L’inflazione è da anni troppo al di sotto del target della Federal Reserve e il tasso di disoccupazione è ancora alto. Il presidente della Fed di Chicago è chiaro: bisognerebbe aspettare il 2016 per il rialzo dei tassi.
Con l’inflazione troppo bassa e il tasso di disoccupazione ancora superiore al livello accettabile per l’economia degli Stati Uniti, la Federal Reserve dovrebbe evitare l’aumento dei tassi di interesse a breve termine fino all’inizio del prossimo anno, riferisce un membro della Fed lunedì.
"In effetti, si potrebbe sostenere che al momento non abbiamo le condizioni per una politica del genere",
ha detto il presidente della Fed di Chicago Charles Evans.
Membro votante quest’anno nella definizione delle politiche della banca centrale degli Stati Uniti, Evans ha commentato che, mentre il dato debole sull’occupazione dello scorso marzo è con tutta probabilità transitorio, la disoccupazione al 5,5 per cento è ancora circa mezzo punto percentuale superiore rispetto a quanto dovrebbe essere.
Più pressante ai suoi occhi è l’inflazione sotto al target della Fed del 2 per cento da anni, ed è probabile di dover attendere fino al 2018 prima che raggiunga l’obiettivo.
"Io non mi sentirei abbastanza sicuro per iniziare ad alzare i tassi almeno fino all’inizio del 2016".
Evans, al tavolo con il presidente della Fed Janet Yellen, è uno dei membri più dovish, ed è chiamato insieme ad altri al delicato compito di decidere quando alzare i tassi di interesse degli Stati Uniti per la prima volta dal 2006.
La maggior parte dei membri, tra cui la Yellen, si aspetta che le condizioni economiche saranno mature per un rialzo dei tassi di interesse quest’anno.
Evans, parte di in una minoranza di due alla Fed che pensa che il rialzo dei tassi debba attendere fino al 2016, è stato molto influente fino ad ora, convincendo i suoi colleghi pochi anni fa di collegare strettamente la politica monetaria a risultati economici specifici.
Questa volta, però, non è chiaro se Evans sarà in grado di influenzare e spingere i suoi colleghi ad aspettare.
Gli altri funzionari della Fed hanno riferito che seguiranno con attenzione i prossimi due mesi di dati economici, che a loro parere potrebbero sostenere le condizioni di un aumento dei tassi di interesse a giugno.
Per Evans, "non ci sono costi importanti che possano far superare il nostro target di inflazione," ma ci sono forti rischi che un rialzo dei tassi prematuro possa minare la ripresa economica.
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