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Pensioni anticipate, guida all’opzione donna: cos’è e chi interessa?
sabato 25 luglio 2015, di
In questi ultimi giorni si sta discutendo circa la possibilità da parte dell’Inps di prorogare l’opzione donna.
Che cos’è l’opzione donna? Chi riguarda e come funziona?
Ecco la guida completa con tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Opzione donna: che cos’è?
L’opzione donna prevista dall’Inps permette alle donne che decideranno di usufruirne di poter accedere alla pensione anticipatamente fino al 31 dicembre 2015.
L’opzione, infatti, confermata anche dalla riforma Fornero, permette alle donne di andare in pensione a 57 e 3 mesi se lavoratrici dipendenti, o a 58 anni e 3 mesi se autonome, con 35 anni di contributi versati; è possibile accedere alla pensione anticipata accettando, però, il ricalcolo dell’assegno pensionistico con il solo metodo contributivo.
L’opzione donna è aperta fino al 31 dicembre 2015; ciò significa che è possibile accedervi soltanto se entro questa data si riescono a perfezionare sia i requisiti anagrafici che quelli contributivi utili a portare al pensionamento.
Chi può accedere all’opzione donna?
All’opzione donna, dunque, potranno accedere le lavoratrici autonome nate entro il 28 febbraio 1956 che hanno maturato i requisiti contributivi entro il 31 maggio 2014, e che quindi, accedendo alla finestra mobile di 18 mesi, potranno fruire dell’assegno pensionistico a partire dal 1 dicembre 2015.
Le lavoratrici dipendenti che vogliono accedere all’opzione donna dovranno aver maturato il requisito contributivo entro il 30 novembre 2014; devono inoltre essere nate entro il 31 agosto 1957 per poter accedere alla finestra mobile di 12 mesi che permetterà loro di ricevere l’assegno a partire da dicembre 2015.
Per le lavoratrici del pubblico impiego il requisito contributivo richiesto è di 34 anni, 11 mesi e 16 giorni e dovranno averlo maturato entro il 30 dicembre del 2014; dovranno inoltre essere nate entro il 30 settembre 1957 per poter usufruire della finestra mobile di 12 mesi che permetterà loro di ricevere l’assegno pensionistico a partire dal 31 dicembre 2015.
Opzione donna e calcolo dell’assegno pensionistico: quali conseguenze?
Come detto più sopra, una delle condizioni poste per poter accedere all’opzione donna è quella di accettare che la pensione venga calcolata interamente con il metodo contributivo. Che conseguenze ha tale scelta nel calcolo dell’assegno?
La conseguenza dell’opzione donna con conseguente calcolo della pensione con il metodo contributivo è quello di accettare penalizzazioni sull’assegno percepito. Le penalizzazioni che verranno applicate all’assegno previdenziale si aggirano attorno al 25/30%; va comunque tenuto in considerazione che le stesse variano in base all’età, alla carriera, alla retribuzione e all’anzianità contributiva maturata.
Opzione donna, cosa succede il 31 dicembre 2015?
Per poter fruire del regime opzione donna la finestra mobile per il pensionamento deve essere aperta entro il 31 dicembre 2015; le lavoratrici la cui finestra mobile si aprirà dal 1 gennaio 2016 non potranno fruire dell’opzione donna. Non è invece ancora chiaro se potranno fruire dell’opzione donna le lavoratrici che presentano domanda dopo la scadenza del regime ma la cui finestra mobile si era aperta nei termini stabiliti. A tal proposito si aspettano delucidazioni da parte dell’Inps.