È l’Italia ad offrire più rischi nell’Unione Europea, altro che le elezioni in Francia e in Germania secondo il presidente della banca svizzera UBS Axel Weber.
La situazione in Italia vede dei rischi più grandi e preoccupanti rispetto all’incertezza fornita dalle Elezioni in Francia e in Germania.
L’Italia e la Grecia sono i problemi principali della zona euro, nonostante la presenza di elezioni ad alto impatto nel corso del 2017, secondo Axel Weber, presidente della banca svizzera UBS.
In Grecia non è ancora stata raggiunta la sostenibilità delle finanze pubbliche, come spiega Weber alla CNBC in occasione del convegno annuale di primavera del FMI a Washington.
"Questo è un problema che non è risolto - è fuori da tutti i radar",
ha sottolineato.
In modo molto simile, la debolezza della situazione economica e finanziaria in Italia è l’elefante più grande nella stanza rispetto agli esiti delle elezioni olandesi, francesi e tedesche di quest’anno, in cui tutti i candidati populisti hanno guadagnato un notevole impulso e una forte attenzione.
"Il vero rischio di coda è la situazione italiana perché...l’Italia non cresce da quasi due decenni. Così, mentre la crisi negli Stati Uniti è memoria remota, in Europa è ancora presenza intensa",
ha affermato il numero uno di UBS, spiegando che sarà questa la dinamica che determinerà il futuro populista in Europa.
Weber ha sottolineato l’andamento divergente dei paesi europei, rilevando che, mentre la produzione tedesca supera anche le cifre pre-crisi, altri paesi come l’Italia e la Spagna rimangono sotto l’effetto delle turbolenze economiche.
La mancanza di uniformità rappresenta una sfida continua per la Banca Centrale Europea: secondo Weber l’istituzione sarà costretta a continuare a fornire un sostegno monetario, dato che non c’è nessuno altro a farlo. Il tutto è in contrasto con la situazione negli Stati Uniti, dove l’amministrazione del presidente Donald Trump si è impegnata a fornire un sostegno fiscale durante il percorso di riduzione del sostengo di politica monetaria da parte della Federal Reserve.
Germania a parte, molti paesi europei non hanno i mezzi finanziari per sostenere le proprie economie con le giuste riformefiscali.
"Non credo che la politica fiscale sia una soluzione importante in Europa",
afferma Weber.
Sul fronte della prospettiva di crescita dell’Unione, il presidente dell’UBS ha osservato che la crescita tra l’1 e l’1,5% non sarà sufficiente a risolvere le questioni fondamentali dell’Europa, come l’invecchiamento della forza lavoro.
"Anche se la crescita dovesse rimbalzare, non sarà una ripresa forte. C’è un po’ di crescita ma non c’è una vera trazione al suo interno".
"L’Europa deve cambiare prospettiva e mettere sul tavolo delle misure strutturali importanti e metterle in pratica. Solo questo permetterà alla BCE di uscire dall’attuale sostegno fornito all’economia europea",
ha aggiunto Weber.
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