Riforma pensioni, ultime notizie: le novità su Opzione donna, esodati e precoci

Stefania Manservigi

3 Novembre 2016 - 09:40

Le ultime notizie sulla riforma delle pensioni: tutte le novità che riguardano Opzione donna, i lavoratori precoci e l’ottava salvaguardia degli esodati.

Riforma pensioni, ultime notizie: le novità su Opzione donna, esodati e precoci

La Riforma delle pensioni del Governo Renzi prende sempre più forma.
E’ stato firmato dal Presidente della Repubblica il testo della Legge di Stabilità che verrà ora trasmesso nelle varie commissioni di merito della Camera. Le misure che sono state inserite nel capitolo riguardante le pensioni rispecchiano quanto contenuto nel verbale sottoscritto dai sindacati e dal Governo, ma non tutte le categorie di lavoratori che aspettavano risposte dalla riforma sono rimasti soddisfatti.
Ecco tutte le ultime novità sulla riforma delle pensioni per quanto riguarda Opzione donna, lavoratori precoci e l’ottava salvaguardia degli esodati.

Riforma pensioni: ci sarà la proroga di Opzione donna?
Tra gli scontenti della riforma delle pensioni messa a punto dal Governo Renzi ci sono le lavoratrici che attendono risposte per quanto riguarda la proroga di Opzione donna.
Ancora non si hanno notizie per quanto riguarda i risparmi stanziati per Opzione donna l’anno scorso, che dovevano essere resi noti dal Governo entro fine settembre al fine di inserire all’interno della riforma delle pensioni la proroga del regime. Tutto, al momento, risulta bloccato: la proroga di Opzione donna è infatti legata al riutilizzo dei soldi risparmiati dal precedente stanziamento, e finché non saranno resi noti i dati a riguardo non potrà essere disposto nulla in merito.
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, interrogato sulla questione dalla senatrice del Pd Erica D’Adda, ha comunque confermato che i fondi che risulteranno dal precedente stanziamento non potranno essere utilizzati in altro modo se non per disporre la proroga di Opzione donna.
Ricordiamo che Opzione donna è il regime che consente alle lavoratrici donne in possesso dei requisiti di andare in pensione anticipata accettando una penalizzazione sull’assegno percepito in quanto l’importo dello stesso viene calcolato utilizzando il metodo contributivo.

Per ulteriori approfondimenti leggi anche: Pensioni anticipate, guida all’opzione donna: cos’è e chi interessa?

Riforma pensioni: lavoratori precoci chiedono Quota 41 per tutti
Anche i lavoratori precoci sono rimasti delusi dalla riforma delle pensioni inserita nella Legge di Stabilità che approderà in questi giorni alla Camera.
I lavoratori precoci per mesi si sono battuti per il riconoscimento della Quota 41, ossia la possibilità di andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati senza penalizzazioni e indipendentemente dall’età anagrafica. Proprio i precoci, infatti, sono state tra le categorie maggiormente penalizzate dalla Legge Fornero del 2011 che ha alzato i requisiti anagrafici per accedere alla pensione.
Le richieste dei precoci sono state accolte dal Governo Renzi solo parzialmente: se da una parte sono state cancellate le penalizzazioni per chi andrà in pensione anticipata a partire dal 2018, dall’altra la Quota 41 è stata riconosciuta solo per una platea ristretta di lavoratori.
Nonostante Cesare Damiano, fautore della proposta che prevedeva la Quota 41 per tutti, ritenga la Quota 41 per pochi un buon traguardo, i lavoratori precoci non si arrendono e continuano la loro mobilitazione per chiedere la Quota 41 per tutti.

Riforma pensioni: ottava salvaguardia esodati, basterà?
Sta per trovare una conclusione, invece, la vicenda degli esodati. E’ stata infatti confermata da parte del Governo l’ottava salvaguardia che consentirà a più di 27mila lavoratori aventi i requisiti richiesti di andare in pensione secondo le norme vigenti prima dell’approvazione della Legge Fornero.
L’ottava salvaguardia è stata annunciata come l’ultima delle tutele previste dal Governo per gli esodati. Secondo il presidente dell’Inps Tito Boeri, tuttavia, l’ottava salvaguardia potrebbe non essere sufficiente: ci sarebbero una serie di situazioni irrisolte che non troveranno risposte nel provvedimento e che potrebbero aprire la strada a un ulteriore intervento in materia:

"Già sento il tam tam della nona"

ha commentato Boeri.

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