Renzi vuol fare come Macron, ma la sua Italia Viva non sfonda nei sondaggi

Alessandro Cipolla

21 Ottobre 2019 - 09:59

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Matteo Renzi alla Leopolda ha annunciato di voler fare come Emmanuel Macron parlando di “doppia cifra” come minimo sindacale per Italia Viva: per i sondaggi il suo partito però sarebbe al momento molto lontano da questa soglia.

Renzi vuol fare come Macron, ma la sua Italia Viva non sfonda nei sondaggi

Terminata la decima edizione della Leopolda si continua a discutere sulle parole pronunciate da Matteo Renzi, che come di consueto ha concluso i tre giorni di lavori della kermesse con un discorso dove ha illustrato quali saranno gli obiettivi di Italia Viva, il suo nuovo partito nato da una costola del Partito Democratico.

Il modello a cui rifarsi è quindi - ca va sans dire - quello di Emmanuel Macron che in Francia smarcandosi dai Socialisti di cui era stato ministro come indipendente è riuscito ad arrivare all’Eliseo sconfiggendo al ballottaggio la destra di Marine Le Pen.

Come si è intuito anche dal dibattito televisivo da Bruno Vespa, il grande nemico per Matteo Renzi è l’altro Matteo, ovvero Salvini, con l’ex premier che sogna di guidare il fronte moderato e progressista contro i sovranisti.

L’ex premier dal palco della Leopolda ha indicato quindi nella “doppia cifra” il minimo sindacale a cui Italia Viva deve ambire, per poter così conquistare i galloni di guida contro l’avanzata del tandem Salvini-Meloni.

I sondaggi al momento andrebbero a indicare Italia Viva ancora lontana dall’obiettivo della doppia cifra: il nuovo partito di Renzi non andrebbe oltre il 5% nelle migliori delle ipotesi, tanto che l’ex segretario del PD ha palesemente lanciato la sua offensiva per intercettare i voti, ma anche gli esponenti politici, di una Forza Italia sempre più in crisi di identità nonostante il rinsaldamento dell’asse con la Lega negli ultimi tempi.

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Renzi guarda a Macron come modello

Che Matteo Renzi avesse un debole politico per Emmanuel Macron non è di certo un mistero, tanto che un suo fedelissimo come Sandro Gozi si è candidato con En Marche! alle ultime europee per diventare poi consulente agli Affari Europei all’Eliseo.

Il presidente francese dopo che nel 2014 era stato nominato da indipendente ministro dell’Economia del governo di Hollande, nel 2016 si è staccato dai Socialisti creando dal nulla En Marche! che ha poi trionfato alle successive elezioni del 2017.

Partire da un ambito di centrosinistra per poi spostarsi nel mezzo cannibalizzando tutti i partiti moderati proponendosi come il “nuovo”: questa è stata la mossa vincente di Macron, che infatti ha avuto come principali oppositori la destra della Le Pen e la sinistra di Mélenchon.

Uno schema questo che Matteo Renzi vorrebbe riproporre anche in Italia, favorito anche dalla debolezza della sinistra, proponendosi come l’unico leader progressista capace di poter opporsi a Matteo Salvini e all’avanzata dei sovranisti.

A differenza di Macron però non si può dire che Renzi sia proprio un volto nuovo della politica nostrana, visto che è stato per quasi tre anni Presidente del Consiglio e a più riprese segretario del Partito Democratico di cui è stato il candidato premier alle ultime elezioni.

Sondaggi non entusiasmanti

Così come “Roma non è stata costruita in un giorno” allo stesso modo era difficile ipotizzare che Italia Viva, partito nato a inizio settembre in concomitanza con l’avvio del governo Conte bis, potesse fin da subito schizzare in alto nei sondaggi.

Nonostante la grande grancassa mediatica e la popolarità di Matteo Renzi, le ultime indagini non sembrerebbero comunque essere in linea con l’obiettivo della doppia cifra indicato dall’ex premier durante il suo discorso alla Leopolda.

L’ultimo sondaggio dell’istituto Swg attesta Italia Viva al 5,3%, quello di EMG al 4,1%, Ixè al 4,0% mentre per Euromedia Research il partito sarebbe al 5,5%. La media sarebbe quindi del 4,7%, oltre la soglia di sbarramento del 3% ma ancora ben lontana dalla doppia cifra.

La scissione da parte dei renziani non sembrerebbe aver indebolito più di troppo il Partito Democratico, con l’elettorato di Italia Viva che al momento sarebbe formato da ex elettori anche di +Europa e di Forza Italia.

Proprio quello degli azzurri sembrerebbe essere il calderone di voti a cui Renzi punta di attingere per far decollare il proprio partito, con tanto di porte aperte ai forzisti tanto che negli ultimi giorni si parla molto di una Mara Carfagna pronta a sposare la causa renziana.

Oltre allo scouting parlamentare in corso, l’ex premier sembrerebbe voler crescere nei sondaggi recitando il ruolo di bastian contrario all’interno della maggioranza di governo, sperando di replicare quanto fatto da Salvini che con questa tattica è stato capace di togliere molti consensi al Movimento 5 Stelle durante i quindici mesi dell’esperienza gialloverde.

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