Sindacati sui buoni lavoro: il confronto sul referendum 2017 si accende, abrogare i voucher? Ecco le novità sul lavoro accessorio.
Il referendum sui voucher proposto dai sindacati per il 2017 continua a dividere: le associazioni per i lavoratori non trovano accordo, da un lato una CGIL integralista che ripropone la tesi dell’abolizione, dall’altro CISL e UIL che cercano una via più diplomatica.
I voucher sono stati recentemente oggetto di un quesito alla Corte Costituzionale, assai occupata in questi giorni tra legittimazione e riforma del nuovo sistema elettorale, di cui nei prossimi giorni fornirà adeguate spiegazioni riguardo a bocciature e ripristino.
I sindacati, a confronto sulla legittimità e su buoni e cattivi propositi, non trovano una strada comune inneggiando chi alla cancellazione, in quanto alimento del lavoro nero, chi al ritorno della trattazione originaria contenuta nella Legge Biagi. Vediamo quali sono le parti.
Referendum voucher 2017: sindacati a confronto sui buoni lavoro
Il referendum abrogativo sui buoni lavoro "voucher" è stato oggetto di quesito da parte dei sindacati, di cui la CGIL prima promotrice: accettato dalla consulta costituzionale, in quanto legittimo e non manipolativo, esso continua ad essere al centro delle discussioni dei sindacati; in quanto sembra vi siano posizioni e punti di vista opposti.
Sui buoni lavoro la CGIL è integralista: i voucher sono un “paravento” del lavoro nero, non vanno corretti ma cancellati. Le motivazioni sono palesi: essi sostituiscono completamente un possibile contratto di lavoro subordinato, favorendo il precariato. Il lavoratore non ha nessuna garanzia e questo non può subire correzioni, va evitato.
I sindacati favorevoli ai voucher come CILS e UIL, invece, cercano un ritorno alle origini, cioè a ciò che la Legge Biagi 2003 prevedeva sui buoni lavoro: essi possono continuare ad esistere se riservati ai soli lavoratori svantaggiati previsti, quindi come lavoro accessorio e non come metodo di pagamento del lavoro ordinario subordinato.
Referendum voucher 2017: i buoni lavoro, i sindacati, da che parte stare?
Il 2017, tra voucher e referendum, porterà con sé qualche sconvolgimento in più. Riguardo al lavoro, le campagne dei sindacati potranno essere battute sul tempo da correzioni del governo, che non appare fondamentalista; d’altronde i dati sul numero dei buoni lavoro emessi sono esaustivi: 134 milioni di voucher venduti nel solo 2016.
I buoni lavoro sono una risorsa sfruttabile: regolamentata a dovere potrà fornire quel mezzo in più per garantire un pagamento per il lavoro accessorio. Tuttavia, le preoccupazioni del segretario Susanna Camusso sono comprensibili: non basta assicurare la legalità del pagamento, il sistema dei voucher non può sostituire la forma contrattuale del lavoro subordinato, qualunque essa sia.
I sindacati sono attualmente divisi riguardo ai voucher lavoro, ciò non toglie che le discussioni non possano giovare ai lavoratori: una soluzione che non sia andare alle urne è augurabile, nessun lavoratore voterebbe a favore dell’abrogazione e dato il numero di lavoratori occasionali, il risultato appare di per sé scontato. Attendiamo ulteriori sviluppi, confidando in un intervento repentino dello stato.
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