Regali di lusso ai dipendenti che vanno in ufficio

Angela Di Pietro

10/08/2021

11/04/2023 - 17:57

condividi

Le aziende americane adottano strategie vincenti contro lo smart working. Ma un sondaggio rivela: gli impiegati si accontentano di ciambelle gratis.

Regali di lusso ai dipendenti che vanno in ufficio

Contro l’avanzata imperativa dello smart working, le aziende americane utilizzano incentivi irresistibili, tali da spingere i dipendenti a tornare in ufficio diligentemente.

Premi in denaro corrispondenti a diecimila dollari, vacanze lussuose in località esotiche e perfino cash ai fortunati vincitori di estrazioni organizzate nelle sedi delle più importanti società a stelle e strisce. I datori di lavoro affidano dunque all’incentivo la responsabilità di richiamare in ufficio il personale rimasto a casa, con l’avallo della psicosi da Covid. In Italia, prima ancora dell’epidemia, imprenditori locali di aziende di piccola dimensione avevano fatto qualcosa di simile: viaggi-premio e incentivi in denaro ai più meritevoli. Anche gite domenicali in pullman. Ma niente a che vedere con l’opulenza americana. Loro, si sa, amano stupire con effetti speciali.

Gli impiegati si accontentano di dolci

In verità tanto sfarzo non è mai stato richiesto dagli impiegati. Si scrive, neanche a dirlo, di gente che guadagna stipendi più che dignitosi. Il sondaggio compiuto da Glassdoor ha rivelato come il 38% dei dipendenti si sarebbe accontentato di cibo e snack gratuiti, il 21% di alcol e il 28% di massaggi nel posto di lavoro.

Nessuno sperava nei contanti o nella settimana a Barbados con un jet privato, ma tant’è.

Le strategie acchiappa-dipendenti

Il gruppo immobiliare CoStar (nove sedi negli Stati Uniti) non ha badato a spese, nonostante oltre l’80% dei suoi impiegati sia vaccinato e tutti gli uffici rispettino rigorose misure di sicurezza ormai da oltre un anno.

Per trenta giorni consecutivi ha dato vita a una lotteria che ha consegnato al vincitore, quotidianamente, diecimila dollari. Non solo: con analoga iniziativa ha donato una Tesla. E in caso una Tesla non bastasse ad accontentare il lavoratore, ha organizzato viaggi alle Barbados, raggiungibili attraverso un jet privato messo gentilmente a disposizione dall’azienda.

Grande investimento, eccellente esito. Datori di lavoro completamente soddisfatti e l’intenzione di proseguire con la distribuzione dei doni qualora l’epidemia da Covid dovesse (come è purtroppo già successo) espandersi e riaccendere i riflettori sullo smart working.

Ciambelle ed happy hour nella città di New York

La società di marketing virtuale WPromote marketing, con sede a New York, ha sollazzato il personale con ciambelle ed happy hour, con eccellenti risultati in termini di presenze negli uffici.

Golf virtuale sulla Third Avenue

Inusuale l’iniziativa della Nuveen Real Estate che ha installato dispositivi ad alta tecnologia che utilizzano gli infrarossi (costo 55.000 dollari), delegati a consentire ai dipendenti a cimentarsi nel golf. O meglio a misurare la portata dei propri tiri.

Salmone ai più volenterosi

Tikehau Capital di Chelsea (società d’investimenti) non ha programmato la distribuzione d’incentivi lussuosi, ma si è limitata a collocare negli uffici distributori automatici di pasti caldi disponibili e succulenti.

Il menù? Salmone arrosto il piatto forte ma anche feta, cavolfiore e dolci a volontà. Il salmone non sarà paragonabile dell’omaggio di una Tesla, tuttavia è stato gradito da tutti i presenti, in fila per conquistare il pranzo-omaggio. I titolari delle aziende magnifiche hanno commentato: “E non abbiamo dovuto licenziare nessuno durante la pandemia”. Non c’è motivo di non credere all’irrilevante dettaglio.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO