosa è successo nell’ultimo meeting
Nel corso dell’ultima riunione, datata l’8 dicembre, il mercato prevedeva che la BCE avrebbe annunciato un’estensione del suo programma di acquisto di obbligazioni. La BCE è riuscita a comunque a sorprendere estendendo il QE oltre il termine del previsto alla maggioranza degli analisti, diminuendo però l’importo mensile del QE riportandolo a dov’era prima di marzo 2016.
Draghi ha specificato più volte durante la conferenza stampa che non si trattava Draghi ma è riuscito lo stesso a lanciare sul mercato un messaggio dovish ben oltre le attese.
L’orientamento attuale del Consiglio direttivo della BCE
Draghi e la maggior parte del consiglio direttivo sa che il contesto migliorato potrebbe essere effimero.
I dati sembrano in via di miglioramento e le prospettive sono buone, ma ci vorrà un sacco di tempo per guarire dai danni della crisi dell’euro e le prospettive attuali si basano sul presupposto che la BCE tenga fede al piano di stimolo annunciato e alla promessa di fare tutto se necessario. In altre parole, le attuali prospettive semi-positive sono chiaramente e indissolubilmente subordinate alla continuazione dell’impegno della BCE. Di conseguenza, non è proprio il momento che la BCE faccia marcia sul QE.
Il ministro delle finanze della Germania Wolfgang Shäuble ha recentemente dichiarato:
"La Banca Centrale Europea avrà il difficile compito di uscire dalla politica monetaria ultra-espansiva. Sarebbe presumibilmente corretto se la BCE decidesse di uscire da quest’anno".
Il calo degli acquisti BCE dei corporate bond
A dicembre, la Banca Centrale Europea ha comprato dolo 4 miliardi di euro in corporate bond, l’importo mensile più basso dall’inizio degli acquisti su questa tipologia di asset iniziato la scorsa estate.
Il calo degli acquisti della BCE nell’ambito del Quantitative Easing è chiaramente legato ai bassi volumi in tempo di Festività, ma è stato spinto al ribasso anche dalla speculazione che presto Mario Draghi & Co. possano diminuire gli acquisti nel corso del 2017.
La BCE ha già indicato che ridurrà gli acquisti complessivi, in tutte le classi di asset, da €80 miliardi a €60 miliardi a partire dalla fine marzo, anche se gli acquisti compresi nel QE continueranno fino alla fine del 2017.
Per gli investitori già alle prese con la prospettiva di aumento dell’inflazione e l’incertezza politica, una delle domande più pressanti ad oggi riguarda come potrebbe essere implementato il processo di tapering specificatamente sui titoli obbligazionari delle società.
La BCE compra credito aziendale da giugno dello scorso anno come parte di un tentativo più ampio di stimolare l’economia della zona euro.
La BCE ha acquistato €54 miliardi in obbligazioni societarie finora, secondo gli ultimi dati, come parte di oltre €1.500 miliardi degli asset totali detenuti dalla banca centrale.
La dimensione del potenziale discesa degli acquisti sui bond corporate, come parte di una riduzione complessiva del QE, è un grattacapo per i mercati. Gli analisti di JPMorgan questo mese hanno riportato che gli acquisti nel mese di dicembre "sono scesi più di quanto ci si aspetterebbe a causa della sola stagionalità", anche se hanno aggiunto che è probabile che il fenomeno rifletta la discesa del mercato del credito nel corso della stagione festiva.
La riduzione degli acquisti complessivi della BCE si presenta in un contesto in cui i mercati soffrono della scarsità di beni di alta qualità. I verbali della scorsa riunione della BCE hanno mostrato che la decisione di tagliare l’mporto degli acquisti di obbligazioni è arrivata in parte a causa delle preoccupazioni per l’ammontare degli asset disponibili per l’acquisto.
Nel mese di dicembre, la banca centrale ha avviato un programma per “prestare” i titoli di Stato, in risposta alle preoccupazioni per una carenza della garanzia a sostegno dei prestiti a breve termine.
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