Regno Unito: taglio tasse per le imprese al 15% dopo la Brexit, annuncia Osborne

Flavia Provenzani

04/07/2016

04/07/2016 - 13:31

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Regno Unito: il cancelliere George Osborne si prepara a tagliare le tasse alle imprese al 15% nel tentativo di stimolare gli investimenti nell’economia post-Brexit.

Regno Unito: taglio tasse per le imprese al 15% dopo la Brexit, annuncia Osborne

Il cancelliere del Regno Unito, George Osborne, ha annunciato la decisione di ridurre l’aliquota delle imposte sulle società al 15 per cento, nel tentativo di incoraggiare le imprese ad investire nel Regno Unito anche durante il percorso ad ostacoli che lo accompagnerà all’uscita dall’Unione Europea.

Osborne, che ha sostenuto la campagna Remain in vista del referendum Brexit per rimanere nell’UE, ha rivelato in un’intervista al Financial Times di aver accettato il risultato del 23 giugno e che ora la sua attenzione è tutta sull’attenuare l’impatto economico.

Il Regno Unito ha attualmente un tasso di imposta per le imprese al 20 per cento, con un taglio già in programma al 19 per cento in aprile e al 17 per cento nel 2020.

Il cancelliere non ha fornito ulteriori dettagli sulla tempistica del prossimo taglio alle tasse al 15% ma ha assicurato che il progetto andrà avanti per rassicurare gli investitori ancora sconvolti dalla vittoria della Brexit.

"Ora dobbiamo essere parte di un grande sforzo nazionale per far funzionare le cose per il popolo britannico",

ha detto Osborne nell’intervista pubblicata nell’edizione di lunedì. Osborne rimane fedele agli avvertimenti dati durante la campagna del referendum su un possibile impatto della Brexit - «tra cui una recessione».

Il taglio delle tasse previsto conferma l’entità dei rischi per il Regno Unito a seguito della decisione storica di divorziare dall’UE, dopo più di quarant’anni.

La sterlina è scesa dell’11 per cento dopo il referendum e il contesto politico è dominato dall’incertezza tra la sostituzione di David Cameron come primo ministro e le turbolenze interne al partito laburista all’opposizione.

«Non vedo nessun modo realistico per poter tornare indietro» dalla Brexit, e gli investitori stanno sottovalutando il rischio che l’incertezza nel governo inglese rallenti le trattative per un accordo con l’UE, ha dichiarato Erik Nielsen, capo economista alla UniCredit.

"Questo significa che la crescita del Regno Unito è più probabile che si muova verso la recessione nei prossimi trimestri".

La sterlina rimane più o meno invariata nella sessione asiatica di lunedì. La quotazione dell’argento supera i $20 l’oncia per la prima volta in quasi due anni mentre l’oro continua a salire per la quarta sessione consecutiva; gli investitori preferiscono ancora puntare sui beni rifugio.

La proposta di Osborne prevede il taglio delle imposte sulle società nel Regno Unito ad un livello più vicino a quello imposto dall’Irlanda al 12,5 per cento, decisione che farebbe arrabbiare la Germania e non solo. Nel 2015, l’aliquota media per le imposte sulle società nelle 20 economie principali al mondo è stato del 28,7 per cento, secondo l’Oxford University Center For Business Taxation.

Prima del referendum, Osborne aveva avvertito che la vittoria della Brexit lo avrebbe costretto ad annunciare un bilancio di emergenza con tagli alla spesa e aumenti delle tasse. Per adesso questo progetto è stato messo da parte, anche se il Tesoro ritiene che le revisioni al ribasso sulle previsioni dell’economia alla fine dell’anno potrebbero comportare il ritorno del progetto all’ordine del giorno. Osborne ha annunciato anche l’abbandono del piano per raggiungere un surplus di bilancio entro il 2020, dicendo che il probabile impatto della Brexit sull’economia rende l’obiettivo irraggiungibile.

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