Rincari benzina: le conseguenze sull’economia italiana

Angela Di Pietro

11 Agosto 2021 - 15:47

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“Pieno” di carburante a 91 euro circa. Effetti sulla spesa ma anche sull’intero comparto agro-alimentare dal momento che l’85% delle merci viaggia su strada.

Rincari benzina: le conseguenze sull’economia italiana

L’allarme viene lanciato da Coldiretti in corrispondenza con gli ultimi dati che rilevano l’incremento del costo della benzina.

La spesa di famiglie e imprese subisce un’impennata non richiesta dal momento che l’85% delle merci viaggia su strada. Gli effetti del balzo delle quotazioni dei carburanti - proprio mentre milioni d’italiani sono in viaggio per le vacanze - rappresentano un ulteriore aggravio per l’economia nazionale.

Quanto costa un pieno di benzina

Gli effetti dell’aumento dei prezzi del carburante contemplano vari aspetti della vita quotidiana. Dalla spesa di ogni giorno, alle vacanze con l’aumento dei costi per i trasferimenti legati all’esodo estivo di Ferragosto, con un italiano su tre (33%) che ha scelto di trascorrere le ferie all’interno della propria regione. Con gli ultimi rincari un pieno di benzina costerà in media oltre 91 euro e uno di diesel più di 83 euro.

Economia, effetto domino

Secondo Coldiretti l’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto delle famiglie che hanno meno risorse da destinare ai consumi.

A subire gli effetti dei prezzi alla pompa è anche l’intero sistema agroalimentare perché, spiega l’associazione di categoria, i costi della logistica arrivano a incidere dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura (secondo una analisi effettuata attraverso dati Ismea).

Merci da trasporto: Italia da record (negativo)

L’Italia fa peggio di Germania e Francia.

Lo spiega l’analisi del centro studi Divulga che sintetizza i risultati dell’approfondimento in questi termini.

In Italia, nella fattispecie, il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08) e la Germania (1,04), ma addirittura il doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro e in Romania 0,64.

Secondo Coldirettisi tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea e che colloca il nostro Paese al 30° posto nella classifica mondiale stilata dal Global Competitiveness Report (GCR), curato dal World Economic Forum, che monitora il livello di competitività delle economie mondiali, valutando anche il livello delle infrastrutture”.

Collegamenti tra Nord e Sud da potenziare

L’analisi sulla “stangata di Ferragosto” piovuta addosso agli italiani (senza contare gli incendi che finora hanno prodotto un miliardo di danni, e non è ancora finita l’emergenza) spinge Coldiretti a proporre soluzioni.

Con il Pnrr - spiega - bisogna agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le opere che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma pure con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

Secondo il presidente Ettore Prandini si tratta di una mancanza che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge proprio il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci. Sarà un Ferragosto caldo, sotto tutti i punti di vista.

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