Il recupero dell’Eurozona spiegato in 5 grafici. Bisogna crederci?

C. G.

2 Maggio 2017 - 17:06

Eurozona: di seguito 5 grafici che spiegano il recupero dell’area della moneta unica. Quanto è da considerarsi reale questa crescita?

Il recupero dell’Eurozona spiegato in 5 grafici. Bisogna crederci?

Eurozona: quanto è reale il recupero dell’area della moneta unica?

Una recente analisi di Bloomberg ha tentato di mettere in luce gli elementi a favore di questa teoria del recupero e della crescita dell’Eurozona, anche se il numero di coloro che si mostrano ancora scettici non è così ridotto.

Se infatti per Mario Draghi i termini fragile e ineguale sono ormai un retaggio del passato, per molti altri non è così. Secondo quanto affermato dal presidente della BCE il recupero dell’Eurozona è ormai da considerarsi come marcato, ampio e solido, il tutto grazie ad alcuni segnali tra cui quelli sull’occupazione e sul settore manifatturiero, solo per citarne qualcuno.

Nella giornata di domani, mercoledì 3 maggio, saranno finalmente pubblicati i dati sul Pil trimestrale dell’Eurozona i quali forniranno una misura più accurata del recupero vero o presunto dell’area della moneta unica. Ecco di seguito 5 grafici che tentano di spiegare perché l’Eurozona si trova in una fase più o meno evidente di recupero.

Eurozona in recupero? Il Pil

Come già accennato la giornata di domani sarà molto importante per l’Eurozona; il blocco conoscerà finalmente i dati sulla crescita registrata nei primi 3 mesi dell’anno. Gli analisti si aspettano una crescita del Pil dello 0,5%, ma come abbiamo visto con il deludente dato sul Pil statunitense, le previsioni non sono sempre azzeccate.

I dati macro provenienti dalla Francia e dalla Spagna ci hanno fornito un quadro piuttosto contraddittorio: nel primo caso le attese sul Pil sono state deluse, mentre nel secondo caso sono state addirittura battute. L’Italia e la Germania rilasceranno i dati sul Pil soltanto tra qualche giorno e mentre nel primo caso non ci si aspettano variazioni percentuali, nel caso tedesco gli analisti sono convinti che il ritmo di crescita economica sarà maggiore.

(Fonte: Bloomberg)

Recupero Eurozona: la disoccupazione

Il tasso di disoccupazione dell’Eurozona, che nel 2013 ha toccato picchi del 12%, sta continuamente mostrando una propensione alla discesa, rintracciabile anche in quei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi come la Spagna. Secondo i dati pubblicati questa mattina sul Calendario Economico, il tasso di disoccupazione dell’Eurozona è rimasto stabile al 9,5%.

(Fonte: Bloomberg)

In realtà nonostante il dato rappresenti un miglioramento rispetto ai tassi registrati negli ultimi mesi, esso ha deluso tutte le attese degli analisti che avevano previsto un calo della disoccupazione al 9,4%. Per Draghi, tuttavia, quasi tutti i posti di lavoro perduti durante la crisi sono stati compensati dalle nuove assunzioni negli ultimi 3 anni e mezzo.

Recupero Eurozona: la fiducia

Per gli analisti, strettamente correlato ai dati sulla disoccupazione è la fiducia dell’Eurozona. Migliori opportunità di trovare un impiego incrementano la propensione al consumo. Ad aprile il sentiment economico è salito ai massimi di 10 anni. Bisogna precisare, però, che mentre i consumatori in Germania, Francia e Spagna sono piuttosto ottimisti, stesso discorso non vale per gli italiani, secondo i quali i benefici derivanti da migliori prospettive economiche sono stati scarsi.

(Fonte: Bloomberg)

Recupero Eurozona: l’industria

La crescita della domanda derivante dalla ripresa dei consumi è un elemento che gioca a tutto favore delle imprese. Ad aprile lo slancio nel settore manifatturiero e in quello dei servizi dell’Eurozona è stato ancor più evidente ed è cresciuto al ritmo più veloce mai registrato negli ultimi 6 anni. Questo perché le aziende hanno migliorato la loro capacità di incontrare la domanda dei consumatori, secondo alcuni dati preliminari raccolti da IHS Markit.

(Fonte: Bloomberg)

Eurozona davvero in recupero? L’incertezza

Nonostante alcuni dati economici possano essere letti come positivi per la crescita e per il recupero dell’Eurozona, alcune precisazioni sono d’obbligo. Venerdì scorso il Calendario Economico ha mostrato un’inflazione core ai massimi di 4 anni. Ben prima del rilascio di tali dati, però, la BCE ha fatto notare come la crescita dei prezzi manchi ancora di un convincente trend rialzista.

Per molti analisti la serie di dati positivi rilasciati nell’ultimo periodo ha offuscato, e forse a tratti esagerato, la crescita e il recupero dell’Eurozona. A pesare su quest’ultimo ci sono ancora i rischi derivanti dalle elezioni francesi ma anche quelli legati ai negoziati sulla Brexit. Per non parlare poi del protezionismo americano e dalle sorprese (negative) che potrebbero arrivare dai mercati emergenti secondo molti analisti.

(Fonte: Bloomberg)

Detta con le parole di Draghi, i rischi che circondano la crescita dell’Eurozona sono ancora orientati al ribasso e si riferiscono prevalentemente a fattori globali. Alla luce di tutto questo viene da chiedersi quanto siano reali questa crescita e questo recupero dell’Eurozona.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it