Rimborsi fiscali, nel 2014 lo Stato Italiano deve restituire gli italiani circa 1,5 miliardi di euro, ma i contribuenti che vantano un credito superiore ai 4 mila euro rischiano di veder dilatare i tempi all’infinito, senza nessuna certezza sull’effettiva disponibilità dei fondi. Ecco perchè.
Rimborsi fiscali, che il 2014 sarebbe stato un anno difficile per chi può vantare detrazioni al di sopra dei 4 mila euro lo avevamo già raccontato, ma gli eventi sembrano prendere davvero una brutta piega. Ciò che è certo, al momento, è che lo Stato a fine luglio dovrebbe tirare fuori circa 1,5 miliardi di euro per tutti i bonus fiscali, come quelli correlati agli interventi di riqualificazione energetica, di ristrutturazione edilizia e per i familiari a carico. Il timore, a questo punto, è che addirittura possano non esserci i soldi per effettuare i rimborsi, con conseguente ritardo nell’erogazione di quanto dovuto ai contribuenti. E su questo tema, qualche giorno fa, è arrivata una risoluzione parlamentare presentata in Commissione Finanze alla Camera.
Che cos’è cambiato con la legge di Stabilità
I dubbi in merito non sono affatto peregrini: grazie alla legge di Stabilità varata lo scorso anno, infatti, l’amministrazione finanziaria ha la possibilità di prendersi 6 mesi di tempo per osservare con la lente d’ingrandimento tutte le richieste di rimborso al di sopra dei 4 mila euro. Un’ipotesi che, finalmente, sembra aver instillato qualche dubbio sugli effetti di dilatamento temporale che potrebbero avere per chi attende un bonus fiscale promesso.
La risoluzione parlamentare: introdurre una data certa per i rimborsi
La preoccupazione per i tempi sembra aver dunque ispirato il deputato Pd Francesco Ribaudo, il quale ha presentato un’apposita risoluzione in Commissione Finanze proprio per chiedere una data certa per i rimborsi o la soppressione del periodo extra concesso all’Agenzia delle Entrate per effettuare i suoi controlli. Il punto, infatti, è piuttosto semplice: da una parte le Entrate devono bloccare l’erogazione automatica dei rimborsi che superino la soglia dei 4 mila euro; dall’altra, però, la stessa legge di Stabilità si è guardata bene dallo stabilire il tempo che dovrà intercorrere tra la fine dell’indagine e la liquidazione delle somme dovute, lasciando un margine di discrezionalità allarmante, in aperto contrasto con i diritti dei contribuenti.
Il dubbio sui fondi disponibili
Ma, secondo le voci che circolano in Commissione, la norma inserita nella legge di Stabilità non sarebbe frutto di un lavoro maldestro, o di mera dimenticanza: piuttosto, a causa della mancanza di liquidità, l’intera amministrazione finanziaria sarebbe tesa a inscenare meccanismi dilatori tesi ad allungare quanto più possibile i tempi di qualsiasi tipo di pagamento. Considerando anche le detrazioni per i familiari a carico, infatti, entro fine luglio alle casse del Ministero dell’Economia e delle Finanze servirebbero quasi 2 miliardi di euro.
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