Rally impressionante del petrolio: quali azioni comprare?

Alessio Trappolini

20/06/2019

20/06/2019 - 17:00

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Mediobanca Securities avanza la previsione che i prezzi del petrolio possano arrivare a 65 $ al barile. Ecco le azioni che ne possono beneficiare

Rally impressionante del petrolio: quali azioni comprare?

Come annunciato ieri su Money.it, le quotazioni del petrolio hanno ripreso la loro corsa con un rally sensazionale (Petrolio: è scattato il primo segnale di acquisto da aprile).

Spinti dalle previsioni su un possibile taglio dell’offerta da parte dei produttori, i prezzi del greggio oggi hanno toccato un nuovo massimo mensile proiettandosi in un sol colpo ben oltre i 55 $ al barile con effetti positivi su tutti i titoli del comparto oil&gas europei, compresi quelli quotati a Piazza Affari che oggi primeggia fra le Borse del Vecchio continente in termini di performance.

Leggi anche l’analisi tecnica sul prezzo del petrolio e le strategie operative curate dall’Ufficio studi di Money.it: Petrolio WTI: l’analisi tecnica vede con favore nuovi rialzi.

«Tra i titoli che copriamo crediamo che i maggiori beneficiari di un aumento del prezzo del petrolio siano Tenaris, Saipem ed Eni», hanno scritto in un report gli analisti di Mediobanca Securities. Su tutti i tre titoli l’istituto ha un giudizio positivo (Outperform).

Fra questo terzetto è Eni che gode del maggior numero di giudizi positivi (Outperform, Buy, Overweight), ben 23, mentre la società con il maggior potenziale di rialzi secondo la media dei target price calcolata da Bloomberg è Tenaris. Secondo il consensus della piattaforma il fair value delle azioni della società guidata da Paolo Rocca è 14,65 euro, prezzo che incorpora un upside potenziale rispetto alle quotazioni di oggi pari al 28,4 per cento.

Rally petrolio: dove arriveranno le quotazioni?

Con il barile di Brent ben sopra 60 $ lo scenario del prezzo del petrolio si fa interessante in vista della riunione Opec+ in calendario l’1 e 2 luglio a Vienna. Così Mediobanca Securities:

"Manteniamo la nostra attesa per il prezzo del Brent a 65 dollari al barile, ma vediamo dei rischi al rialzo, soprattutto nel caso di un aumento dei rischi geopolitici, come la minaccia di chiusura dello stretto di Hormuz dopo la notizia che un missile iraniano terra-aria ha abbattuto un drone militare statunitense nello spazio aereo internazionale sopra quest’area geografica".

Ma non ci sono solo rischi geopolitici dietro al rally del petrolio: «i dati pubblicati ieri dall’Energy Information Administration hanno mostrato una riduzione delle scorte Usa maggiore delle attese, infatti c’è stata una contrazione di 3,1 milioni di barili (mentre il consensus si aspettava una riduzione di 1,3 milioni) per il petrolio grezzo, un dato che secondo gli analisti può essere spiegato da un aumento dell’esportazione».

Leggi anche Stati Uniti: scorte di petrolio scendono più delle attese.

«Anche se ci vorranno più dati affinché sia confermata l’inversione di trend del prezzo del petrolio, crediamo che la storia di crescita delle scorte Usa sia finita – aggiungono gli esperti -, con l’aumento dei tassi di raffinazione e con la domanda che sta vivendo i soliti livelli alti stagionali. Questo potrà supportare i prezzi del petrolio nel terzo trimestre».

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