Perché l’Europa ha fallito? Ecco 9 (false) ragioni

Daniele Morritti

16 Aprile 2017 - 16:01

L’Europa è un fallimento? I Radicali italiani spiegano in 9 punti che le critiche mosse dagli euroscettici all’UE sono false. Ma chi ha davvero ragione?

Perché l’Europa ha fallito? Ecco 9 (false) ragioni

L’Europa è un fallimento? Sul sito dei Radicali italiani è apparso tempo fa un curioso documento intitolato “Europa first: tutto quello che sai sull’Europa è FALSO”. Che vuol dire?

Il senso del documento è chiarissimo. I Radicali italiani vogliono smascherare le bufale sul fallimento dell’Europa e alludono al fatto che le critiche mosse all’UE da una schiera variopinta di partiti e influencer italiani (e non solo) siano del tutto infondate. I Radicali italiani definiscono dunque come bufale 9 ragioni che, secondo gli euroscettici, farebbero dell’UE un fallimento conclamato. In altre parole, secondo i Radicali italiani l’UE è un successo e chi afferma il contrario un pericoloso mistificatore della realtà.

I Radicali italiani, nel documento redatto sotto il titolo di “Europa first: tutto quello che sai sull’Europa è FALSO”, intendono quindi redimere l’immagine dell’UE dopo la tempesta scatenata dagli euroscettici negli ultimi anni. Lo fanno dichiarando false e irricevibili 9 ragioni che gli euroscettici spesso hanno avanzato per persuadere i cittadini dell’inconsistenza del progetto comunitario.

Ma quali sono queste 9 false ragioni euroscettiche secondo i Radicali italiani facilmente smentibili? E, soprattutto, sono veramente false queste 9 ragioni o sono i Radicali italiani i veri mistificatori della realtà?

Radicali italiani Vs euroscettici: le 9 false ragioni del fallimento europeo

I Radicali italiani, il cui europeismo religioso è inoppugnabile, ritengono che gli euroscettici abbiano negli anni convinto i cittadini che l’UE sia stato, nel suo complesso, un processo fallimentare. Secondo i Radicali italiani, gli euroscettici sono riusciti nel loro intento di persuadere buona parte degli italiani dell’inconsistenza dell’UE attraverso 9 ragioni. Per i Radicali italiani, va da sé, queste ragioni sono del tutto false. Ecco un breve riepilogo del documento “Europa first: tutto quello che sai sull’Europa è FALSO”:

  1. Secondo i Radicali italiani non è assolutamente vero che l’UE non sia servita a nulla, come spesso vanno dicendo gli euroscettici. Secondo gli epigoni del defunto Pannella l’UE ha portato 70 anni di pace, tanto basta per affermare che sia servita a qualcosa;
  2. “Il concetto di patria europea”, che gli euroscettici ritengono inafferrabile, è per per i Radicali italiani qualcosa di estremamente reale grazie al progetto Erasmus;
  3. Per i Radicali italiani è un’affermazione falsa ritenere che l’UE sia solo il risultato di un processo finanziario, evidenza su cui gli euroscettici battono molto. Se l’UE, continuano i Radicali italiani, non si è tramutata in una federazione la colpa è solo degli Stati membri arroganti e calcolatori;
  4. Per gli euroscettici i benefici economici indotti dall’UE non sono così evidenti, quando per i Radicali italiani l’evidenza della “prosperità” scaturita dall’integrazione europea è empirica e incontrovertibile;
  5. Ritenere che l’UE abbia comminato svantaggi ai cittadini italiani (ed europei più in generale) è per i Radicali italiani falso. Sostengono, a differenza degli euroscettici, che il Bail-in sia stato un ottimo provvedimento per arginare i rischi del sistema bancario e il contenimento della spesa pubblica, raggiunto solo grazie ai vincoli di Maastricht, un grande raggiungimento politico. In più, sono diversi i vantaggi che l’UE avrebbe, secondo i Radicali italiani, consentito ai cittadini di sfruttare (il documento cita le telecomunicazioni, l’ambiente, la salute e i trasporti);
  6. Le critiche mosse dagli euroscettici contro l’euro sono per i Radicali italiani irricevibili. L’euro è stato un grande successo, affermare il contrario è affermare il falso. Pertanto decade per i Radicali italiani ogni motivo di recesso dall’euro;
  7. Prospettare ai cittadini rose e fiori dall’uscita dall’UE è per i Radicali italiani commettere un grosso errore di valutazione. L’uscita dall’UE, paventata (non da tutti) gli euroscettici, sarebbe per i Radicali italiani un’enorme perdita economica e diplomatica per il Paese;
  8. Per i Radicali italiani definire l’UE come un monolite burocratico inefficiente, come fanno gli euroscettici, è sbagliato, in quanto l’UE “impiega solo 55 mila dipendenti a fronte dei 62 mila del Comune di Roma”;
  9. Le critiche euroscettiche spesso hanno fatto riferimento al costo dell’appartenenza di un Paese all’UE. Per i Radicali italiani è la “Non-Europa” il costo più gravoso per l’Italia.

Quello che ai Radicali italiani sfugge (o forse no) è che le 9 ragioni euroscettiche dichiarate false senza appello sono la rivisitazione in chiave elettorale contemporanea di quelle perplessità sull’integrazione europea che il mondo accademico e intellettuale - al quale è difficile attribuire il connotato di populista - va segnalando da anni.

Fallimento UE: le ragioni euroscettiche sono veramente false?

I 9 nove punti sollevati dai Radicali italiani (s)muovono 60 anni d’integrazione europea. Per questa ragione, è di dubbia utilità definire come false delle argomentazioni che richiederebbero come minimo un ricorso approfondito agli annali storiografici dell’Integrazione europea. Stesso discorso vale per le tante semplificazioni apportate nel dibattito dalla schiera variopinta di euroscettici a sostegno dell’uscita dall’UE e dall’euro. In altre parole, è estremamente complesso esprimersi con certezza su quello che in merito all’UE sia giusto o sbagliato fare (o pensare).

Tuttavia quattro semplici fattori possono aiutare il lettore a capire che le ragioni euroscettiche così false non sono e che i Radicali italiani, invece, tendono per natura a mistificare la realtà (europea):

  1. Quando i Radicali italiani sostengono, negando la lettura euroscettica, che una “patria europea” esista davvero omettono di dire, per l’appunto, che l’esistenza di una patria europea è tale solo nelle menti di chi la sogna. Dallo studente in Erasmus a François Guizot passando per Federico Chabod, europei di varia estrazione si sono nel corso dei tempi interrogati sull’utilità, il beneficio e la logica di un’Europa unita. Ma sono, e restano, congetture. Anche i norvegesi (fuori da UE e euro) partecipano al programma Erasmus ma, con ogni probabilità, non saprebbero che immagine associare ad una “patria europea”;
  2. Dire, come fanno i Radicali italiani, che l’UE abbia concesso all’Europa 70 anni di pace, svincolando il processo d’integrazione europea dalle dinamiche post-belliche e della guerra fredda è del tutto azzardato. Non vi è dubbio che dall’istituzione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) un passo verso la non-belligeranza si sia fatto in Europa, ma ritenere che gli europei abbiano fatto tutto ciò mossi dal solo sentimento fraterno è mistificare la realtà storica. Come ha ricordato Angelo Panebianco qualche mese fa dalle colonne del Mulino, infatti, le logiche della guerra fredda imponevano all’Europa occidentale di riunirsi in un blocco storico a immagine e somiglianza americana per far fronte alla minaccia comunista;
  3. Sostenere che l’euro sia stato un successo - come fanno i Radicali italiani tacciando come false le ragioni euroscettiche in tal senso - è sostenere una falsità economica. L’UE - o, per meglio dire, l’eurozona - non è un’area valutaria ottimale. Pertanto fin dal principio non esistevano le condizioni affinché il processo d’integrazione monetaria andasse per il verso giusto. L’assenza di politiche monetarie indipendenti spinge costantemente i Paesi dell’eurozona a continui aggiustamenti della competitività attraverso la svalutazione interna per mezzo di profonde riforme strutturali;
  4. In più, i Radicali italiani richiamano a gran voce nel documento “Europa first: tutto quello che sai sull’Europa è FALSO” la necessità di svoltare verso una vera e propria federazione soft di Stati, unica soluzione ai mali che affliggono il Vecchio Continente. Sembrano non considerare, tuttavia, che l’unico modo per tenere insieme una federazione tra Stati così diversi è applicare principi di strenua deregulation finanziaria (come già affermava Friedrich Von Hayek nel 1939). Ma non avevano detto, tacciando come false le ragioni euroscettiche, che l’UE non è, e non dovrà mai essere, un’area di solo transito finanziario?

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