Regno Unito: la Brexit migliora l’economia, smentiti i catastrofisti

Flavia Provenzani

6 Settembre 2016 - 11:39

La recessione come conseguenza della Brexit? I dati macro del Regno Unito smentiscono e parlano di forte crescita. I gufi sono stati smentiti.

Regno Unito: la Brexit migliora l’economia, smentiti i catastrofisti

La Brexit non è una catastrofe per l’economia del Regno Unito, anzi. Gli indici PMI manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi (ma non solo) hanno battuto le attese con rialzi da record.

A più di due mesi dal referendum sulla Brexit nel quale gli inglesi hanno espresso la volontà di lasciare l’Unione Europea, accompagnato dalle previsioni di un allarmante collasso economico e dai forti timori sui mercati, l’economia del Regno Unito continua a dipingere un quadro totalmente differente rispetto alle view dei catastrofisti espresse prima e subito dopo il referendum.

Si parlava di recessione, di un collasso dell’economia con la vittoria del SI alla Brexit. Qualcuno ne parla ancora, nonostante la realtà stia affermando invece che l’economia britannica è in crescita dopo la Brexit e sta registrando risultati positivi senza precedenti in tutta una serie di market mover in riferimento al mese di agosto.

I gufi sono stati smentiti. Chi prevedeva recessione, crisi, effetto domino, deve ravvedersi. Dalla scorsa settimana tutto sembra essere cambiato.

La ruota ha iniziato a girare una settimana fa in seguito alla pubblicazione dell’indice PMI manifatturiero, che nel mese di luglio aveva registrato un netto calo a 48,3 (un risultato inferiore a 50 indica una contrazione economica), e aveva portato eminenti economisti e accademici a sancire l’inizio di una grave discesa economica per il Regno Unito, a cui necessariamente sarebbe seguita una recessione.

Tuttavia, il risultato dell’indicatore di agosto non ha continuato a segnalare un deterioramento e dare retta a chi gettava panico sui mercati ma ha mostrato esattamente l’opposto. Ha segnalato un aumento di 5 punti a 53.3, il rialzo più veloce nella storia della rilevazione del market mover, iniziata 25 anni fa. La sterlina è schizzata al rialzo e la stampa e gli economisti (non tutti, fortunatamente) si sono ritrovati spiazzati.

Anche il settore dei servizi è cresciuto alla grande ad agosto; l’indice è salito da 47,4 di luglio a 52,9, ben oltre le previsioni degli analisti e il rialzo migliore tra gli indici nella storia. Di tutta risposta, ancora una volta, la sterlina ha toccato nuovi massimi dal post-Brexit.

Anche i dati più recenti sull’occupazione (+21,8%), i salari (+4,7%) e le vendite al dettaglio (+ 1,4% per il solo mese di luglio) hanno smentito le profezie catastrofiche del fronte Remain, ovvero coloro che prevedevano la fine del mondo se gli inglesi avessero votato a favore della Brexit.

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