Reddito di Cittadinanza: chi esce dal nucleo familiare può fare una nuova domanda?

Antonio Cosenza

12 Settembre 2020 - 15:45

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Reddito di Cittadinanza: anche chi esce dal nucleo familiare può fare la nuova domanda? Facciamo chiarezza.

Reddito di Cittadinanza: chi esce dal nucleo familiare può fare una nuova domanda?

Reddito di Cittadinanza: chi esce dal nucleo familiare può fare una nuova domanda?

Spesso accade che il nucleo familiare che fa richiesta del Reddito di Cittadinanza subisca delle variazioni nel periodo di fruizione del beneficio. Ad esempio, pensiamo ai figli che si sposano e che di conseguenza escono dal nucleo familiare dei propri genitori.

A tal proposito, ci si chiede se si può fare richiesta del Reddito di Cittadinanza per il nuovo nucleo familiare che si è venuto a creare, nonché qual è il questo caso la durata del beneficio.

Rispondendo a queste domande proveremo a fare chiarezza su uno degli aspetti più controversi del Reddito di Cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza: cosa fare quando cambia nucleo familiare?

Come prima cosa è bene ricordare quali sono gli obblighi per il nucleo familiare che percepisce il Reddito di Cittadinanza in caso di variazione dello stesso. Nei 18 mesi di fruizione del beneficio, infatti, possono esserci diversi eventi che vanno a modificare la composizione del nucleo familiare del beneficiario: si pensi ad esempio ad una nuova nascita, o anche ad un decesso. Ma il nucleo familiare cambia anche qualora un componente non a carico, ma inserito nello stato di famiglia in quanto convivente, dovesse cambiare residenza.

Lo stesso vale per il figlio che decide di andare ad abitare da solo. Ricordiamo, però, che a tal proposito il decreto 4/2019 - articolo 2, comma 5, lettera B - stabilisce che ai soli sensi del Reddito di Cittadinanza il figlio maggiorenne non convivente è comunque nel nucleo dei genitori quando:

  • ha un’età non inferiore ai 26 anni;
  • è nella condizione di essere a loro carico ai fini IRPEF;
  • non è coniugato e non ha figli.

Non è sufficiente, quindi, che il proprio figlio cambi residenza, ad esempio quando va studiare fuori, per esserci una variazione del nucleo familiare. Questa scatta, invece, quando il figlio si sposa, oppure quando diventa padre e decide di andare a vivere con la nuova famiglia che si è venuta a formare.

Cosa fare in questi casi?

Dipende dalla motivazione che ha portato alla variazione del nucleo familiare. Nel dettaglio, nei casi di nascita o morte il richiedente del RdC ha il dovere - entro due mesi dall’evento - di presentare un nuovo ISEE.

Quando invece la variazione del Reddito di Cittadinanza si riferisce ad un’altra circostanza, allora entro due mesi dalla variazione va presentato non solo un nuovo ISEE ma anche una nuova domanda per il sostegno.

Nuova domanda per il Reddito di Cittadinanza: può farla chi esce dal nucleo familiare?

Va detto che la nuova domanda del Reddito di Cittadinanza, nel caso in cui un nucleo familiare si divida, può essere presentata sia dal nucleo familiare originario che da quello nuovo che si è venuto a generare con l’uscita dal nucleo di uno dei componenti.

In entrambi i casi, per poter presentare domanda è necessario farsi rilasciare il nuovo ISEE con il quale verrà certificata l’eventuale persistenza dei requisiti necessari per percepire il Reddito di Cittadinanza.

Tutti i nuovi nuclei familiari percepiranno il RdC per periodo pari a quanto mancava al nucleo familiare originario per raggiungere i 18 mesi fissati dalla normativa come il periodo di massima fruizione.

Reddito di Cittadinanza: spetta di sicuro a chi esce dal nucleo familiare?

Attenzione: non è detto che chi esce dal nucleo familiare automaticamente, in quanto ex percettore del RdC, abbia sicuramente diritto al sostegno economico. È necessario, infatti, che con l’uscita dal nucleo familiare questo soddisfi ancora i requisiti economici richiesti dalla normativa.

Prendiamo come esempio un nucleo familiare composto da tre persone: Tizio, Caio e Sempronio dove il solo Sempronio lavora con retribuzione da 600,00€ mensili.

Questi, avendo comunque un ISEE inferiore ai 9.360,00€ - con un reddito familiare da 7.200,00€ annui, fanno domanda per il RdC: gli viene riconosciuto, in quanto in base al loro parametro di scala di equivalenza (1,8 per il nucleo familiare composto da tre componenti maggiorenni) il reddito familiare non deve superare i 10.800 euro.

A questi, quindi, spetta un’integrazione mensile da 400 euro (4.800 euro annui, ossia quanto manca per superare la soglia di povertà).

Mettiamo però che Sempronio vada a vivere da solo formando un nuovo nucleo familiare composto dal solo se stesso.

Mentre Tizio e Caio avranno reddito familiare pari a zero, e di conseguenza diritto ad un ricalcolo del Reddito di Cittadinanza che salirà a 700 euro mensili (8.400 euro, con un parametro di scala di equivalenza pari a 1,4), Sempronio con il suo reddito familiare superiore alla soglia dei 6.000 euro (in quanto pari a 7.200 euro annui) non avrà diritto ad alcun sostegno.

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